melodie nascoste

di serafina A
(/viewuser.php?uid=998621)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Quando l’intervista terminò. Mina salutò le colleghe, e proseguì seguendo l’allegra canzone di compleanno. La melodia la portò in palestra. Le pareti erano tappezzati di coloratissimi cartelloni di auguri con tanto di foto di Yuna. La porta della palestra era spalancata, e Mina varcò la soglia, trovandosi davanti a colmi banchetti di cibo, e una parete coperta da regali incartati da carte di mille fantasie, e festoni appesi ovunque. Yuna era davanti a una Band di amiche che cantava, mentre ballava al ritmo della loro canzone. Voltandosi Mina notò Jey venirle in contro a passo spedito. Il cuore saltò un battito, mentre Jey le tappò la bocca con la mano e la strascinò via, spingendola per tutto il corridoio. Mina si dimenò il più possibile per liberarsi dalla stretta presa di Jey, che la strascinò nei sotterranei dell’edificio, dove venivano utilizzati come sgabuzzini, e la legò a una sedia. << non mi risulta di averti in vitata, e prima che rovini la mia festa te ne starai qui. >> le parlò con il fiatone: << mi spieghi perché c’è lai tanto con me? Che cosa ti ho fatto? >> gridò Mina: Jey spalancò la bocca fingendosi sorpreso: << hai il coraggio di parlarmi? Allora non le hai capite le mie regole che devi rispettare. >> Mina lo osservò prendere dalla tasca un coltello da campeggio: << visto che hai violato abbastanza mie regole in questi giorni, devo punirti pesantemente. >> Jei le afferrò un braccio, e la costrinse ad aprire la mano, che Mina teneva chiusa in un pugno. Legata Mina non poté difendersi ed impedirgli di tagliarle il mignolo della mano sinistra. Un forte grido di dolore spezzò qualsiasi rumore. Il sangue colava dalla mano, che tremava per il dolore atroce mai provato nella sua vita. << se non rispetti le mie regole sarò costretto a punirti ancora, e forse a tagliarti qualcos’altro. >> Jey pulì il coltello con la maglia di Mina e se né andò lasciandola legata e sola tra le sue urla. Mina era in preda alle convulsioni per il forte dolore che provava alla mano. Si mise tranquilla quando scopri che trovava un po’ di sollievo se rimaneva ferma, senza tirare la corda che le teneva legata. La vista le si annebbiò e Mina perse conoscenza. A risvegliarla furono le voci disperate delle compagne che la strascinavano fino in infermeria. << chi diavolo ti ha fatto questo Mina! Che diavolo sta succedendo? >> gridava Layee. Mina ancora non riusciva a parlare. Anche se fosse in forze non avrebbe mai detto a loro di Jey. Intanto Mina, cercava un scusa per giustificare l’accaduto. Taey, lasciò cadere le braccia di Mina a terra per andare a chiamare il dottore. Il dottore, un signore anziano, uscì dall’ambulatorio correndo. Si inchinò davanti a Mina e la raccolse da terra come se non pesasse niente. Nel ambulatorio il dottore mandò via le due ragazze e visitò subito Mina.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3670987