Imogen Reed 's Death -
second version
Le ultime ore di Imogen Reed prima di morire. Viste da lei.
Mi
è stato chiesto di postare la fic Imogen Reed's
Death in un'altra
versione. Avevo postato quella che avevo preparato come bozza per un
progetto. Ma visto che è stato chiesto, la inserisco.
Fan fiction
(for english version use the translator to facebook or google)
Characters: Imogen Reed, other characters hints
Type: for all
based
on: Game, lambda. Transmission #8. Events and scenes are earlier of
game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.
Imogen Reed 's Death - second version
Le ultime ore di Imogen Reed prima di morire. Viste da lei.
Mi
è stato chiesto di postare la fic Imogen Reed's
Death in un'altra
versione. Avevo postato quella che avevo preparato come bozza per un
progetto. Ma visto che è stato chiesto, la inserisco.
Fan fiction
(for english version use the translator to facebook or google)
Characters: Imogen Reed, other characters hints
Type: for all
based
on: Game, lambda. Transmission #8. Events and scenes are
earlier of
game story. This is a fanfiction with hypothetical facts and game data.
Tutte
le mie fanfiction sono materiale che serviva per altri progetti per la
pagina. le storie sono intese come possibili accadimenti ove poco o non
specificato nell'opera, seguendo il gioco e info del sito. Non valuto
molto Transmission perchè sembra sia stato montato per
adattarsi meglio
al gioco finale, perchè registrato prima e con fatti
diversi, inoltre è
inteso dalla Frictional come 'spirato'. Pertanto, in base a file e
fatti nel gioco, presento come potevano essere situazioni e storie per
la versione finale che abbiamo tutti giocato.
Attenzione: la storia originale e i diritti appartengono a Frictional
games. La storia in fan fiction
vede gli accadimenti dal mio punto di vista, con qualche piccola
aggiunta, ma cercando di essere
accurata con le informazioni date in gioco, immaginando cosa
è accaduto dove non specificato...
Il personaggio di Reed è trattata come io l'ho avvertita dal
gioco (art e informazioni di Catherine)
e live action. In questa fic Reed muore a upsilon e ho ricreato le
scene per come penso potessero
essere più chiarificatrici per il suo personaggio. Qualunque
parte della fanfiction che non coincide
con il live action è dato dal mio modo di vedere gli
accadimenti. Infondo, il live action è inteso da
Frictional games come ispirato ... Date e informazioni sono prese dal
gioco o calcolate.
L'observation tower è realmente presente a Upsilon ma non
visitabile, come ambiente è simile al
centro Comm solo più piccolo.
Imogen Reed's Death
Se qualcuno mi avesse detto che prima della fine avrei avuto il bisogno
di registrare questo... avrei riso.
Non importa del pad con mie considerazioni e video per annotare il mio
lavoro che ho lasciato da qualche parte...
Non importa se, camminando, prendo nota di quello che penso e ricordo
di ogni istante sino a qui, per non sentirmi peggio.
Non
importa se la duttil suit non è più in grado di
mantenere il mio calore
e il freddo si insinua, mentre la mia voce viene registrata, passo dopo
passo.
Io sono qui, da sola, e non so cosa ci sarà davanti a me.
Dopo quello che ho lasciato indietro....
... sono sicura che in questo momento sia la cosa migliore. Devo farlo!
Registro
questi dati audio per un motivo... Ho marciato senza sosta da Lambda a
qui, Upsilon. Continuerò a descrivere ogni cosa
finché potrò, sperando
che io possa... tornare a casa... a Theta. Il problema però
è... a fare
cosa? Adam è morto e ora sono sola... l'unica persona
importante per me
era lui e ora... chi resta per me a Theta che non sia impazzito?
Catherine, Sarah e gli altri davvero sono partiti?
Spero di poter tornare a casa, per aiutare Stromheier...
Ho
attraversato campi e zone pericolose e sono giunta qui. Il
giorno...
che giorno è? Oh si...18 Dicembre 2103 … campi di
Upsilon. Stavo
dimenticando tutto. Sono così stanca e infreddolita che mi
sento persa,
così tanto da non capire dove sono. Devo restare lucida.
Sono ancora
sconvolta dagli eventi a Lambda. La morte di Jessica, la cattura di
Adam, gli ordini di Cronstedt, la promessa di Fisher di fermare tutto e
poi... è tornato e...
No, devo pensare alla missione.
Ho
attraversato a piedi i campi da Lambda a Upsilon, più in
fretta che
potevo. Avevo tentato di sfruttare una navetta nello shuttle station
più vicino, ma la sensazione di essere seguita o osservata
era troppo
forte , e i tunnel non erano in buone condizioni da rischiare di
rimanere bloccata là dentro. Il mio compito era deciso,
chiaro e dovevo
portarlo a termine. Prima non ne ero convinta, sopratutto
perchè
Cronstedt voleva mandarmi da sola. Ma ora, credo che ha fatto bene.
Hart deve avvisare Theta, Stromheier saprà cosa fare...
Se solo sapesse cosa è accaduto...
Dorian
Cronstedt aveva dato ordini precisi e seppur riluttante, devo seguirli.
Non importa se il collega, Fisher, che aveva
ricevuto il compito di
comunicarmi l'ordine di Dorian Cronstedt è morto. La
situazione era
peggiorata... ho chiesto ad Hart di andar via, a Theta, e ho deciso di
fare la cosa che ritenevo giusta. Diversamente da altri
colleghi, io
mantengo i miei pensieri e idee. Io voglio vivere e se devo fermare Wau
a ogni costo... così farò!
Ho... freddo fino alle ossa e mi chiedo quanto manca...
sembra tutto così surreale così come l'inizio...
già l'inizio....
Io
e Adam... Golaski, da soli, eravamo stati inviati a Lambda per il
recupero e sfruttamento del sito, ma anche per affrontare l'ormai
allarmante perdita di gel strutturale della stazione e la
conseguente
apparente influenza di WAU su esso.
