Frammenti di anime

di Shiki Ryougi
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Frammenti di anime - When they cry...
Caduta




Mion Sonozaki

Il silenzio è caduto improvvisamente mentre le ultime parole mi morivano in gola, soffocate dalla tua stretta. Sono bastati pochi secondi, fatali e immutabili, per permetterti di serrare le sottili dita intorno al mio collo. La tua reazione è stata così improvvisa e inaspettata da lasciarmi completamente inerme. Incapace di reagire, mi specchio nel tuo sguardo ricolmo d’odio.
Tu mi odi.
Hai il viso stirato in una smorfia che ne deforma i sottili lineamenti.
I muscoli del collo e delle braccia si intravvedono sotto la pelle per quanto sono in tensione.
Non riesco a respirare ma ho bisogno di qualche attimo per rendermene conto, durante il quale mi limito a osservarti.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime di dolore, fisico e viscerale.
Non ci sono dubbi, tu, Shion, mi detesti.

L’aria era soffocante, l’odore di muffa mi stuzzicava le narici portandomi ad arricciare il naso per diminuirne il fastidio, ma ogni sforzo risultava inutile.
Il kimono, con il nastro stretto in vita, non migliorava la situazione. Mi sentivo in trappola, sul punto di soffocare, ma con la quantità minima di ossigeno per permettermi di non svenire.
In pratica mi trovavo sospesa sul filo della coscienza. Ero fisicamente lì ma la mia mente dormiva altrove, sognando il sole e i bellissimi campi in fiore di Hinamizawa. Questo mi impediva di fuggire a gambe levate, altrimenti non sarei riuscita a sopportare il peso di ciò che stava per accadere.
Secondo mia nonna, il capofamiglia Sonozaki, il comportamento di Shion aveva passato di molto il limite sopportabile e necessitava di una lezione esemplare, che non avrebbe dimenticato facilmente.
Io, in quanto sua sorella e futuro capofamiglia, non potevo non essere presente.
In realtà avrei voluto prenderla per mano e fuggire, per questo avevo rifugiato la mia mente altrove.
Al mio posto c’era un’altra Mion, una maschera di cera fredda come il marmo, che nessuna emozione avrebbe smosso.
E tu mi guardavi.
Cercavi il mio aiuto.
Volevi il mio calore.
Ma io non c’ero davvero, mi trovavo altrove, sotto il caldo sole estivo.

Io ti amo (*)  e lo farò sempre ma non biasimo il tuo odio.
Ho preso il tuo posto (**), ti ho abbandonata nel dolore e ho partecipato alla tua punizione. Ma che altro avrei potuto fare?
Dimmelo!
Porto le mie mani sulle tue e cerco di allentarne la morsa. Intanto piango, senza più limiti. Le lacrime scorrono calde sulle guance arrossate.
Questo è ciò che succede quando l’odio sostituisce l’amore che ha sempre unito due sorelle, come una cosa sola.
«Perdonami…» sussurro con il poco fiato che riesco a procurarmi.
Ma ciò che si è rotto non tornerà più come una volta. La cicatrice sarà sempre lì, a ricordarti quel dolore.


 



[Spazio Autrice]
(*) Ho sempre pensato al loro legame a come qualcosa di molto forte. Una forma di amore platonico.
(**) Mi riferisco al fatto che Mion e Shion sono state scambiate, per errore, alla nascita. Questo dettaglio è presente nella Novel.

Scusatemi per i tempi sempre più lunghi di quanto vorrei davvero ma almeno ogni capitolo è un passo in più verso la fine.
Spero davvero che possa essere di vostro gradimento.
Alla prossima.




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