I canti delle Immortali

di PeterPan_Sherlocked
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Nyx*

Mi specchio attraverso il volto di mio figlio, del mio dolce bambino pietoso, della morte che gentile accoglie, dell'ombra che silenziosa ti porta a casa quando l'ultimo respiro è stato esalato. Le stelle, la nebbia che copre la luna, la volta celeste nera quanto la casa di Ade, tutto questo mi appartiene. Oscurità scaturisce dalle mie spalle, andando a coprire la mia pelle, bianca come chi mai ha visto la luce del sole. Sono figlia di immortali prima ancora che gli uomini iniziassero a solcare la Terra, prima degli dèi, prima dei Titani. Da Caos sono stata generata all'alba di una nuova era e da allora mia è la notte e tutta l'oscurità, miei i segreti degli uomini quando sperano e fanno follie nell'ora più buia. Mi specchio nel buio e vedo il riflesso di Stige, la bella e rancorosa Stige**, l'odio che si fa perfezione, ma concentro la mia attenzione sull'uomo davanti a me, sul figlio che sorride leggermente verso tutto ciò che è effimero: egli è morte ed è fascino ed è amante, lo vedo partire per andare a reclamare un'altra anima, odiato per la sua oscurità, venerato per la sua bellezza.

La notte sta per calare e io mi appresto a risalire l'Averno per sedere sul trono del mio regno.

 

*Nyx è la personificazione della Notte, nonché madre di Thanatos, la personificazione greca della morte, ma non la morte violenta (nella mitologia romana è Mors).

** Stige è la personificazione del fiume infernale Stige, dea dell'odio.

 





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