Le cronache di Aveiron: Vittime e complici

di Emmastory
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Capitolo XLII

Ancora in piedi

Sparendo come umida nebbia trasportata dal vento, altre tre settimane se n’erano ormai andate. Per pura fortuna, gli allenamenti continuavano a dare i risultati sperati, e mentre le lancette del tempo continuavano a muoversi, leste e inarrestabili, il sole splendeva. Eravamo ormai in tarda mattinata, e dato lo spirare di un freddo vento proprio fuori dalle mura di casa, caddi preda della mia ormai conosciuta ansia. Essendo ormai tornati a casa dalla selva, eravamo al sicuro, e lo sapevo bene, ma non riuscivo comunque a stare tranquilla. Sempre onorando la promessa fattami nel giorno del nostro fidanzamento, Stefan fa di tutto per rassicurarmi ed evitare che perda il controllo, e con i tempi che corrono, mi sento davvero fortunata e felice. So di averlo ormai detto circa un milione di volte, ma non m’importa. In fin dei conti, è la pura verità, e restando seduta in poltrona vicino al caminetto ora spento, non faccio che scrivere e rileggere il mio diario. Ora come ora, ho solo bisogno di ritrovare la calma persa,e considerandolo mio personale angolo di serenità, alla pari con il bellissimo bosco di Ascantha, sapevo bene che dare rapidi sguardi alle pagine dedicate ai momenti più belli della mia intera vita, funzionava spesso da panacea contro ogni mio male. Ora come ora, il tempo passa, e ci stiamo tutti preparando al meglio per una prossima lotta, inclusi Soren e Samira, inizialmente restii a scendere di nuovo in campo. “Abbiamo bisogno di voi.” Gli abbiamo ricordato, sorridendo riponendo in entrambi tutta la nostra fiducia. Rinfrancati dalle nostre parole, i nostri amici hanno accettato di farsi ancora avanti, ricordandosi del loro tanto amato figlio Isaac. Come ben sapevamo, era perfettamente in grado di difendersi da solo, ma dati i suoi problemi cardiaci, tendeva ad aver bisogno d’aiuto. Proprio per questo, Rose e Chance si preoccupano sempre per lui. Da allora è passata parecchia acqua sotto i ponti, ma nonostante questo, ricordo ancora quanto la stessa Rose si fosse preoccupata nel vederlo ferito da una delle sue frecce. Sconvolta, non faceva che imputarsi la colpa di tutto, ma volendo rassicurarla, lui minimizzava. Soltanto una delle piccole cose che mi avevano fatto comprendere la forza dei suoi sentimenti per lei, sentimenti che avevano avuto modo di sbocciare nel giorno dei loro rispettivi compleanni, e che sin da allora, li avevano uniti. Ora come ora, sono completamente sola, e pur sapendo che quegli schifosi Ladri non possono sentirmi, ho un messaggio per loro. Non lo sanno, ma  ogni tentativo di indebolirci e farci cadere in ginocchio come il regno che hanno ormai invaso non ci tocca, agendo ogni volta da spinta e trampolino di lancio verso il nostro unico obiettivo, ovvero eliminarli. Insieme, ci impegneremo fino a crollare, e quando il vero giorno della resa dei conti arriverà, saremo pronti, preparati e ancora in piedi.




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