In verità avevo contrattato con
Cronstedt dopo il nostro litigio a causa di Ark. Se ho
rischiato di
farci scoprire da tutti? Purtroppo si. E Adam non l'ha presa bene.
Non come immaginavo...
Poi però, per mia fortuna, non mi ha odiata e sembra che...
non gli dispiacesse in fin dei conti...
Anche
se ferita e offesa dall'ordine imposto, a causa secondo me di Catherine
e Ark che non condivido, avevo accettato senza replicare per la
presenza di Adam.
Dopo mesi a tenere il segreto, perchè tra i membri
di Theta e Omicron non cè mai stato molto feeling e peggio
dopo la
cometa, credo che volessi vendicarmi dividendo Lambda con lui in pace.
Inoltre,
se qualcuno come esempio Stromheier avesse scoperto quel qualcosa tra
me, di Theta, e Adam, di Omicron, uscirnese indenni sarebbe stato un
miracolo. Stromheier non era tipo da non dire la sua senza peli sulla
lingua e peggio considerando la situazione in cui i tre vertici di
Pathos continuavano a 'governare' Pathos e chi vi abitava...
Si è
sempre e senza problemi dichiarato titubante su chi lavorava in quel
sito e con Adam, all'inizio, non era in vena di conoscenza ulteriore e
reale. Ergo, per lui erano tutti uguali, a Omicron. Si può
dire che ha
sopportato la situazione del Mockingbird, dicendomi apertamente che
sarebbe stato meglio tenere le distanze da loro, anche se ha permesso
ad Adam di venire a Theta.
Io e Adam, con questa altra situazione, non eravamo propriamente
contenti...
E' stata una sorpresa scoprire che accettavano, garantendomi la sua
presenza.
Non mi interessa se qualcuno ha pensato male o chissà che
altro.
Se Theta e Omicron non andavano d'accordo.
Ero stata felice... per un pò...
Per
nostre mansioni, dovevamo controllare sistemi e macchine del sito e poi
dare via libera ai colleghi che ci avrebbero affiancati.
Avevamo passato alcuni giorni relativamente tranquilli. Oh, come ero in
pace...
E lui... non era ancora impazzito. Mi sentivo... come se avessi trovato
il paradiso!
Avevo
riattivato e controllato ogni computer e macchina presenti nel sito e
Adam aveva apportato i suoi 'tocchi', come dicevano i suoi colleghi che
elogiavano la sua bravura, affinchè il sito potesse operare
a pieno
regime già dall'inizio e controllare man mano i problemi e
risolverli.
Si è lamentato parecchio della mancanza di Omicron,
dell'idea stupida
di coinvolgerlo facendoci scoprire... ma è durato un giorno,
credo. Poi
avevamo trascorso quei giorni in tranquillità. Mi sentivo
davvero bene.
Mi sentivo come parte del futuro che volevo costruire.
Lambda
sembrava operativa, ancora stabile nella struttura e relativamente con
macchinari ben tenuti, nonostante l'evacuazione mesi prima dei membri.
Per
diletto, avevo anche usato una stanza in quel momento vuota come sala
proiezioni, dove potevo rilassarmi da sola o con Adam a
vedere film,
osservare le registrazioni provenienti dal poco che era disponibile a
Pathos sulla vita in superficie e altro, che avevo salvato in un chip
di memoria che tenevo sempre con me. Erano diventati sfondi per
simulare, nella mia mente, quello che non poteva più vedere.
Proiettati
nella stanza da tre visualizzatori per dare l'idea di un ambiente
reale. Avevo le capacità e volevo sfruttarle
perchè sei mesi, erano
davvero tanti...
All'inizio Adam era scettico nell'usare i
computer e proiettori per quegli scopi, ma avevo provato a lasciarmi
andare per alleviare la situazione, osservare il meglio del mondo in
superficie e rievocare le cose belle che mi davano sostegno. Lo avevo
anche pregato di tentare di divertirsi mentre le figure umane digitali
intorno a noi, proiettate in tutta la stanza, vivevano una vita che
sembrava essere là e volevo cogliere quei momenti,
prima dell'arrivo
degli altri. Volevo che tutto fosse nella mia mente e sapere che io li
avevo visti dal vivo. Come memorie incancellabili.
Come lo era per lui sua figlia.
Avevo
perfino deciso di passare il tempo libero e i pasti a osservare quelle
immagini, notando che alla fine anche lui, pian piano, accettava di
consumare il cibo davanti a quegli spettacoli.
Non mi sentivo più vicina a qualcosa e qualcuno come in quei
momenti.
Ma...
Mancava
la sensazione del vento, pensavo, del calore del sole e cosa poteva
renderli ancora più reali. Ma Stromheier non aveva voluto
assolutamente
darmi l'autorizzazione per creare qualcosa del genere a Theta. Non in
quel momento, aveva detto. Ma era una cosa che desideravo costruire, un
luogo simulativo del mondo, qualcosa come quello di Catherine, ma che
potesse dare alla persona vera in stanza, l'idea quasi reale
di essere
in quel momento in quel luogo... come un video immersivo, che
ormai
erano la norma lassù. Ormai tanto tempo fa....
Come mi sentivo
quando i paesaggi, completi di audio, vibravano ricreati dai
proiettori... Adam non era della stessa idea, non voleva ricordare
e
sapevo che era per la figlia. Anche se notavo come restasse affascinato
quando stavamo insieme tra quelle riproduzioni e poi mi sorrideva.
Quando non discutevamo. Sulle mie idee e sulle sue.
Non
soltanto lui, anche i colleghi a volte mi rimproveravano
perchè volevo
andare avanti e fare qualcosa di concreto, che non mi portasse alla
depressione piangendo per qualcosa che ormai era solo da
superare.
Tutti avevano perso tanto, troppo, eppure Adam sembrava sempre divorato
da lei, come se anche da morta lo chiamasse e allungasse la
mano per
non lasciarlo.
E io , Imogen Reed, cosa volevo o a cosa mi aggrappavo?
