Oltre i confini del tempo

di Miss Fayriteil
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Medioevo?
 


Altra epoca passata, Madrid, Spagna

Parker aprì gli occhi, ma quello che vide lo convinse che doveva riprovare. Perciò li richiuse e dopo circa dieci secondi li riaprì, ma il paesaggio non era cambiato. Il suo primo pensiero fu: "Sono su un set cinematografico?"
  Non stette neanche per un momento a rimuginare sull'assurdità della situazione: quando Abigail era sparita aveva subito capito di avere a che fare con qualcosa di soprannaturale. Ma in quell'istante aveva altro a cui pensare. Era circondato da gente vestita in abiti inequivocabilmente medievali e per quanto assurdo potesse sembrare scartò immediatamente la teoria del set: quelle corte tuniche e calzamaglie, oltre agli abiti lunghi e decorati delle donne avevano qualcosa di strano, di troppo realistico per essere semplici costumi. Le persone stesse decisamente non sembrava che stessero recitando. L'unica spiegazione sensata che gli saltò alla mente fu: ho viaggiato nel tempo? Anche a Abby è successa la stessa cosa? Il signor Raymond ha inventato il viaggio nel tempo?
  Si rese conto della verità di questo pensiero fin troppo presto: la sua comparsa non era passata inosservata come quella di Abigail. Un uomo vestito da soldato gli si avvicinò con fare minaccioso, brandendo una lunga lancia. Parker lo fissò con gli occhi fuori dalle orbite: sì decisamente ce l'aveva con lui, era impazzito?
  «Quién sois, señor?» ruggì l'uomo. Parker, terrorizzato, alzò istintivamente le mani sopra la testa e balbettò: «M-mi dispiace! Non ho idea di d-dove mi trovo!»
  «Estranjero!» Per qualche ragione la sua frase sembrava aver fatto infuriare ancora di più l'uomo. «Enemigo, fuera!»
  Anche se non capiva lo spagnolo, il ragazzo intuì l'ordine e scappò a gambe levate verso il punto in cui era apparso. Non si era accorto del passaggio, o forse non vi aveva prestato attenzione, fatto sta che ancora correva quando improvvisamente si ritrovò nel laboratorio del padre di Abigail con lei al centro della stanza che lanciò un'esclamazione di sorpresa quando lo vide. «Parker!»
 

Lui senza credere ai propri occhi fece un enorme sorriso e le corse incontro: l'abbracciò stretta e le diede un bacio sulle labbra. Lei questa volta non arrossì come le altre in cui cercava di baciarla, era un'occasione speciale.
  «Ma dov'eri finito?» gli chiese. Lui scosse la testa, incredulo.
  «Tu dov'eri finita! Ti stavo cercando!» rispose. Lei lo guardò con un'aria allo stesso tempo spaventata e incredibilmente eccitata. Gli fece segno di avvicinarsi e gli sussurrò in un orecchio: «Parker, credo di aver viaggiato nel tempo. Anzi ne sono sicura. Ho toccato quell'aggeggio di papà e mi sono ritrovata in Spagna. Ma dico sul serio! In Spagna negli anni '60!»
  «Sì hai viaggiato nel tempo Abby. E anche io! Ma sai qual è la cosa più incredibile? Anche io ero in Spagna! Ma nel Medioevo! E sono quasi stato infilzato dalla lancia di un soldato in calzamaglia!»
  «Papà ha inventato il viaggio nel tempo?» fece Abby incredula. Lo guardò con i suoi grandi occhi nocciola. «Adesso che cosa facciamo?»
 




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