12 anni?Niente uovo!

di DarkViolet92
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12 anni?Niente uovo!
 
Note d’autrice: La storia, naturalmente, è scritta in base al prompt FRASE che ho scelto e che è il seguente: ”Ovviamente, a mio fratello l'uovo di cioccolato sì ed io sono... troppo grande.“ Il contest a cui la storia partecipa si chiama “Easter Challenge 2017!” ed è stato organizzato dal gruppo facebookiano”Efp Fandoms”.
 
Quella domenica mi ero alzata particolarmente presto, volevo aiutare mamma a preparare con cura il tavolo e il pranzo pasquale, in modo da non farla sfigurare con tutto il parentado di papà, poiché i nonni e gli zii materni e quindi genitori e fratelli della mamma sono tutti morti tra il loro matrimonio e la mia nascita.
Lui era l’unico assente noto per quel giorno, perché si trovava in viaggio d’affari all’estero da qualche tempo e, sarebbe potuto tornare a casa solo la settimana dopo.
Se non fosse stata per la mancanza della sua presenza con noi e con i suoi parenti, quel giorno sarebbe stato più che perfetto, indimenticabile.
Gli antipasti freddi erano piaciuti a tutti, così come i tortellini in brodo come primo e l’agnello con le patate come secondo.  
Al momento dei dolci, la mamma mi aveva incaricata di tagliare a fette la colomba e di distribuirla a tutti i nostri ospiti, mentre lei si occupava delle uova di cioccolato da fare rompere da mio fratello minore e dai nostri cugini.

 Ovviamente, a mio fratello l'uovo di cioccolato sì ed io sono... troppo grande. Fu questo il mio pensiero, quando tornai al mio posto a tavola nel vedere il mio piatto privo di pezzi di cioccolato ma solamente di un pezzo di colomba pasquale completamente zuppo di mandorle e canditi, e che io non potevo mangiare perché ero allergica.

Già, poichè il giorno prima, il 15 aprile avevo compiuto 12 anni, mia madre aveva deciso che ero diventata troppo grande per rompere e mangiare l’uovo di cioccolato…

… due anni dopo… è sempre la domenica di pasqua…

Quando apriì gli occhi, istintivamente li richiusi subito, perché ero infastidita dalla confusione di colori davanti a me, così come i suoni che sentivo mi facevano male alle orecchie e mi rintronavano la testa.
Dopo un paio d’ore, riesco finalmente a riaprire nuovamente gli occhi senza provare alcun fastidio, davanti a me c’è una donna con degli occhiali blu e che indossa un camice bianco.
“Mi sa dire come si chiama signorina?” mi chiede la dottoressa, io le rispondo a fatica – ormai ho capito che sono in un ospedale, devo soltanto capire da quanto tempo vi sono ricoverata e come ci sono finita – “Morgana Cigni”.
Lei annota la mia risposta e poi mi pone un’altra domanda: ”Mi sa dire che giorno è oggi signorina Cigni?”, “Il 16 aprile 2017” dico… La dottoressa, dopo aver segnato anche quest’altra mia risposta, fa un cenno di diniego.
“Oggi è il 16 aprile 2019, lei, signorina Morgana Cigni, è stata in coma per due anni”.




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