Ero
come Catherine, mi chiedo a volte, per restare in quell'angolo virtuale
cercando di sentirmi ancora umana? Ogni oblò, vetrata e
finestra
panoramica mostrano sempre l'oceano intorno a noi, con pesci e altre
creature che giorno dopo giorno, assumono caratteri raccapriccianti. Ho
iniziato a chiedermi se quelle cose appiccicate sopra ai pesci fossero
negative o... o fossero ancora vivi, almeno... e se l'oceano
fosse
l'ultima cosa che avessi visto prima di morire... Intendiamoci, so cosa
erano, ma il gel può davvero essere negativo?
Si... dopo Lambda, lo è eccome...
Quella volta che ero riuscita a trovare un video simulativo che ad Adam
piaceva davvero, mi ero sentita sollevata e contenta.
Non
era ancora impazzito, mi guardava e sorrideva trattandomi al solito,
come se il mondo fosse noi e le macchine intorno. E con quel
video,
speravo di sollevargli il morale, sapendo che poi con altri avremmo
dovuto fingere di nuovo. Come se noi fossimo... slegati...
Avevo
sperato che stesse tornando alla realtà dopo un momento
strano, al
'noi', lontano da quel fantasma che lo attirava e isolava. E poi mi ero
svegliata nella stanza simulativa, ormai spenta, mentre giacevo sul
letto di fortuna che usavo le serate per i film. Mi ero resa conto che
lui era sparito. Il suo letto era vuoto, restava solo il resto della
cena e tutto sembrava silenzioso. Ma mi bastò rimettersi in
piedi e
avvicinarmi alla porta per sentirlo gemere stanze più in
fondo. E avevo
capito...
Io non bastavo, la sala virtuale non bastava, le promesse
abbozzate non servivano. Mi ero avvicinata silenziosamente al luogo di
quei singhiozzi e poi, di nascosto, osservando la stanza con la porta
ancora aperta, lo avevo visto di sbieco, quasi a darmi le spalle,
intento a piangere davanti l'ennesimo video che ritraeva sua figlia e
gli ultimi discorsi prima della morte. Mi ero stretta tra le braccia
come se sentissi freddo ed ero tornata, silenziosa ma cosciente del
pianto che si allontanava, alla sala proiezioni.
Avevo acceso per
l'ultima volta il sistema virtuale e scorrevano, mentre io provavo
qualcosa di brutto nel petto mordendomi il labbro, foto e video di me
con i colleghi nei vari periodi a Pathos e poi quelli che tenevo
conservati, della superficie, quando ero in attesa di lavorare alla
facility e mi godevo amici e famiglia.
Di me e Adam? Cosa doveva esserci?
Portai le mani al viso e se avevo pianto, non si era sentito...
perchè lui non arrivò e poi smontai tutto...
Quando
Cronstedt arrivò a Lambda con gli altri, io e Adam ci
comportammo come
se nulla ci fosse tra noi, come due colleghi che si sopportano
socievolmente e poi nulla. Non so dire se il suo comportamento
successivo era mostrato quando eravamo soli e io non lo avevo capito.
Mi sentivo davvero così parte della nostra nuova vita da non
vedere?
Appena
loro arrivarono, lui cambiò totalmente. Spariva per ore,
restava da
solo in qualche angolo di Lambda, se lo trovavo mi trattava con
sufficienza o peggio, non si avvicinava o mi sfiorava, non mi chiamava
più per nome e tra noi non cèra più
nulla. Ne frasi sussurrate, sorrisi
o promesse di stare insieme come prima. Non vedevo più nei
suoi occhi
quella luce che era svanita, sembrava un automa, a volte. E se si
irritava per i miei tentativi di avvicinamento, urlava il mio cognome.
Ho scoperto solo per caso che restava a struggersi per sua figlia,
appena dopo l'arrivo dei colleghi. Era turbato più di quanto
pensassi e
mi aveva fatto capire per mesi... il tempo da solo lo spendeva
rivedendo i suoi video. Era completamente perso, e non riuscivo a
riprenderlo. Mi aveva detto che tutto sarebbe andato bene, che saremmo
stati insieme per tante cose che speravamo e lei sarebbe rimasta
importante ma nel passato. Come ho fatto ad essere così
cieca? E così
maldestra nell'averlo lasciato solo in mano a sua figlia e Wau?
E
ora, questo giorno, il 18 Dicembre 2103, mi trovo quasi a Upsilon,
pronta a seguire gli ordini. Durante la lunga marcia mi sono chiesta
cosa mi porta in quel luogo, quali motivi mi spingono a farlo. Per
Cronstedt? Per Adam, che mi aveva cercata dopo la fuga dal magazzino e
tentato di portarmi con sé, nel momento della follia? Quegli
occhi che
avevo visto cosa volevano dirmi, veramente? Di certo non erano
più i
suoi. Vedeva davvero me, la Imogen Reed che conosceva, oppure qualcosa
di diverso? Era lui nella follia finale o Wau a parlare? L'atto di
ferirlo, da cosa era scaturito? Dalla paura verso l'uomo davanti a me
che non era più Adam? Da come era ridotto dal gel? Per
qualcosa che io
sentivo dentro, contro la sua ossessione per la figlia? O semplicemente
quel senso di sopravvivenza che esce fuori e ti fa ricordare che vivi
ed esisti e non devi lasciare che arrivi la morte?
Quel che ho
fatto... a lui... l'ho fatto per Adam. Ho lottato perchè Wau
e Ark non
ci prendesse e non potevo, non volevo che lui divenisse qualcosa che
Wau potesse usare. Non lui...
Vorrei tornare al giorno che ci
siamo conosciuti per il Mockingbird, al periodo in cui passavamo tempo
insieme, a volte andavamo a trovare l'altro nel rispettivo sito e i
discorsi, quando parlavamo di tutto e oltre. Ridevamo, scherzavamo,
lavoravamo insieme ed è difficile per me, mentre il freddo
dell'oceano
mi giunge nelle ossa, capire quando e come tutto è
svanito.
