La maledizione del Giullare
C'era una volta, in un regno abbracciato dai pini, un personaggio alquanto particolare. Se ne stava su quel suo solito sasso a osservare l'acqua di un ruscello infinito, che paca cadeva da una montagna.
La sua natura era inafferrabile come l'aria; la sua mente era appesantita come la terra; il suo cuore scoppiettava come il fuoco; la sua essenza era infine come l'acqua di quel ruscello.
Lui era il ruscello, o almeno voleva credere di esserlo.
“Voglio andare via da qui, lontano, non fermarmi mai, nemmeno davanti alle rocce”.
E così lo infuocava il suo cuore, mentre la sua mente crollava piano, sasso dopo sasso.
Un suono sibilò al suo orecchio: era l'ora di tornare a casa.
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