PENSO A TUTTO QUELLO CHE HO SBAGLIATO

di Arthur Velacci
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Penso a tutto quello che ho sbagliato, penso agli errori che dovrò commettere e alle loro probabili conseguenze. Penso al futuro ancorato al presente, penso al passato come fosse un ricordo per barzellette, magari raccontandole agli amici. Penso al peso che porto sullo stomaco e alla sua improbabile eliminazione. Penso al taglio di capelli troppo lungo, alla barba fin troppo incolta, corta o morente. Non riesco a non pensare alla prevedibile depressione che so mi avvolgerà come un guanto. Sento il peso degli anni quando ancora gli anni non so cosa siano. Attendo un pensiero che faccia stare bene, ma penso che arriverà tardi e allora sarò felice. Penso al fatto di essere frettoloso, analizzo la mia vita con occhi stanchi e pensierosi, ma senza una continuità logica.
 
Penso al fatto che io sono pretenzioso e che, certe cose, non posso cambiare. So di resistere alla mutazione imminente, e penso sia normale avere paura… di cambiare. E infine penso sia stupido il mio deliro, perché quello che ho detto fin ora non ha né capo né coda.
 
È interessante come io tenti d’apparire colto, ma tra stolti e stolti, prevale sempre il più furbo. Questo è il mio secondo delirio… non è un bene. Li chiamo così perché non c’è altro modo di chiamarli. E tutto ciò mi rattrista…




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