Quando
è l'esatto istante in cui lui ha lasciato il mio fianco,
davvero? Prima
di Lambda? O semplicemente come penso, Wau lo ha portato a scegliere
tra me e la figlia?
Quando eravamo soli a Lambda, pensavo di
aver avuto pace e tranquillità e la possibilità
di parlare senza paura
o dubbi ad Adam. Di essere noi senza segreti o colleghi.
La pazzia a
Theta aveva portato tutti a diffidare di tutti, parole sussurrate,
gesti nascosti, segnali privati per paura di discussioni e litigi a
causa di Ark. Avevo lavorato al Vivarium e poi con Catherine per il suo
progetto, ma dopo che divenne ufficiale come Ark, ho accettato solo la
scansione per la collega. Non altro. Non condivido le sue ideologie e
convinzioni e avevamo quasi litigato varie volte. Catherine era una
bella persona, quando non veniva contrariata o trattata male e mi
piaceva ma... tra noi andava bene finché non mi
sono rifiutata di
continuare a dare aiuto. Grazie alle mie competenze e
capacità sapevo
cosa era giusto per la razza umana, e poi avevo ricevuto l'ordine di
spostamento a Lambda. Sono sicura che le cose sono collegate ma...
Quasi
un anno dall'impatto della cometa, eppure a me sembrano
dozzine di
anni. Tutto andava bene se non fossi stata scelta per Lambda... tutto
è
finito male da quell'ordine. Ero arrivata, per la
disperazione, a
stare da sola nella mia stanza a Lambda, dopo la decisione di non usare
la zona camerata con i letti a castello, considerando il numero di
elementi nel sito e nella zona di lavoro e le stanze disponibili.
Restavo là a fissare i computer, lavorarci o guardare
l'oceano oltre i
pannelli di osservazione. E lui era chissà dove, lontano col
corpo e la
mente...
Adam era sempre più lontano, perso dove sapevo...
di non
poterlo trovare, mentre i colleghi sembravano aver preso bene quel
cambio nelle loro vite. Cambiare aria, passare le giornate in qualcosa
di utile da fare, vedere persone nuove come in quel caso, avere degli
scopi che non portassero all'apatia o alla follia. Ma per me,
erano
sciocchezze. Erano diventati giorni pesanti e difficili...
Ero sola, ormai lo avevo capito...
Rimpiango
i giorni felici a Pathos, i colleghi che non sentivano mai il peso del
lavoro tranne la lontananza dalla famiglia, perchè come me
amavano
quello che facevano. La sala mensa sempre piena di vita, gli scherzi di
Strasky, le foto che facevamo a ogni avvenimento o data speciale. Come
quella volta delle torte pignatta. Stromheier si
era infuriato per il
casino creatosi con quell'idea, ma è l'ultima festa a Theta
che ancora
mi fa sorridere. Era una confusione festosa. Non era mai capitato
così
prima e mai dopo, non in quel modo...
Dallo schianto della
cometa, non accadeva più nulla di simile e pesa
tantissimo sul morale
di tutti, sopratutto adesso. Io ero una di quelle persone che voleva
vivere, non sopravvivere, e considerava l'idea di fare qualcosa per
migliorare al meglio la vita a Pathos... ma dopo l'idea di
Catherine,
tutto era sparito. Sentivo i colleghi distanti, freddi, con i sorrisi
tirati e quasi sospettosi. Di cosa, non capivo perchè per me
Ark è esso
stesso un grande mistero. Ormai era tutto così difficile...
A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se il Mockingbird fosse stato
trovato prima, o meglio, se Wau lo avesse creato prima...
Per
caso un giorno, prima della mia partenza a Lambda, si era
parlato del
natale. Il primo natale a Pathos non soltanto tutti insieme, ma ormai
soli in fondo all'oceano. Anche se come tutti, in preda al
dolore per
la situazione, volevo festeggiare comunque la vita. Religione o meno,
pensavo che magari tutto con il natale potesse cambiare. Non importava
dei regali, del cibo razionato e i tentativi di creare mini serre per
altro ossigeno e cibo coltivato. Non importava a nessuno il fatto che
qualcuno come me trovasse rassicurante la presenza degli altri, che
volesse guastarsela e magari sorridere insieme e fare qualcosa che
valesse. Erano tutti tesi e nervosi e dopo l'ultimo suicidio, di
Konrad, la situazione era al limite. Avevo assistito con i miei occhi
all'arrestato di Catherine per la morte di Sarang, poi
rilasciata per
aver scoperto la verità. Avevo visto il volto pieno di
dolore o
sgomento di tutti quando Catherine annunciava l'ennesima morte o
Stromheier chiedeva una riunione per dare la notizia e l'ordine di
evitare quelle stupidaggini. E poi, cèrano i gruppi...
Perchè
menti come le nostre si sono perse in questo modo senza
lottare?
Cercando un paradiso in una capsula digitale, scegliendo di morire per
questo ideale non reale? Potevo capire l'idea di tentare mentre noi
vivevamo... magari un giorno sarebbe stata un'idea utilissima... ma
morire noi stessi per menti che sarebbe rimaste là dove
nessuno poteva
riprenderle?
Per me sono tutti perduti, ogni collega è qualcosa
lontano anni luce da chi conoscevo. Ormai per me dovrebbero essere
tutti al passato. Non so neanche se sono ancora vivi... Tutti parlavano
di Ark, Wau e la paura del domani. Wau li aveva presi in modi
differenti, così avevo capito dai discorsi dei vertici di
Pathos... e
la mia paura cresceva. A volte sentivo tutto intorno a me, e temevo
fosse l'influenza della negatività a Theta. Quello che
vedevo era la
serpe velenosa della paura e pazzia. Sarang, Bass con tutto quel sangue
nel suo modulo abitativo, ogni collega morto era un volto amico o
conosciuto che spariva dai corridoi e stanze di Theta. Passando a volte
davanti i laboratori, sentivo discorsi che mi facevano mancare il fiato.
