Melancholy

di endless_night
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Era tutto buio nella stanza, esattamente come la notte che avevano passato insieme. Gli ultimi istanti che avevano passato insieme, e lui non aveva neppure avuto l'occasione di poterlo guardare. Tutto ciķ che voleva era tornare indietro nel tempo, per incrociare il suo sguardo e perdersi in quegli occhi scuri, per poter cercare di leggerlo un'ultima volta, come non aveva potuto fare quella notte e dirgli tutte le parole che non avrebbe mai trovato il coraggio di dire. 

La sua voce si sarebbe spezzata, ne era certo, quindi per quella volta lasciķ che fossero i suoi sussurri a comunicare per lui, a cercare di fargli capire che il loro legame per lui valeva piú di qualsiasi altra cosa. Non avrebbe mai immaginato che quella sarebbe stata la sua ultima occasione di dire- di ammettere che lo aveva sempre amato, che aveva sempre avuto bisogno di lui, che non avrebbe mai smesso di sperare. 

La speranza era l'unica cosa che gli aveva lasciato; nessun biglietto, nessuno straccio di addio la mattina dopo, al suo risveglio Akutagawa si era ritrovato senza vestiti, vulnerabile tra le lenzuola, ancora rosso in viso al pensiero della loro pelle che si sfiorava. Ma lui era giā lontano, e questo non lo poteva sapere. 

Lui non sarebbe tornato. 

Probabilmente non era neanche mai stato veramente lí. 

Sebbene fosse riuscito ad avere il suo corpo per quell'unica notte, il suo cuore sarebbe sempre stato troppo distante per Akutagawa. Irraggiungibile, per chiunque forse. O almeno, di questo si convinceva, perchč il pensiero di non essere riuscito a toccarlo nel profondo faceva meno male della realizzazione che, forse, qualcun altro lā fuori c'era in grado di smuovere qualcosa in Dazai, in grado di fargli provare affetto, amore, qualsiasi cosa. 

Il pensiero di non esserne stato in grado lo lacerava. 

Se lui non poteva averlo, allora non poteva averlo nessun altro. 

Ma ormai non c'era nulla da fare, non c'era modo di riavvolgere il tempo e tornare a quella notte, per sostituire quei sussurri e ansimi con parole mai dette. 

Akutagawa chiuse gli occhi e si lasciķ andare, il nome di Dazai ancora impresso sulle sue labbra, come una supplica, una preghiera silenziosa: "Ti aspetterō sempre".





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