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“Prologo”
Avete
presente quando ci si sveglia con quella strana sensazione di
inquietudine ?
Come
se da un momento all'altro sentiste che sta per succedere qualcosa ?
Ebbene,
è così che mi ero svegliata quella mattina, con il presentimento
che la mia vita stesse per prendere una piega inaspettata.
Era
il primo lunedì del mese di marzo, solitamente ogni venerdì tornavo
a casa dal college per il week end, ed ero in ritardo come al solito,
penso sinceramente di aver cominciato a viaggiare in ritardo da
quando sono nata.. sul serio, mia madre diceva sempre che quando ero
piccola facevo solo due cose : dormire ed essere in ritardo.
Mi
chiamava 'signorina sono stanca' perché ogni volta che facevamo una
passeggiata passavo da una panchina all'altra.. si lo so, che cosa
patetica!
Ma
tornando a quella mattina, ricordo di essermi svegliata -dopo aver
rimandato la sveglia per tre o quattro volte- con le urla di mia
madre, disse proprio queste esatte parole “Skyler se non alzi quel
culo dal letto ti ci mando a suon di calci al college!”
Si,
è proprio un amore di mamma!
Fatto
sta, che con le sue urla spacca timpani riuscì a farmi alzare, o
meglio, a farmi cadere dal letto.
In
quattro e quattr'otto riuscii a prepararmi ed a uscire di casa prima
che finissi linciata dall'arpia dalla dolce mammina.
Un
clacson iniziò a suonare per strada, approfittando del mio ritardo
per sbandierarlo a tutto il quartiere, si questo genio incompreso era
il mio vicino, Calvin Hamilton, una piaga in carne ed ossa, che ero
costretta a sopportare per la mia amicizia con sua sorella Lara, la
mia migliore amica.
“Muoviti
non ho intensione di fare tardi per colpa tua” disse con la sua
stupida voce roca dalla macchina.
“Rilassati
idiota se farai tardi sarà perché ti sarai messo a civettare con
qualche oca giuliva” risposi chiudendo la porta di casa, anche se
sbattendo sarebbe il termine più giusto.
Appena
aprii lo sportello della Jeep venni afferrata in malo modo da una
nuvola di capelli rossi, Calvin non attese nemmeno che avessi chiuso
lo sportello che iniziò a partire, beccandosi le proteste mie e di
sua sorella, che mi aveva lasciato andare per permettermi di chiudere
la portiera.
Ricordo
di aver pensato “Cavolo oggi ha proprio fretta”
Io,
Lara e Calvin ci conoscevamo da quando io e Lara avevamo dodici anni,
ovvero quando da Seattle mi trasferii a Boston.
Loro
erano i figli dei nostri vicini, Kate e Bill, due persone davvero
eccezionali, ricordo che io e Lara diventammo subito inseparabili,
mentre Calvin era sempre stato stronzo con me, questo suo
atteggiamento portò alla fine della cotta che mi presi per lui
appena lo conobbi.. d'altronde chi non se la sarebbe presa ?
Calvin
Hamilton era il ragazzo più figo che avessi mai visto, aveva la
pelle abbronzata, i capelli castani e gli occhi verdi, ma ero giovane
e ingenua, e non appena mi lanciò una polpetta di fango in faccia
-il giorno del mio tredicesimo compleanno- per me divenne un'idiota
che avrei preferito uccidere con le mie mani piuttosto che baciare.
Poi
crescendo era diventato l'idolo della scuola, l'atleta borsista
capitano della squadra di football della Brown e un Don Giovanni
incallito. Ma chissà per quale motivo sembrava essere un santo per i
miei genitori, soprattutto per mio padre che non faceva altro che
ripetere a Bill quanto fosse fortunato ad averlo come figlio.
Già,
i padri sono proprio strani.
Comunque
passammo tutto il viaggio a chiacchierare e spettegolare ignorando
Mr. Incazzoso, sebbene io e Lara avessimo dei percorsi di studio
differenti (Lara studiava medicina e io psicologia criminale) eravamo
riuscite a farci ammettere nella stessa università -che poi era la
stessa del fratello, ed anche la più vicina- e nella stessa
confraternita studentesca, la Theta (Kappa Alfa Theta).
Eravamo
state scelte durante la prima settimana come da regolamento, ed
avevamo dovuto sottostare a delle prove d'abilità, che al college
significa gara di bevute, test della verità, saper tenere i segreti
e saper mentire alla perfezione per mantenerli.
Calvin
non era più una matricola, avendo un anno più di noi, ed anche lui
faceva parte di una confraternita, dei sigma per la precisione (Phi
Delta Sigma) e le loro feste erano sempre spettacolari, tra l'altro
tra qualche settimana ci sarebbe stata la loro festa per l'inizio
dello Spring Breaks e poi saremmo partiti per le nostre vacanze da
sballo.
Come
al solito arrivammo in tempo, Calvin era sempre paranoico, ci fece
scendere davanti alla Winston Hall e poi raggiungemmo quelle due
pazze che avevamo conosciuto alla Theta:
Eliza
Farrett, la ragazza con i capelli castani con lo sciatuche biondo,
legati con treccine da hippy e gli occhi nocciola, che studiava
biologia.
E
Ruby Dunn, con i capelli ricci castani e gli occhi grigi, che
studiava economia.
Da
fuori poteva sembrare che non avessimo nulla in comune, eppure
formavamo un gruppo perfetto, il gruppo delle ricce.
Ma
ricordate quella sensazione strana che mi era presa quella mattina ?
Bene,
perché non mi lasciò per tutto il giorno, e solamente il giorno
seguente avrei scoperto di cosa si trattasse.
[Corner
of dreams]
Ciao
a tutti!
Questa
storia è stata scritta parecchi anni fa, ma non ha mai visto la luce
del sole.
E
adesso che ho deciso di pubblicare la mia prima storia ho pensato che
sarebbe stato più giusto iniziare con questa.
Anche
perché mi ha aiutato in un momento in cui la mia vita non era
assolutamente perfetta (non che ora lo sia, penso che nessuno abbia
questo privilegio) e quindi si meritava una possibilità.
Dato
che l'ho scritta tempo fa la sto revisionando e riscrivendo prima di
pubblicarla.
Spero
che possa interessare a qualcuno, e che possa farvi nascere un
sorriso come ha fatto con me in passato.
Spoiler:
“Skyler
!” urlò lui facendomi sobbalzare.
“Calvin
? Che vuoi ?” mi girai sorpresa, quando eravamo al college ci
ignoravamo era la regola da sempre, da quando al liceo feci l'errore
di salutarlo in mensa e lui fece finta di non conoscermi.
“Ho
bisogno di un favore” disse lui enigmatico “me lo devi con tutte
le volte che ti porto qui”
Ah
ecco ora ti riconosco! - pensai
“Che
vuoi ?” dissi incrociando le braccia al petto e alzando un
sopracciglio.
XOXO
_Scar_
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