Avevo
una paura più di tutte... che potessero nascere gruppi oltre
quello
pseudo religioso di Sarang, capaci di qualsiasi cosa. Pronti
a tutto,
anche a costringermi ad atti che non volevo, se Stromheier falliva come
capo della sicurezza. Temevo così tanto, quando notavo
situazioni
strane... Che mi uccidessero per chissà quale ideologia o
finissi in
mano agli esperimenti di Catherine... o peggio Wau, come era accaduto
con il Vivarium.
Il Vivarium era stato sconvolgente. Se il
mockingbird di Golaski era un evento strano e interessante, il Vivarium
era raccapricciante. Una simulazione di me stessa su schermo che moriva
davanti ai miei occhi, poi veniva ricreato come dal nulla e si
comportava come se fosse... me... come se vedessi un mio film o video o
me dall'esterno. L'ennesima morte della mia controparte
digitale mi
aveva portata a chiedere lo smantellamento dell'apparecchio. Non potevo
permettere che qualcosa del genere contaminasse i sistemi di pathos e
oltre Wau, che ci fossero cose simili che decidevano su di noi. GLi
umani. Come ipotizzava negativamente Adam e io non lo avevo ascoltato...
Ma
Catherine.... oh, Catherine! Aveva urlato la sua indignazione contro
Wau perchè le aveva copiato , a suo dire, il progetto
personale. E poi
aveva copiato il Vivarium e portato idee malsane a Theta. Capivo chi
soffriva e non vedeva speranza, ma ci sono vari modi per trovarne un
pò
e vedere qualcosa di buono oltre l'oscurità. Era difficile
anche per
me, ma volevo fare cosa credevo giusto per noi e per chi è
morto lassù,
pregando per noi. Vivere e pensare al futuro. Ma con Ark
tutto era
finito, per gli altri.
Io... Mi rifiuto di affondare... per questo molti avevano iniziato a
vedermi diversamente...
E poi vennero gli incubi.
Sognavo
di venir presa da colleghi ormai impazziti o creature di Wau che
mi
dicevano solo una cosa... Wau è la speranza. E io urlavo,
preferivo
morire davvero, piuttosto che finire come gli altri.
Uno dei pochi di cui mi fidavo era Stromheier...
Stromheier
mi disse che nonostante l'età, lui non era davvero riuscito
a inseguire
tutti i suoi sogni e raggiungerli. Per questo, mi ha pregato di farlo
io, con i miei, in questa nuova situazione. Per lui, il mio spostamento
da Theta non era una punizione, ma un punto di svolta e dovevo
coglierlo al volo. Lui sarebbe rimasto a Theta a vegliare su tutti gli
altri. Perchè temeva che rispetto a me, ancora
molto di Sarang negli
altri stava germinando e voleva eliminarlo. E per ora i suoi sogni
erano sopravvivere e costruire un nuovo futuro.... Cosa potevo
rispondere?
Pathos era diventata un inferno, e tutta per colpa
di noi membri di Pathos stessa. Per me, secondo me … Non
è il mondo che
avevamo scelto, ma l'unico che rimane. E dovevamo salvaguardarlo.
E
poi, quella volta a Lambda che mi ero svegliata da quell'incubo
ricorrente ed ero scoppiata a piangere per la frustrazione, avevo visto
qualcosa di assolutamente straordinario....
Due balene, ignare di Pathos, ignare di Wau, ignare di cosa stava
intorno ma intente a
generare nuova vita. E io, mentre le lacrime scorrevano per la paura e
il terrore del sogno, mi ero ritrovata a vederlo come un segno...
voleva dire che forse cèra possibilità? Che
quelle balene potessero
essere il segnale per capire che non tutto era perduto? Che il mare,
l'oceano, la vita, nonostante tutto fossero più
forti di Wau e noi,
gli umani, devono lottare allo stesso modo?
Ero rimasta a osservare
quella danza di vita finchè tutto era sparito, non vi era
più dolore o
sofferenza... avevo quasi la voglia di correre per Lambda a parlare con
i colleghi e scuotere Adam dalla sua letargia. Se quella volta lo
avessi fatto, se avessi trovato un modo per far vedere anche a loro
quello che... aveva dato una speranza anche a me... ora non
mi sarei
trovata a osservare la porta stagna di Upsilon per accedere alla camera
d'equilibrio. Non sentirei il freddo tremendo agli arti, le mani
tremanti e la consapevolezza che se tutti avessero visto ben oltre
l'abisso interiore, forse la profondità non l'avrebbe presi
e
trascinati verso una AI pazza. E io sarei stata tranquilla con Adam, a
lavorare... e non in piedi in mezzo all'oceano a metà tra la
fine di
tutto davanti a me e il dolore e morte alle mie spalle.
Attivato
dal pannello il sistema di apertura, entro a Upsilon togliendomi
soltanto il casco dello scafandro. Lo tengo stretto tra le dita, mentre
percorro i corridoi che so essere deserti. Upsilon era diventata ormai
'la storia'. Tutti sapevano, anche per Strasky, che quel sito poteva
rivelare cose terribili. L'ultima sopravvissuta rimasta qui era sparita
e Strasky si colpevolizzava, come se lui fosse al suo fianco e l'avesse
abbandonata... Come poteva ritenersi responsabile?
Ad ogni modo, a
Theta questo posto è una storia di paura. A iniziare dalla
sparizione
dei membri di cui si erano perse le tracce e sicuramente sono morti, a
strani rilevamenti scoperti quando si cercava di comunicare o accedere
al sito da Theta. Nessuno prima di ora ha voluto mettervi piede...
Strani
rumori risuonano e percepisco solo il cuore che pompa
impetuoso, le
mani tremanti mentre mi accosto a qualche angolo per sapere cosa sta
accadendo... forse i membri mancanti del sito sono vivi? No, non
è
possibile. Avrebbero cercato di comunicare, era impossibile che fossero
vivi da soli da qualche parte senza cercare gli altri...
