Love
Bites;
Kirishima
è come un bambino impaziente, e il fatto che si comporti come
tale non è esattamente un segreto di stato. Le ragazze trovano
il suo atteggiamento dolce e carino, i ragazzi lo considerano
simpatico e facile da considerare amichevole – ma Bakugou, che
più di tutti ha idea di quanto esattamente si estenda questa
faccenda dell'infantilità, riesce solo a considerare se stesso
una vittima e Kirishima il suo carnefice.
La
parte peggiore è che non lo fa apposta. È un cucciolo
entusiasta, e pur sapendo bene dove si trova il confine tra
spazientito e pronto a commettere un omicidio per Bakugou, riesce
sempre a spostarlo lievemente più in là di dove
dovrebbe essere. Basta uno sguardo perché Katsuki riesca a
concedergli di rimanere a dormire nella sua stanza, un sorriso perché
si senta in dovere di tenergli il posto durante il pranzo – e
basta un morso perché Bakugou perda completamente il senso di
cosa è giusto e cosa sbagliato.
La
prima volta succede senza che nessuno dei due abbia alcuna intenzione
di approfittare della situazione: stanno soltanto studiando, una
routine che ormai conoscono a memoria, con Bakugou pronto a sbottare
da un momento all'altro per la fatica con cui Eijirou comprende
concetti elementari. Bakugou lo spinge contro il pavimento, frustrato
e spazientito – certo, con un brivido eccitato, che Kirishima
reagirà: e infatti, poco dopo essersi rialzato, è lui a
spingerlo in un gioco stupido e infantile che li vede rotolare sul
pavimento cercando di atterrare l'altro senza utilizzare le proprie
quirk, una delle regole di cui non hanno mai discusso ma che
conoscono istintivamente. Bakugou sente il sudore imperlargli la
fronte e resiste a malapena alla tentazione di tirare una testata a
Kirishima e attivare la sua quirk – ed è in quel
momento, mentre è distratto a pianificare un modo per
atterrarlo, che accade: Eijirou si fa avanti e, prima che Bakugou
possa pensare di fermarlo, affonda i denti nel suo collo.
La
reazione non è immediata; in realtà, quello che segue è
un momento di totale e confuso gelo da parte di entrambi –
Bakugou sta processando l'accaduto, paonazzo, mentre Kirishima ha
decisamente sentito sia il verso che ha emesso che l'involontario
scatto del suo bacino verso l'alto. Si allontana piano, senza dire
nulla e senza aspettarsi di ricevere spiegazioni, consentendogli di
poggiarsi sui gomiti e fissare inebetito il vuoto; e dopo qualche
minuto di estenuante silenzio lascia la stanza.
Non
ne parlano, ma da quel momento in poi è come se Kirishima
avesse tra le dita un potere inequivocabile, la capacità di
comandarlo a suo piacimento – eppure non lo utilizza mai per
ottenere qualcosa, solamente per gratificarlo. La seconda volta,
infatti, accade mentre sono assieme a letto: è uno di quei
momenti di stasi, di vuoto e assenza di qualunque azione. Persino
respirare sembra difficile e fastidioso, stretti come sono –
Kirishima coi suoi incubi, e Bakugou coi suoi pensieri: ma poi
Eijirou si volta, abbracciandolo da dietro e mordendo, lentamente, la
base della sua nuca. Questa volta Bakugou è più svelto:
afferra le sue mani e se lo stringe addosso, chiudendo gli occhi per
avvertire meglio che può il brivido che i denti aguzzi di
Kirishima lasciano sulla sua pelle. Lo lascia libero per consentirgli
di far scivolare le dita sotto la sua canotta, voltandosi a fissarlo
senza dire nulla: lo sguardo che gli rivolge basta e avanza perché
Kirishima comprenda ed esegua.
Da
quel momento in poi è come per la regola silenziosa: non
parlano mai di ciò che accade dietro la porta chiusa della
stanza di Bakugou, ma gli sguardi impazienti diventano richiami più
forti di qualunque parola. È Kirishima a prendere
l'iniziativa, di solito: un cucciolo impaziente, appunto –
pronto a saltargli addosso per prendersi di nuovo ciò che
forse, ormai, ritiene suo di diritto.
E
per quanto Kirishima sia entusiasta e quasi infantile, nel suo modo
di fare, riesce sempre a fermarsi paziente quando Bakugou lo afferra
per il mento e blocca ogni suo movimento – nonostante conosca
già la sua richiesta, e sia pronto a eseguire, desidera
sentirglielo dire ogni volta che può. Considerando i
risultati, le cicatrici pallide che ormai tempestano il suo corpo e
l'eccitazione che solo osservarle gli provoca, Bakugou è più
che felice di accontentarlo.
-
Mordimi. - Sussurra ogni volta – prima con imbarazzo, poi senza
esitazione.
Kirishima
lo accontenta ogni volta.
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