La mia droga

di janus_valker
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Ti risvegli nel cuore della notte.
Il caldo avvolgente delle coperte ti dà impaccio, e l'aria pesante della tua stanza ti dà la nausea, quindi ti alzi e apri la finestra.
Il freddo delle tenebre ti avvolge, e respiri a pieni polmoni per reprimere i brividi.
All'improvviso senti una voce.
Non è reale, e lo sai bene, ma ciò non ti ha mai impedito di fare quello che ti diceva. Ti vesti perché la voce ti dice di vestirti. Ti chiedi perché continui a farlo, ma non riesci a darti una risposta.
Quindi esci.
Ti infili in macchina e metti la chiave nel quadro. Ti senti già meglio, ma la voce ti parla di nuovo.
"Guida", e stai guidando senza meta.
Niente musica e finestrini abbassati, per sentire il rumore delle gomme che si consumano sull'asfalto e del motore che brucia carburante.
Prendi una strada di montagna perché vuoi salire in alto. Devo salire in alto.
Spegni il gpl e vai di benzina. Il motore deve essere reattivo e scattante.
Mentre salì ti godi ogni tornante, ogni buca, ogni rettilineo sul ciglio di un burrone.
È per quello che sei al volante, perché ormai è una cosa a cui non puoi fare a meno.
Velocità, mente spenta e riflessi accesi. I problemi scivolano via, e ti senti vivo.
Hai il potere della vita e della morte fra le mani, mentre continui ad accelerare.
Curva a destra, frizione, cambio, acceleratore; curva a sinistra, frizione, cambio, acceleratore.
Ti ritrovi in cima. Esci dall'auto e senti la puzza calda di pneumatici consumati e benzina; l'odore che sta diventando parte della tua essenza.
Accendi una sigaretta, fai qualche tiro, ed ecco che ritornano i problemi.
Troppi e troppo grandi da sopportare, quindi ti ritrovi seduto per terra, con la testa fra le mani, ricacci indietro le lacrime e ti maledici.
Finché non la senti, femminile e fredda. E tu la ami proprio per questo.
"Guida".





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