Non
conosco bene Upsilon, era raro che venissi spostata per lungo tempo a
lavorare a progetti e compiti, da conoscere bene questi luoghi.
Seguendo però i pannelli indicativi, trovo la sala di
controllo del
sito. Mi accorgo però che non posso assolutamente
raggiungere la sala
gestione della centrale geotermica. E' quindi necessario andare in
remoto, sfruttando terminali amministrativi o aggirando le restrizioni,
rischiando però di perdere troppo tempo. Non siedo, resto in
piedi
davanti i computer e poi però... ho un'idea... e
comprendo!
Cronstedt
non voleva salvare pathos da Wau. Voleva fermare Pathos per danneggiare
Wau. Seguendo le informazioni a schermo del computer, scopro la portata
del gesto che sto per compiere. In verità, avevo temuto
qualcosa del
genere ma speravo di poter gestire e dirottare l'energia verso i siti
principali, Theta e Omicron, sapendo che ormai l'abisso era morto.
Deviando la corrente da Wau. Ma non è possibile. I sistemi
non sono
progettati per questa eventualità, Upsilon eroga corrente e
calore
tramite tubi che giungono ovunque e nessun luogo può essere
estromesso,
senza spegnere definitivamente Upsilon stessa. Mi manca quasi l'aria,
significa soltanto una cosa... disattivare tutta la stazione,
spegnere
per sempre la centrale geotermica e lasciare Pathos al buio, senza
riscaldamenti e sistemi di mantenimento vitale. Quindi, la morte di
tutti!
Sono a un punto cruciale, rimango a riflettere ancora
come ultima decisione, ansimando, con gli occhi che scorrono la stanza
mentre decido cosa fare. Spegnere tutto e lasciare tutti alla morte
sicura oppure tentare altri modi per fermare Wau? Decido di Indossare
il casco per uscire dal sito, quando qualcosa mi fa tornare sui miei
passi. Adam è morto, Cronstedt e gli altri a Lambda sono
morti.
Nell'abisso, da quello che si sapeva, erano morti. Restano i pochi di
Theta e Omicron. Non arrivano neanche a cinquanta persone... vale come
sopravvivenza?
Uno stridore, un rumore di qualcosa metallico che
striscia sul pavimento. Cè qualcuno? Mi ritrovo
con il vetro del casco
appannato e lo scollego, posandolo poi a terra. Mi avvicino alla
console e attivo un collegamento a Theta, tentando di comunicare con
loro.
"Upsilon a Theta...Upsilon a Theta... mi sentite? Per favore, se mi
sentite rispondete...cè qualcuno?"
Un
altro rumore mi fa voltare. La porta è chiusa, anche se non
bloccata,
ma quello che risuona fuori sembra provenire da qualcuno che si aggira
nel sito. In ansia, deglutisco una volta e poi decido di effettuare una
registrazione da inviare a tutti i relè della sonda Lumar.
Dannato
Lumar... Ricordo vagamente cosa Hart aveva detto sulla
comunicazione e
cosa voleva fare per ampliare il raggio di portata del Lumar
da lambda
a Theta, ma l'agitazione non mi permette di riflettere oltre
e
registro.
"Theta... qui Imogen Reed da Upsilon, ripeto, qui
Imogen Reed da Upsilon... invio tramite il Lumar questo messaggio
perchè devo..."
abbassando la testa in ansia, sorreggendomi con le
braccia sulla console , poi alzando la testa "...devo chiedervi
scusa!... Si, devo chiedervi scusa perchè... sto per fare
una cosa di
cui mi pentirò per sempre... Cronstedt mi ha ordinato di
spegnere
Upsilon per fermare Wau... cosa è accaduto a Lambda non deve
ripetersi... non potete immaginare cosa Wau è in grado di
fare,
attualmente... "
prendendo una boccata d'aria per lo sforzo
"...so
che farete fatica a comprendere questo messaggio, ma è
assolutamente
necessario che capiate il perchè... ho deciso di spegnere
Upsilon. Se
mai Hart tornerà a Theta salva, potrà spiegarvi
ogni cosa, ma forse
tutti i sistemi del sito saranno compromessi e sarà
necessario ovviare
alla mancanza di corrente che giungerà pian piano, con
sistemi di
alimentazione autonoma che non usiamo da... mai”
sospirando
“... ma dovete provare a farcela. Voglio tornare, ci
proverò o forse..."
spaventandomi di colpo per i rumori che provengono da fuori
la stanza, poi mi volto di nuovo verso la cam, agitata
"...
devo fermarlo... Theta, perdonatemi... sono morti tutti, Adam
è morto e
io...io devo fare cosa ha ordinato Cronstedt, per il bene di tutti e
anche per cosa cè fuori di qui... Wau sta prendendo tutto e
presto lo
farà con noi... Fisher e..."
scuotendo la testa
"Wau non deve
prenderci e usarci in quel modo... mi rifiuto di affondare... Theta,
qui Imogen Reed da Upsilon... preparatevi all'arresto della corrente
e...perdonatemi!...!
Terminato il messaggio, inizio a
controllare i computer alla ricerca di porte di sistema per accedere
alla gestione della centrale geotermica. Non posso fermare Wau, ho
troppo poche informazioni sulla AI e la sua ubicazione per sapere come
fare a sigillarlo nel suo tempio. Quando una schermata mi
comunica che
sono entrata nel sistema di controllo della centrale, rimango a fissare
lo schermo. Effettuati vari controlli, scopro che come temevo non
è
possibile settorializzare la distribuzione di corrente, ma si
snoda da
collegamenti unici verso poi i singoli siti . Volente o nolente, devo
decidere. Dove si trova Wau?
Perchè non è possibile gestire la distribuzione
di corrente?
Mi
portò le mani ai capelli, poggiandomi con i gomiti alla
console e
rifletto. Poi... poi chiedo scusa bisbigliando e avvio la procedura di
blocco totale del sistema di estrazione energetico geotermico, termino
tutti i sistemi. Il countdown mi avvisa che mancano alcuni minuti allo
spegnimento totale dell'impianto.
