An Amazing Love

di Crateide
(/viewuser.php?uid=209651)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 

 

Prompt: "non senti puzza di bruciato?"

Gruppo facebook: we are out for prompt.

 

 

 

 




 

 

 

Si sa, a San Valentino ogni coppia che si rispetti, soprattutto se novelli sposi, deve obbligatoriamente mettersi ai fornelli.

E Rapunzel e Eugene non fanno alcuna eccezione.

Quella mattina, un’assolata mattina di un ridente 14 febbraio, la principessa svegliò il suo sposo sfiorandogli le labbra con le proprie, leggerissima. Il giovane si stiracchiò, per poi stringerla al petto e ricambiare con un bacio appassionato, che di innocente non aveva proprio nulla.
- Eugene! – lo richiamò Rapunzel, divertita, impedendogli di intrufolare le mani sotto la sua camicia da notte – Non dimentichi qualcosa?

Eugene aprì un occhio e poi l’altro, sbattendo ripetutamente le palpebre, ancora rapito dal sonno.
- Che siamo ancora vestiti? – rispose con la bocca impastata.
- Eugene...!!!

La principessa si mise a sedere sul letto, incrociando le braccia sul petto. L’espressione seriosa sul viso la rendeva un po’ buffa, ma l’insolito scintillio negli occhi smeraldini fece desistere Eugene nel fare commenti sarcastici.
- Oggi è San Valentino... non ti dice nulla questa data? – gli chiese lei.
- Dovrebbe...?
- Eugene! Ma come devo fare con te? Oggi è la festa degli innamorati e una settimana fa mi hai promesso che avremmo cucinato dei cioccolatini insieme!

Il giovane si portò una mano alla fronte, sudando freddo. Ricordava quella promessa, che la sua amata Rapunzel gli aveva strappato mentre lentamente si spogliava davanti ai suoi occhi avidi.

Provare a protestare – si disse – non sarebbe servito a nulla: una delle qualità (o era un difetto?) di sua moglie era proprio la testardaggine.
- Ma certo – esclamò infine, buttando le coperte da un lato – cosa stiamo aspettando?

Rapunzel emise un gridolino eccitato e gli gettò le braccia al collo.


*  *  *

 

Eugene non era molto convinto della commestibilità di quei dolcetti – per lo meno, non di quelli che aveva confezionato lui - ciò nonostante li mise ugualmente in forno.
- Bene! – disse Rapunzel, battendo una volta le mani – Adesso dobbiamo solo aspettare.
- E cosa possiamo fare, mentre attendiamo? – le chiese Eugene.

La moglie gli si avvicinò timidamente, ma con una punta di malizia ad illuminarle il viso piccolo e tondo. Gli carezzò il petto, facendolo trasalire, per poi appuntare lo sguardo languido nel suo.
- Io un’idea ce l’avrei – sussurrò.

Eugene sorrise e la prese fra le braccia. Le loro labbra s’incontrarono a metà strada, le loro lingue s’intrecciarono in una danza vorticosa. La sospinse contro il tavolo della cucina, le avvolse la vita con le mani grandi e calde e ve la issò sopra. Rapunzel gli cinse il collo con le braccia e gettò il capo all’indietro, mentre il marito intrufolava le mani nello scollo dell’abito e le stuzzicava le punte turgide dei seni.

Si baciarono di nuovo, assaporandosi, finché nell’aria non iniziò ad aleggiare uno strano odore. Si fermarono all’unisono, guardandosi negli occhi con un’espressione perplessa stampata in viso.
- Non senti puzza di bruciato? – chiese a quel punto Rapunzel.

Guardarono verso il forno, dal quale fuoriusciva una voluta di fumo nero.
- Accidenti!

Eugene si precipitò a spegnerlo e, quando lo aprì, si ritrovò fra le mani dei cioccolatini bruciacchiati e davvero immangiabili.
- Che peccato... – sussurrò Rapunzel.

Ma il giovane le sorrise di rimando e lasciò cadere a terra quel pastrocchio annerito con tutta la teglia.
- A me per niente – rispose, con il suo solito sorriso furbesco – piuttosto, dov’eravamo rimasti?

 

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3675048