La capinera

di workingclassheroine
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Ovunque tu sia, anche nel nulla
 

 

La capinera


Non m'aspetto d'incontrarti in un aldilà, 

per me la morte è affare dei vivi. 

 

Al rosicchio del tempo, scomposto,

una manciata d'atomi e niente più

durerà il tuo teschio.

Lo so, e vorrei ti cullassero i sogni 

le braccia d'un Dio, nell'Eden il canto 

feroce delle capinere. La condanna 

è saperti solo nel tuo vuoto. 

Ma tu non sai, del tuo nulla e del mio,

né di chi t'accomoda il terriccio 

perché ti sia più lieve, e ti rimbocca gli occhi.

T'hanno coperto i graffi con un berretto 

e un bel vestito che impasterai della tua polvere, 

né ti occorreranno scarpe lucide per correre

incontro alla morte: non c'è viaggio.

Ma oggi che ancora t'aspetto, distratta,

e m'aspetto d'asciugarmi gli occhi

col fazzoletto del tuo taschino:

oggi non sei polvere, né graffi. 

La tua morte la vivi con me, 

e mi pare tu muoia ad ogni respiro in cui m'accorgo 

che mi resta d'improvviso ciò che in vita 

dolcemente insegnavi: 


silenzio

 




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