Collide;
Dimostrare
preoccupazione per qualcuno non è qualcosa che Bakugou sia mai
riuscito a fare con grandi risultati; non è menefreghista –
o meglio, non ritiene di esserlo – ma è assolutamente
convinto che le persone abbiano il dovere di provvedere ai propri
bisogni da sé, indipendentemente dalle circostanze. È
solo una delle ragioni per cui raramente chiede aiuto, e lo accetta
solo se gli viene offerto; ed è anche una delle ragioni per
cui viene spesso rimproverato da qualunque Pro. Parte di lui sa che
non sarà mai un vero e proprio eroe finché non riuscirà
a dare aiuto al prossimo, e parte di lui la considera solo una
faccenda secondaria: finché può vincere, finché
può salvare, non ha alcun bisogno di essere gentile, e non ha
alcun bisogno di preoccuparsi.
Ma
quando la potenza di fuoco gli viene meno e iniziano a precipitare
vorticosamente verso il tetto di un palazzo, quando l'impatto col
cemento è forte abbastanza da mozzargli il fiato e la caduta
lo fa ruzzolare lontano dal piccolo gruppo venuto a salvarlo, la
preoccupazione è più forte e intensa di qualunque altro
sentimento. Si risolleva in piedi prima ancora di smettere di cadere
veramente, le suole delle scarpe che scivolano contro la ghiaia e
fanno sì che perda l'equilibrio non meno di due volte prima di
consentirgli di iniziare a correre; la rabbia per l'impossibilità
di partecipare alla battaglia e l'adrenalina dovuta alla fuga
scompaiono nell'istante in cui il suo corpo collide con quello del
ragazzo che ha preso a corrergli incontro a sua volta, e mentre
crollano di nuovo a terra – mentre la ghiaia graffia braccia e
volti – Bakugou sente la pressione al petto dovuta all'immenso
sollievo distruggerlo, consumare ogni suo pensiero che non sia
rivolto a Kirishima.
Lui
lo fissa, ansimando a fatica, i capelli lisci che ricadono sul volto:
la loro breve colluttazione l'ha visto vincitore, ma si china a
guardarlo da vicino senza badare neppure a quella piccola e
insignificante vittoria, sul volto tutta l'ansia e la paura che
Bakugou non riesce a esprimere – e che Eijirou, al contrario,
non tenta neppure di mascherare. - Sei ferito? - Domanda; Bakugou
scuote la testa, tentando in ogni modo di ignorare il calore che la
mano di Kirishima posata sulla sua guancia gli provoca. Riprende
fiato per l'attimo necessario a ricambiare la domanda, ma la
possibilità di parlare gli viene tolta da un semplice cambio
d'espressione: il sollievo che lui ha provato qualche istante prima
semplicemente vedendo Kirishima è ora sul volto del suo
compagno, sotto forma di un sorriso così ampio e sincero da
spaventarlo. - Che bello... sono così contento... - Sussurra
Eijirou, sollevando la mano libera per nascondervi dietro solo parte
del volto.
Bakugou
ripensa per un breve istante all'intensità della stretta della
sua mano, alla forza con cui gli ha urlato di saltare, ed è
come se l'ultimo pezzo di un immaginario puzzle si incastrasse
permettendo all'intera figura di acquisire un senso: apre le labbra
per mormorare qualcosa che non è certo abbia un senso logico,
ma all'improvviso una voce estranea e lontana richiama la loro
attenzione. Si voltano entrambi verso Midoriya e Iida, che stanno
alzandosi da terra solo in quel momento – e in un attimo, con
un gesto brusco, Bakugou si toglie Kirishima di dosso per rimettersi
in piedi. L'idea che Deku e il capoclasse siano lì con loro lo
innervosisce anche più di quanto la presenza di Deku non
faccia normalmente: a bloccarlo è la paura di mostrarsi
fragile, persino spaventato. Non guarda in faccia Kirishima,
consapevole di non poter giustificare quel repentino cambio d'umore –
almeno fino a quando non sono in mezzo alla folla, dopo aver sceso le
scale antincendio del palazzo su cui sono crollati ed essersi uniti
al caos generale di gente intenta a fissare i grandi schermi della
stazione per comprendere l'accaduto e seguire la battaglia di All
Might.
Solo
allora, dopo minuti di infinito silenzio, Bakugou lascia che il suo
sguardo vaghi nuovamente su Kirishima; ed è quasi fastidioso
trovarlo così sereno, privo di fastidio. Non lo comprende: a
lui avrebbe dato fastidio essere cacciato via in maniera simile, ma
Eijirou è un'incognita continua. Deglutisce piano,
riabbassando lo sguardo.
-
Tu, - Mormora, abbastanza forte perché solo Kirishima possa
sentirlo. - Tu...stai bene? -
Non
ha idea di che genere di reazione Kirishima abbia avuto, ma può
percepirla; è difficile ignorare persino la sua aura di
esplosiva felicità. Probabilmente lo sta fissando con sguardo
inebetito, preparandosi a sorridere come uno scemo.
-
Neanche un graffio. - Risponde; Bakugou sente il sorriso nella sua
voce.
-
Bene. - Risponde, annuendo al terreno. Solo dopo qualche istante si
volta a guardarlo, per pura e semplice necessità di confermare
che la visione che ha avuto del suo sorriso corrisponda alla realtà.
Non è affatto così: il sorriso che Kirishima gli
rivolge è persino più ampio, stupido e innocente di
quanto avesse immaginato.
-
- - - - - - - - - - - - -
Negli
ultimi tempi ho recuperato il manga di BNHA e mi sono innamorata di
questa piccola coppia fluff di deficienti. Ho deciso di scrivere una
os con loro e, nell'attesa di completarla, ho chiesto ad un'amica di
consigliarmi dei prompt per prendere la mano con l'IC di entrambi e
non rischiare di combinare cazzate. Questo è solo uno dei
piccoli risultati di quell'esercizio, posterò i prossimi nei
giorni successivi :3
Grazie
per aver letto e grazie se vorrete commentare!
Alla
prossima,
-Joice
|