Inferno
Hai un sibilio sordo,negli occhi.
Uno sguardo stanco di urlare, di provare a cambiare.
Hai un velo di rimpianto,nel sorriso.
Si posa, e spinge, per uscire, accarezzandoti come farebbe un suicida con il suo biglietto per il paradiso.
Hai una paura folle,nel respirare.
E' come se nell'abbracciare il giorno nuovo tu tema,
sorda,
che le stelle non possano mai passare.
Amore mio, mi chiedo
quando l'inferno diventerà nostro
invece che tuo.
Il corpo che scatta
come un'animale in trappola,
selvaggio.
Il respiro che si spezza nel cuore di una parola,
selvaggio.
Il pensiero che appassisce
come il più marcio dei fiori,
selvaggio.
Amore mio, mi chiedo
quando l'inferno
diventerà nostro
invece che mio.
|