Dylan & Famiglia

di Ave_0810
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"Ti stavi sbracciando" rise lei. Era piuttosto sollevata, si vedeva chiaramente dal suo viso, disteso in un sorriso caldo e rassicurante. Le lezioni avevano una sorta di potere calmante su di lei. Certo, era piuttosto strano sentirsi rilassati dopo sei ore rinchiusi in un aula esagonale, con delle sbarre alle finestre e in compagnia di sei professori rinsecchiti diversi che occupano l'ora per farti una morale su come avresti dovuto spendere il tempo delle vacanze estive, ma era solo una delle poche cose strane in lei. "Ero preoccupata." Sbuffò la ragazza bionda che usciva in quel momento dall'aula " L'altro anno per quell'idiozia..." "la gara di spinte?" L'interruppe l'amica con tono innocente. La bionda soffiò dal naso, e le puntò l'indice contro, abbassando notevolmente la voce, fino a sibilare "Si." continuò "Per quella dannata gara di spinte, sei arrivata in ritardo ed io sono finita vicino Fletcher. Dico Fletcher. E non un qualunque Fletcher. Ma Caleb Fletcher." L'altra si pose una mano sul cuore con una smorfia compassionevole "Oh no, perdonami ti prego." esclamò scimmiottando il tono dell'amica. L'altra inarcò le sopracciglia, tentando di nascondere il sorriso che le inavvertitamente arrivato alle labbra, "No, credo che non lo farò."detto questo si allontanò verso uno dei fuoristrada parcheggiati nel cortile della scuola, lasciando l'amica sull'ingresso dell'istituto."Sono a casaaa!" Urlò per farsi sentire dall'ingresso della villa. Aspettò in silenzio l'arrivo di una qualche risposta che non arrivò e corse in cucina, lasciando le scarpe sulla soglia della porta. Si avvicinò al frigo, setacciandone la superficie alla ricerca di un qualche messaggio. Nulla. Leggermente preoccupata lo aprì, evitando accuratamente di schiacciare una delle calamite attaccate sul frigo. Trovò una ciotola di pasta fredda, un piatto di carne, anch'essa fredda, del succo di arancia, bottiglie d'acqua e oh! Una fetta di torta alle mele. Era allergica alle mele. Chiuse esasperata il mobile. Aveva fame, e non poteva mangiare praticamente nulla. E la mamma era magicamente scomparsa, senza lasciare neanche un messaggio per lei. Non sapeva se arrabbiarsi oppure preoccuparsi perché non l'aveva avvertita del doppio turno. La mamma era una poliziotta. Una di quelle brave. E a volte la costringevano a fare dei doppi turni oppure a dilungarsi alla centrale, ma in certi casi la mamma l'avvertiva con un messaggio di carta. Lo metteva sul frigo, per l'appunto, oppure sulla sua auto. Ma l'auto non c'era perché l'avevano presa loro, quindi la mamma si era di certo accorta che quella mancava dal garage. "Dio no!" Corse nel garage a piedi scalzi e sollevò il tendone nero che avrebbe dovuto coprire l'auto. Al posto dell'auto, come si aspettava, c'era un bigliettino giallo e una multa a nome dei gemelli. Li prese entrambi e lesse velocemente il messaggio della mamma. Doppio turno, come aveva previsto, e il vicino aveva qualcosa per lei. Chiamò velocemente Dylan per avvertirlo della mamma, ma non rispose e partì invece la segreteria telefonica.




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