Mi alzo, chiedendo nuovamente
scusa e prendo il casco, apro la porta e rimango in attesa.
Qualcosa
chiaramente girovaga per i corridoi, ma non voglio immaginare
cosa
possa essere. Controllate le piantine, decido di prendere la strada
lunga, posso in questo modo aggirare la cosa che si muove per il sito.
Imbocco i corridoi, seguendo sempre la segnaletica e mi ritrovo tra due
strade. Davanti a me, o meglio, scendendo gli scalini, vi
è la porta
stagna per il tunnel panoramico, da cui si snodano, dopo la zona
lavorazione robot e manutenzione, vari passaggi verso l'oceano che
posso scegliere. Alle mie spalle vi è invece la cupola
panoramica o
observation tower. Ma non porta a nulla. A sinistra, i corridoi appena
utilizzati. Stringo il casco con forza tra le dita, scendo la breve
scaletta sorreggendomi al corrimano e poi aziono la porta stagna verso
il tunnel panoramico.
Posso tornare a Theta, mi dico. Manca poco...
Tuttavia,
qualcosa al centro del tunnel... si volta verso di me. Resto
con il
fiato sospeso per alcuni secondi, il robot si volta, sembra
un
construct eretto sulle zampe e muove la testa osservandomi.
Ancora
bloccata sul posto forse alcuni minuti, che sembrano scorrere con
troppa lentezza, avverto il freddo che si dissipa leggermente, ma
resta come umidità stagna nelle mie ossa.
Rabbrividisco.
Faccio
qualche passo indietro, risalendo al contrario gli scalini, sapendo
bene che dietro di me vi è il cancello che porta
alla cupola
panoramica. Il robot sembra soltanto osservarmi, fermo,
muovendo solo
la testa con quel suo monofanale. Dal corridoio da dove sono arrivata,
mi giungono rumori identici a prima. E quindi, il Construct nel tunnel
non è lo stesso dei rumori?
"Se è così che deve finire... allora..."
Chiudo
gli occhi e trattengo il fiato. Quale altra scelta ho, infondo? Se i
robot sono due, non ho chance di scappare e comunque, moriranno tutti
presto. Se solo ci fosse Adam con me!
Mi volto, con il casco
riesco a forzare il lucchetto del cancelletto colpendolo e seguo con
gli occhi le scale davanti a me, che portano alla porta un livello
sopra, la cupola panoramica. Mi volto spaventata, il construct ha fatto
qualche passo ma si era fermato nuovamente e mi fissa. Unendo
i suoi
rumori motori con quelli agghiaccianti del sito mi dico stupida da sola
e capisco che sono a fine corsa. Posso scegliere solo due strade.
Scappare da dove sono venuta, inoltrandomi nella centrale e poi cercare
una camera di equilibrio funzionante, oppure sfidare Wau e impedirgli
di vincere.
Niente Theta. Niente Adam. Niente futuro.
"...
non so se sei pericoloso" dico al robot sorridendo tristemente, sapendo
che non è altro che un robot "ma certamente, se aspetti che
io faccia
qualcosa per uccidermi, mi dispiace... sarò libera fino alla
fine...
Wau non mi avrà!"
L'observation tower ha la porta a scorrimento nel pavimento, come
alcune presenti in altre zone, ed è aperta.
Mi
appresto a salire le scale che mi portano al piano superiore,
verso la
cupola, mentre odo i passi del robot, lenti ma presenti che salgono i
gradini. Mi avvicino sempre di più alla cupola, stringendo
il metallo
freddo del passamano sotto il guanto. Lascio scivolare il casco dalle
dita, che rotola impacciatamene con tonfi sordi, scalino dopo
scalino, dietro di me.
Giungo finalmente al piano, osservando come
la cupola è ridotta malamente. Alle mie spalle il robot si
avvicina, ai
piedi delle scale della torre. Vari oblò e vetrate
permettono come
sempre per i siti di osservare vari punti intorno a Upsilon e scorgo la
meraviglia di quella costruzione tempestata di luci. Alzo lo sguardo.
Ventole di aerazione inondano di ossigeno la cupola, ma un gorgoglio
tenue attira l'attenzione. Mi volto però di scatto verso la
porta a
pavimento. Il robot è salito, lo sento avvicinarsi ma non
posso fare
nulla per scappare. Non ho nulla con cui difendermi. Mi tornano in
mente le parole di Strasky quando raccontava di quella collega di
Upsilon, sfuggita per miracolo a un robot dopo che il collega era morto.
Sospiro.
Il robot resta oltre la porta e il passamano, alla mia sinistra,
finchè questa non si richiuse sotto quasi il robot.
Brividi
freddi inondano il mio corpo, ma mi obbligo di resistere e rivolgo lo
sguardo al gorgoglio di prima. Un rivolo d'acqua entra a
cascata da
una delle fessure della grande vetrata davanti a me, ma non
è ancora
così grave da allagare l'ambiente. Sospiro e osservo quasi
in lacrime
l'oceano e cosa resta di Upsilon, ripensando a cosa abbiamo distrutto e
lasciato.
Cèra qualcuno a Theta che mi aspettava? Che si ricordava di
me? Che mi aveva pensato?
Mentre
le luci esterne si spengono una dopo l'altra all'esterno, vari rumori
risuonano da ogni parte. Il countdown deve essere terminato,
e chiudo
gli occhi.
Alle mie spalle il robot emette solo i cigolii del meccanismo di
movimento della testa.
Perchè?
Come mai si comporta in questo modo? Solo ora mi accorgo del suo strano
comportamento. E ricordo la storia di Upsilon e le macchine vive...
Mi
volto nuovamente verso il construct, mi sembra di notare
qualcosa in
una pinza ma una successione di rumori fa vibrare tutto e la
disperazione mi coglie, ricordando di colpo frammenti della mia vita.
Ma lo so, è finita e decido di non far vincere Wau.
