Just a sip of you

di endless_night
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Un raggio di sole era appena uscito da una piccola fessura in mezzo a tutto quel grigio nel cielo. Forse si sarebbe schiarito, pensó la ragazza guardando fuori dalla finestra, ma non nutriva troppe speranze in cuor suo. In fondo, non si aspettava nulla da quella giornata. Non in senso negativo... In nessun senso, a dire il vero. 

Il due Maggio era un Martedí. 

Nella fretta di vestirsi e prepararsi per andare al lavoro aveva dimenticato la tazza di caffè accanto alla finestra, dove si era fermata a indugiare sul cielo, dimenticandosi completamente della caffeina di cui il suo corpo aveva bisogno per iniziare la giornata, che casualmente conteneva anche l'apporto necessario di zuccheri per consentirle di non perdere neanche il tempo di consumare una colazione solida. Ogni mattina si consolidava quella routine, inconsciamente mutuata dalla persona che la stava influenzando piú di quando lei volesse -e sapesse- ammettere. 

Ricordandosi del caffè soltanto quando ormai era troppo tardi, sospiró gettando via il liquido scuro ormai freddo nel lavandino, promettendosi che avrebbe rimediato al primo bar sulla strada. 

Ovviamente, una volta chiusa a chiave la porta del suo appartamento, lasció nel lavandino insieme alla tazzina anche ogni pensiero riguardante quel caffè. 

"Oggi è un altro giorno" si ripeteva sempre, mentendo a sè stessa, mentre i giorni le scorrevano davanti agli occhi uno uguale all'altro. Non si sentiva in alcun modo diversa rispetto a qualsiasi altro giorno di lavoro, se non forse un po' piú stanca rispetto al solito. 

Sentì una scarica di adrenalina, un tuono in quel ciel sereno, soltanto quando si rese conto di che ore fossero. A breve avrebbe incontrato il suo superiore, il solo pensiero era abbastanza per farle accelerare il battito e rompere la sua calma meticolosa. Ogni mattina lui la cercava alla sua scrivania per darle le indicazioni del lavoro da svolgere nella giornata; magari quello era il loro unico contatto per tutta la giornata, ma per lei era piú che sufficiente. 

Quella mattina, come sempre, Higuchi stava aspettando i suoi ordini. Puntuale come suo solito, lo vide avvicinarsi, ma diversamente dal solito non nascondeva entrambe le mani nelle tasche del cappotto nero. In una reggeva qualcosa, e Higuchi era sempre troppo attenta al suo superiore per non accorgersene. 

"Bungiorn-" accennò la ragazza, alzandosi in piedi di scatto, sorpresa dal bicchiere che Akutagawa reggeva nella mano destra. 

Glielo porse, con una delicatezza che soltanto le sue mani sapevano avere, quell'eleganza che incantava sempre Higuchi, come se Akutagawa avesse un filo invisibile legato attorno alle sue dita in grado di guidare gli occhi di lei, oscurando  tutto il resto alla sua vista. 

"Buon compleanno" disse lui, mentre le dita incredule di Higuchi si stringevano attorno alle sue per accettare il caffè che le aveva portato. 

Un po' di rossore si posò sulle sue guance, ma non riuscendo a guardarlo negli occhi era sicura che Akutagawa non se ne sarebbe neanche accorto. 

"G-grazie".

Il respiro le si fermò in gola nel momento in cui la sua mano fredda scivolò via da sotto quelle di lei. 

Come sapeva che si era scordata di fare colazione? Semplicemente, non lo sapeva. Non lo poteva sapere, questa era l'unica spiegazione. Higuchi gli sorrise, di cuore, per qualche istante prima che Akutagawa rompesse il momento che si era creato, per procedere con il lavoro del giorno. 

Higuchi sapeva bene che non era altro che una coincidenza, Higuchi sapeva bene di non potersi aspettare nessun trattamento simile per i giorni a venire, Higuchi non avrebbe mai avuto aspettative nei suoi confronti, perchè le cose non sarebbero mai cambiate. Ma gli era grata per quel gesto, gli era infinitamente grata per ogni giorno in cui aveva il privilegio di poter lavorare con lui. 

 




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