Evolution Project

di LaSentinella
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Guardo la mia agenda: nessun segnale.
Tutti i mezzi di comunicazione sono inutilizzabili.
Mi giro verso Jaden. E' sdraiato, Kalindi gli aggiusta la fasciatura alla gamba per immobilizzarla meglio con l'aiuto di un ramo.
Il capitano interrompe il silenzio:
- Voi restate qui, io tornerò nei pressi della grotta per collegare i ricevitori al satellite e chiamare i soccorsi. -
Vuole tornare alla grotta da solo? Mi propongo di accompagnarlo facendo notare che è meglio che nessuno rimanga solo. Il capitano acconsente.
 
Durante la camminata restiamo entrambi in silenzio, avanziamo con passo veloce lungo il percorso che abbiamo creato nella foresta. Nella tasca della giacca sento pesare la busta in cui ho messo le spine che ho tolto dalla tuta di Jaden.
All'improvviso un'ombra esce da un cespuglio alla mia destra, faccio un salto indietro per evitarla e atterro con le mani a terra. Il capitano si gira e vediamo che l'ombra non era nient'altro che un grosso uccello che ha spiccato il volo e si è allontanato rapidamente. Mi rialzo, un po' imbarazzata per la figura, ma subito scorgiamo un nuovo movimento tra gli alberi.
Poso la mano sulla mia pistola, il comandante fa lo stesso. Non faccio in tempo ad estrarla che un animale si avventa su di me facendomi cadere sulla schiena. Sento il suo respiro caldo e umido sul mio collo e le sue zampe pesanti sulle mie spalle. La pistola è caduta troppo lontano perché possa recuperarla e non ho modo di difendermi.
 
Sento uno sparo, poi un altro, la bestia si accascia su di me, schiacciandomi col suo peso. Riesco a strisciare fuori e vedo l'animale che mi ha aggredito. Non è un animale che conosco: il muso è allungato, largo verso il cranio, le zampe terminano in lunghi e spessi artigli bianchi. Il corpo è ricoperto da lungo pelo sulle spalle che si dirada scendendo lungo la schiena fino a somigliare a sottili riccioli di lana. La coda è assente e più osservo i sui occhi neri e le sue zanne gialle, più l'adrenalina lascia il posto alla paura.
 
- Tutto bene? - il capitano mi si avvicina dopo essersi assicurato che la bestia sia morta.
- Penso di sì, di quale animale si tratta? -
- Non lo so, non ho mai visto una creatura del genere. -
Mi alzo, ma barcollo e mi accascio di nuovo quando mi rendo conto di essere ferita. L'animale, con i suoi lunghi artigli, ha perforato la mia spalla e il dolore cresce rapidamente. Fortunatamente abbiamo portato alcuni strumenti di primo soccorso nei nostri zaini e dopo aver fasciato la ferita, provo a rimettermi in piedi.
- Ce la fai a camminare? Ormai manca poco.
Proseguiamo a passo lento, la grotta è vicina ora e tutti i nostri strumenti elettronici tornano di nuovo alla vita. Il capitano riesce a contattare il centro per chiedere aiuto.
 
- Sono riuscito a collegarmi con il centro, hanno detto che mandano subito i soccorsi, ma dobbiamo farci trovare qui dove siamo atterrati all'andata, non possono addentrarsi nella foresta con gli elicotteri. -
- Come faremo? Jaden non può camminare.
- Useremo i rami per costruire una barella e lo porteremo qui. -
- D'accordo, allora andiamo. -
Cerco di tornare verso la foresta, ma  mi mancano le forze e la testa inizia a girare.
- Sei troppo debole, resta qui, tornerò dagli altri e manderò Kalindi ad aiutarti mentre noi trasportiamo Jaden. Ce la fai a resistere un paio d'ore da sola? -
Annuisco.
 
Guardo il capitano scomparire tra le piante e mi accascio all'entrata della grotta.
 




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