Project Infinity

di ArtistaMaeda
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In una notte stellata sul pascolo al chiaro di luna. D’un tratto, una meteora squarcia il cielo. La scia luminosa plana candida sul continente e si eclissa nelle tenebre, lasciando solo un ricordo. Un po’ più in là, in una placida valle, la luna si riflette su uno specchio d’acqua. I grilli gracidano e un gufo si prepara alla caccia notturna. D’un tratto, illuminati dalla luce lunare, fanno la loro apparizione tre paracadute colorati di bianco e arancione nel cielo, uniti tra loro da dei cavi robusti, che rallentano la discesa di una capsula spaziale a forma di mezzo cono.

SPLASH!

Gli spruzzi d’acqua piovono sul tetto della capsula, la cui punta spuntata è rivolta verso l’alto e ondeggia e si affianca, ma subito torna diritta, e il cono per intero riemerge, grazie a una serie di galleggianti che si sono gonfiati a comando intorno alla base. Le acque si calmano e i paracadute si afflosciano sopra il cono, coprendolo totalmente esso e l’acqua lì intorno. Oltre al telo colorato, il segno che il laghetto è stato violato da qualcuno è visibile anche dalla scia di vapore acqueo che sale al cielo. Per il resto, la notte continua tranquilla come sempre…

Goccia dopo goccia. Il lavandino della toilette pubblica è pieno per metà, tappato per fermare l’acqua, e sporco di rosso. Una goccia dal rubinetto, una dalla mano insanguinata della LT. Reed, come c’è scritto sulla targhetta affissa sul petto sulla tuta da volo. Ella è china sul lavandino a fissare il proprio volto riflesso nello specchio sporco e opaco. È sconvolta. Il suo sguardo è perso nel vuoto di un turbine di ricordi ancora troppo freschi e confusi per essere processati. D’un tratto si riprende, e strofina compulsivamente le mani tra loro, per togliere il sangue il prima possibile.





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