Alle mie orecchie giungono rumori sferraglianti sempre più
forti e i vetri tremano.
Il
sito cnon è messo meglio degli altri e ora so hce
sarà la mia tomba per
sempre. Darò forte, Devo farlo. Adam me lo diceva sempre
quando
parlavamo di Wau e Ark.
Poi ho capito, ho compreso cosa lo ha
provocato. Per un attimo mi ero così persa nei ricordi e
nella paura da
svegliarmi di colpo e capire che sono ancora qui.
Tutti i sistemi
vengono bloccati, non solo fermati, e ogni ventola e macchinario
è
arrestato di colpo, producendo una serie di colpi da farmi vibrare le
gengive e le ossa.
Le ventole sopra la mia testa cessano di girare.
La
porta stagna è chiusa, respiro affannosamente per
l'ansia e la paura e
comprendo bene che non resta, in quello spazio comunque piccolo, aria a
sufficienza per resistere ancora per molto, visto quanta ne consumo.
Il
cuore martella nel petto, il gelo umido nelle ossa, le mani che non
possono stringere neanche il casco... e tremano nervosamente e lui, il
costruct...che fissa... osserva... immobile...
Passano i minuti e
sto impazzendo nell'attesa, osservando ora il robot, ora l'oceano.
Calde lacrime vorrebbero uscire ma cerco di resistere. Sono io che ho
scelto questa fine. Potevo provare a fuggire, no? Invece... invece ho
capito che non cèra più nulla. Per me. Per
nessuno. Adam e i colleghi a
Lambda sono morti. Theta e Omicron presto moriranno per le mie azioni.
Non resta più nulla.
Poi
i polmoni si fanno pesanti, più prendo aria e più
sembrano macigni, poi
bruciano mentre la bocca cerca di incamerare aria a grandi boccate.
Il
mio corpo di muove da solo, adesso. Io resto soltanto a osservare le
sue reazioni, vedendo frammenti di memorie davanti gli occhi e l'oceano.
Indietreggio di due passi, mentre il robot osserva... la testa mi gira
e inizio a stare peggio.
Appoggiò
la mano alla vetrata, la guardo… piccola nella tuta e poi la
vastità
dell'oceano, che presto avrebbe inglobato Pathos senza più
vita.
Ripenso
ad Adam e come l'ho perso a causa di Wau. Ricordo i colleghi e come si
sono perso per Wau e Catherine. Penso a chi è rimasto a
Theta e morirà
a causa mia. A chi ci ha augurato buona fortuna dalla terraferma
perchè
era sicuro che noi avremmo alzato la testa nonostante tutto, portando
l'umanità nel futuro al meglio. Essendo noi il meglio nei
nostri campi.
MI dispiace.
Tutto
mi fa male, la richiesta di aria è tremenda, i polmoni
stanno
esplodendo, i muscoli dolgono e inizio a sentire anche la testa come
spremuta dentro. Gli occhi lacrimano e la vista crea
problemi. Si
alternano immagini dell'oceano oltre il vetro, la cupola, il robot,
ricordi e Adam.
Voltandomi verso il Construct gli sorrido, non
so più se lui è attivo per Wau o è
anche lui un mockingbird. Poi, un
senso di stringimento alla gola mi coglie, facendomi scivolare a terra
finendo seduta, con la grande vetrata alla mia destra e il robot a
sinistra.
Sento il peso delle bombole sulla schiena che mi tirano in
giù, ma qualcosa mi dice di lottare.
Non so cosa, però...
Convulsamente,
le mani quasi cercano l'aria in maniera autonoma gesticolando, puntini
bianchi e neri appaiono e scompaiono davanti agli occhi. Il corpo
freme per la mancanza d'ossigeno.
Mi sento così male che non capisco se rimango
cosciente o meno.
Scivolo
definitivamente di schiena ansimando, come grandi singhiozzi, con occhi
che lacrimano ormai incontrollabili da me, i polmoni come se stessero
per rattrappirsi, i muscoli che mandano spasmi orribili e tutto che
sfoca, gira o vedo cose che so non ci sono. Il robot si avvicina,
riesco a sentire i passi ovattati e rombanti e poi compare
nel mio
spazio visivo. Occupa con la testa e il collo, una parte
della zona
sinistra e poi le lacrime offuscano tutto. Li chiudo con
difficoltà,
ormai in preda quasi a rantoli e ondate nella testa, in preda a
scossoni dolorosi.
Non immaginavo che morire potesse essere così. Peggio ancora
soffocando.
Mi
volto con difficoltà verso la vetrata e allungo la mano,
troppo incerta
e piena di spasmi sul vetro. Non riesco più ad avvertire
nulla se non i
dolori ormai lancinanti alla testa e ai polmoni.
Tutto sta
sparendo, o oscurandosi, non capisco... il cervello sembra
come un
circuito tempestato di elettricità... mi sento quasi
scivolare via. La
cosa che mi viene in mente con prepotenza, ormai quasi senza capire se
lo avessi richiamato io, è... se vedo l'oceano
là fuori in direzione
di Lambda.
Pensando ad Adam e al corpo che ho lasciato ormai privo
di vita con grande dolore. A quanto ancora poteva esserci se non
accadeva nulla da parte di Wau. Se Adam non fosse impazzito per la
figlia. Se i colleghi non avessero spinto la fortuna a rivoltarsi
contro di noi.
Oh, è davvero Lambda quella che vedo?
Ora
qualcosa mi sta prendendo. Lo sento. Riesco a sentire solo qualcosa che
sbatte a terra, o viene trascinato, non saprei. Ma arriva come se fosse
al di là di una porta. Credo...
L'ultimo respiro mi rimane
bloccato in gola, il petto tremante, la mano che sembra
raschiare sui
vetri, le lacrime che scendono e poi... credo di essere svenuta. O
forse no.
Sono rimasta con gli occhi aperti verso l'oceano, questo lo so. Vedo
l'oceano e Lambda.
Sperando che gli altri ce la facciano e Wau è fermato.
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