Blood on my Hands
Blood
on my Hands
I dorsi, screpolati, erano coperti di
croste e profonde cicatrici, e a ogni movimento altre piccole ferite
sbocciavano come rose rosse, pungendolo con le loro spine.
[Slash - Gravebone (Original!Graves x Credence)]
FanFiction partecipante alla "Maritombola 7" e al "COW-T 7 " indetti dalla community maridichallenge
- Titolo: Blood on my Hands
- Autore: XShade-Shinra
- Fandom: Animali Fantastici e
dove Trovarli
- Personaggi: Percival Graves,
Credence Barebone
- Pairing: Gravebone
(Original!Graves x Credence)
- Prompt: Maritombola 7, prompt 6: Guanti di
Lana / COW-T 7, S2 M2: Armonia
- Genere: Introspettivo,
Sentimentale
- Rating: Giallo
- Avvisi: H/C, What if
- Capitoli: One-Shot
- Wordcount: 643 parole (FdP)
- Disclaimer: Tutti i
personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non
esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i fatti in essa
narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...),
ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta
senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
- Note: Il titolo mi è stato
ispirato dall'omonima canzone dei Blind Guardian & Iced Earth.
Blood
on my Hands
Facevano male, quelle ferite.
Quando lavava i piatti, la gelida acqua corrente sembrava scavare nella
carne e a ben poco serviva tamponarsi con il canovaccio – ormai zuppo
–, il quale non faceva altro che macchiarsi di rosso sangue.
Anche quando usciva per strada sentiva dolore e faceva di tutto per non
insozzare i volantini che invano tentava di distribuire – ma chi
avrebbe mai voluto qualcosa, qualunque cosa, da delle mani cosí sporche
e tremanti?
I dorsi, screpolati, erano coperti di croste e profonde cicatrici, e a
ogni movimento altre piccole ferite sbocciavano come rose rosse,
pungendolo con le loro spine.
«Fammi vedere», gli sussurrò la profonda e gentile voce del signor
Graves. La resistenza fu minima davanti al suo charme, e Credence gli
mostrò le mani, imbarazzato – come sempre, come fosse la prima volta.
Si vergognava dei segni di quelle punizioni, e si vergognava ancora di
più a mostrarle proprio al mago.
Lo vide scuotere il capo mentre gli accarezzava la mano, portando via
tutto il dolore – anche quello che celava nel cuore.
«Voglio che tu abbia questi, Credence», disse l'uomo, portandosi una
mano alla tasca del soprabito e mostrando al giovane un paio di morbidi
guanti. «Usali quando devi venire ai nostri appuntamenti, così non
prenderai freddo e non ti faranno male le ferite prima che io te le
possa rimarginare», disse, infilandoglieli gentilmente.
Il contatto con la lana giovó subito al giovane, certo che sarebbero
stati di grande aiuto nelle sere più fredde dell'inverno.
«Signor Graves...», mormorò Credence, senza osare alzare gli occhi
dalle mani inguantate, quasi per paura che quel regalo svanisse. Mary
Lou li avrebbe certamente notati, ma, per quanto tenuti bene,
fortunatamente si vedeva che erano usati, quindi non si sarebbe
insospettita e avrebbe pensato fosse stato un atto di carità di qualche
simpatizzante. «Grazie...», mormorò Credence, sorridendo intenerito da
quel gesto.
Percival gli posò una mano sulla guancia, carezzandogliela, e notò solo
in quel momento che il freddo era stato davvero impietoso sul Secondo
Salemiano.
«Credence... ti si stanno spaccando anche le labbra...», notò,
passandogli il pollice sull'angolo della bocca, curandoglielo.
Il più giovane fremette appena a quel tocco così intimo; ogni volta che
si vedevano, le mani del signor Graves sembravano farsi più audaci e
indugiare di più per mantenere un contatto, e Credence, mai sazio,
viveva di quelle attenzioni.
«Affiderei a pochissimi questa cosa, Credence, ma voglio che la abbia
tu», sussurrò Percival, avvolgendo il collo e la bocca del ragazzo
nella propria sciarpa. «È la mia preferita, me la renderai appena avrai
trovato il bambino e potrò finalmente portarti via da quel posto»,
sussurrò l'uomo, prendendogli il viso coperto a coppa tra le mani.
Successe tutto così velocemente che Credence non ebbe il tempo per fare
nulla: Percival avvicinò il viso al suo e posò le labbra sulla sciarpa
donata al ragazzo, dove doveva esserci la sua bocca. Le gambe del
Secondo Salemiano divennero gelatina a quel bacio indiretto, mentre gli
occhi si spalancano e lui si sforzava di non chiudere le mani
inguantate sui vestiti del signor Graves per trattenerlo.
«A domani, ragazzo mio; prima troverai il bambino e prima potremo stare
insieme... alla luce del sole, nel nostro mondo». Percival dopo quelle
parole si smaterializzò, senza aggiungere altro, sotto gli occhi di
Credence, che ancora guardavano dritto davanti a loro, incantati.
Il ragazzo sapeva di dover assolutamente trovare quel bambino, e il
tepore sulle mani e sul collo gli avrebbe ricordato ancora meglio che
non poteva mollare o darsi per vinto, perchè finalmente qualcuno stava
credendo in lui, e gli aveva promesso che lo avrebbe portato via dal
mondo dei no-mag di cui faceva parte la sua matrigna.
Come tutte le volte, Percival se n'era andato lasciando solo il gelo al
suo posto, ma quella volta l'attesa di Credence non sarebbe stata
scaldata solo dal suo ricordo.
Fine
XShade-Shinra
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