Moles

di Tooru_Yukimura
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Moles



 

Sono di ritorno dal Giappone, come ogni ultima settimana del mese.
Da quando sono allenatore, ci vediamo decisamente meno ma evidentemente va bene ad entrambi; nessuno di noi si vuole trasferire là.
Nessuno dei due vuole abbandonare tutto per l’altro.
Va bene così.


Mi abbracci, poco prima di dormire augurandomi buonanotte.
Di notti buone non ne vedo da un po’: il solito sogno orrendo dove ti perdo, dove perdo tutto e sprofondo in un Abisso nero mi tormenta. Non riesco a non pensarci.
Il Giappone ci sta allontanando, per quanto mi riesca difficile pensarlo.
Quegli occhi verdi, verdi come i prati delle colline di casa tua dove da giovani ci rotolavamo, non pensando a niente e vivendo il presente ora mi paiono così distanti, nonostante tu sia con me ora in questo freddo hotel da cui, la luna, attraverso una fessura tra le tende, ci trafigge come mille lance.


Ho sempre amato vedere il tuo corpo nudo dopo l’amore, madido di sudore accanto a me.
La tua voce nelle mie orecchie sa di vecchie filastrocche cantilenate a causa della lingua in cui vengono pronunciate. Le ricordo tutte, me le canticchiavi quando la notte mi svegliavo, in preda a qualche crisi adolescenziale.
La luna mette in risalto il tuo pallore, la tua pelle perfetta che fino a poco prima si strusciava come una carezza amorevole sul mio corpo e che ora giace qua accanto a me.


Tu stai già dormendo e quindi non oso svegliarti poiché sei bello, anche in questo frangente. Mi rigiro dunque e i miei occhi scorrono dalle tue punte bionde che man mano si scuriscono fino ad un castano chiaro, lungo il collo, poi la schiena ed infine il fondoschiena perfetto.
Noto un dettaglio che probabilmente non ho mai notato in quasi undici anni: un neo.
Ed eccone un altro.
Non volevo svegliarti ed ora, invece, eccoti preoccupato per me, perché sono sveglio e perché sto piangendo.


Stavolta le lacrime sono colpa tua: ti amo tanto.
Ti amo per tutto quello che hai fatto e farai per me, ti amo per quello che siamo diventati dopo tutti questi anni.
Ti amo perché non te ne sei andato.
Ti amo per i tuoi nei.
Ti amo perché sei tu, semplicemente tu, Christophe.





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