Perfetta
così come sei
Insignificante.
Ecco
come si sentiva, guardava Sakura impegnarsi duramente nell'arti
mediche, poi Ino invece con la tecnica del suo Clan così come
Hinata cimentarsi a capofitto per migliorarsi.
Poi
ogni volta che tornava a casa e si rifletteva nello specchio
guardava se stessa e non trovava nulla di straordinario, nè
dentro nè fuori.
Con
il tempo aveva imparato a celare all'esterno il complesso
d'inferiorità che provava verso le altre kunoichi.
Si
sentiva meschina a volte a vederla così, infatti poi il cuore
le si caricava di odio verso se stessa e soffriva per intere
giornate, sotto lo sguardo indagatore dei suoi compagni di squadra e
del loro maestro.
Come
poteva aver fiducia in se stessa quando si sentiva perennemente
l'ultima ruota del carro?
La
sensazione non svanì nemmeno dopo la Guerra, quando capì
veramente cosa provava per Lee.
Lui
era così terribilmente perfetto, non avrebbe mai fatto
caso a una come lei però soffriva nel sapere che Sakura non
avrebbe mai fatto caso a lui, dato l'amore incondizionato che provava
per Sasuke.
Infatti
a volte arrivava a detestare l'amica, se solo fosse andata oltre
l'apparenza avrebbe visto davvero cosa rendeva meraviglioso il suo
compagno di squadra.
Ma
Sakura era cieca e Tenten soffriva sia per se stessa che per Lee.
“
Maestro Gai, Sesto Hokage
” il ragazzo raggiunse l'uomo sulla sedia a rotelle intento a
disputare una partita a dama con Kakashi.
“
Potrei parlarvi in
privato?” toccò la spalla del suo maestro.
“Mmm?Ma
certo, scusaci “ disse all'altro che con un sorriso scosse il
capo, congedandoli.
Gai
spingeva con le mani la sedia a fianco dell'allievo.
“
Cosa ti turba, ragazzo
mio?”.
“
Si tratta di Tenten”.
“
Sta bene?” si
allarmò l'uomo.
“
Sì, lei sta bene.
Ma vedete, io credo di essermi innamorato di lei” si bloccò.
L'uomo
per poco non saltò dalla gioia sulla sedia a rotelle, “
davvero? E' una splendida notizia, cosa aspetti a dirglielo?”.
“
Come potrebbe lei, amare
uno come me?” si rabbuiò.
Gai
sorrise bonario, “ Lee la nostra Tenten è una kunoichi
in gamba e non solo. E' stata la seconda persona a credere in te,
come fa tutt'ora”.
“
Però, credo lei
meriti qualcuno di meglio. E' così...”.
“
Così?” lo
incoraggiò, curioso.
“
Perfetta, troppo. Io la
ammiro molto, ma-”.
“
Oh, Lee. Basta con tutta
questa indecisione, se entro oggi non le parli, non ti insegnerò
mai più nulla”.
“
E' una minaccia?”.
“
Certo che no, è
per spronarti a compiere la missione. Dire a Tenten cosa provo”
gli mostrò il pollice con un sorriso scintillante.
“
La ringrazio, maestro”
ricambiò il gesto.
La
ragazza si sciolse i capelli, indossando la vestaglia sottile e
preparandosi per la notte.
Quando
dei sassi contro la finestra, la insospettirono, si affacciò.
“
Tenten!”.
“
Lee, cosa ci fai li
sotto?”.
“
Ecco “ si grattò
la testa, preso in contropiede, in imbarazzo “ mi chiedevo se
ti andrebbe di venire a vedere le stelle con me, è una notte
bellissima” farfugliò di qualche tono giusto per farsi
sentire da lei.
“
D'accordo, un minuto”.
Lei
si guardò, non poteva di certo uscire con lui così ma
data la pigrizia non aveva nemmeno voglia di cambiarsi così
afferrò la vestaglia nera di cotone e se la legò alla
vita, arrivando scalza fino alla porta per non svegliare i suoi e
indossando i sandali.
Rock
Lee la squadrò dalla testa ai piedi, cercando di non indugiare
troppo a lungo sul suo abbigliamento.
“
I tuoi capelli, ti stanno
molto bene sciolti”.
“
Oh, grazie” si tirò
una ciocca dietro l'orecchio, arrossendo.
“
Anche tu, stai bene
vestito così” osservò la maglia scura così
come i pantaloni del compagno.
Lui
tossì, facendo per prenderla tra le braccia.
“
Cosa stai facendo, Lee?!”
si scostò di colpo, tirando fuori un kunai dalla tasca.
“
Io, ecco...volevo”
si fece piccolino, “ niente, andiamo?”.
Lei
depose l'arma, lanciandola nella fioriera al suo fianco.
“
Andiamo” si strinse
nelle braccia.
Camminarono
a lungo in silenzio.
“
Lo sai, la tua richiesta
mi ha sorpreso, non sapevo che sapessi che mi piaceva osservare le
stelle” smorzò lei il silenzio per prima, da kunoichi
coraggiosa qual'era.
“
Sei la mia migliore
amica” indugiò sulle due ultime parole finali
aggiungendo subito dopo, “ ti conosco oramai da anni”.
“Già”
una nota triste le velò lo sguardo.
Lui
si mise le mani in tasca, una cosa innaturale per lui dato che la
tuta verde che indossava non aveva le tasche.
Un
gesto che non sfuggì a Tenten che incominciò a
guardarlo con sospetto.
Gli
occhi corvini del compagno volteggiarono sul cielo sopra di loro.
“
Che ne dici se prima
passiamo da Neji?” buttò lì di punto in bianco.
La
ninja si risvegliò improvvisamente, “ sì mi
farebbe piacere”.
“
Gai, non mi sembra il
caso di spiarli. Sono adulti, ormai” sbottò esasperato
Kakashi appollaiato ad un albero.
“
Lo so, lo so,Kakashi. Ma
voglio vedere come finisce” si sporse l'altro tra i cespugli.
Stufo
l'Hokage balzò giù dal tronco, afferrando le maniglie
della sedia, “ credo che per noi vecchietti sia ora di andare a
dormire”.
“
Ohy, Kakashi!” si
dimenò, cercando di fermarlo.
“
Lee non ha bisogno della
balia, non stavolta, Gai. Oramai è cresciuto”.
“
Credo tu abbia ragione,
andiamocene”.
Il
moro osservò l'altra di sottecchi, pensando che coi capelli
sciolti e spettinati era davvero molto bella.
Sorrise
per poi schiarirsi la gola.
“
Tenten, vorrei tu
chiudessi gli occhi”.
Lei
divenne color pomodoro, “ se osi farmi qualche scherzo, giuro
che non appena avrò sotto mano uno dei mie rotoli...”.
Lui
sbiancò, “ ma...ma cosa dici?! Dai, non sbirciare”.
Lei
fece come le venne detto, quando sentì le mani di lui sul suo
collo, s'irrigidì.
“
Ora puoi aprirli”.
Il
suo sguardo volò al piccolo ciondolo d'argento al suo collo a
forma di kunai.
“
E' bellissimo” lo
strinse in una mano poi gli sorrise, “ Lee, davvero, ma perchè
questo dono?”.
Le
porse una mano, “ vieni con me?”.
Lei
l'accettò, portandola nella radura vicino al fiume che
costeggiava Konoha, sotto una cupola di stelle.
“
Tenten, tu mi sei sempre
stata vicino dal principio e per questo non posso fare altro che
ringraziarti per tutta la vita”.
“
Oh, ho fatto solo quello
che avrebbe fatto una vera amica”.
“
A proposito di
questo...”.
“
Sì?”.
“
Tenten, io ti amo”
le disse stringendo i pugni.
Lei
inizialmente si posò una mano sul cuore, non gli rispose.
Indietreggiò
per poi correre decisa verso casa.
“
Tenten! Dove stai
andando?Ehy” ma lei era sparita.
Lasciando
uno spiazzato e scosso Rock Lee.
Gai
venne a sapere tutto con una certa riluttanza, non era da lei
comportarsi così.
Rock
Lee era distrutto, si chiuse in un mutismo fino a quando non gli si
presentò l'occasione per partire per una missione di diverse
settimane.
Tre
giorni dopo l'accaduto il ragazzo si presentò all'appuntamento
con gli altri due shinobi alle prime luci dell'alba davanti il
portone di Konoha.
Era
da solo, quando invece degli shinobi apparve Tenten con le lacrime
agli occhi e il ciondolo ancora intorno al collo.
“
Sei venuta a dirmi che
non vuoi più vedermi?”.
“
No, Lee tu non capisci.
Cosa ci trovi in me, eh?Tu meriti qualcuno migliore di me” le
parole sgorgarono come una piena di un fiume.
“
Cosa?” preso alla
sprovvista non si accorse che i due shinobi apparsero vicino a loro.
“
Tu sei Rock Lee? Forza
andiamo, siamo in ritardo sul piano di marcia” gli ordinò.
“
Partite pure, io vi
raggiungo dopo al massimo”.
Per
poco non cadde la mascella di lei.
“
Mphf, eroi della guerra
credono che il mondo gira intorno a loro” bofonchiò
l'altro ninja, svanendo insieme all'altro.
“
Tenten, come puoi solo
pensare una cosa simile? Tu sei perfetta, sotto ogni punto di vista,
non esiste nessun'altra migliore di te, per me”.
“
Lee...” gli
sorrise, saltandogli al collo.
Lui
le strinse la vita, “ ti chiedo solo di amarmi per quello che
sono”.
“
Sempre “ rise lei,
per poi stampargli un bacio sulle labbra.
“
Dovrei andare...”
ridacchiò lui contro le labbra di lei.
“Non
andare”.
Rock
Lee a malincuore sciolse la presa, “ vorrei restare, ma non
posso”.
E
Tenten questa volta, non avrebbe aspettato solo il suo compagno di
squadra ma quello che da quel giorno era diventato anche il suo
compagno di vita.
Da
lontano Gai sorrise soddisfatto, “ alla fine Neji, spero non te
la sia presa”.
Il
ninja sotto forma di fantasma finse di attaccare il maestro.
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