Deep Down the Freezing Water

di Tony Stark
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Deep Down the Freezing water
 
Edward era rimasto lì, a qualche centimetro dal ciglio della banchina, guardando come l’acqua salmastra e scura inghiottiva lentamente la figura di Oswald Cobblepot, mentre uno spettro rosso di sangue ne tingeva la superficie.
Edward non aveva idea di come si sarebbe dovuto sentire, pensava che qualcosa sarebbe successo, che avrebbe sentito qualcosa.
Ma invece sentiva solo un vuoto al petto, come se gli avessero strappato via qualcosa, che non sapeva identificare.
Non si sentiva vittorioso, non si sentiva vincitore… non sentiva nulla.


E poi Edward lo vide un riflesso sull’acqua arrossata,un riflesso che gli era identico, ma diverso. Come se avesse capito cos’era quel qualcosa che sentiva gli mancasse.


<< Puoi vivere per me, puoi uccidere per me, puoi morire per me. Fra due porto gioia, ma ad uno porto rammarico. Cosa sono? >>


Edward non ci mise molto a risolvere l’indovinello del suo riflesso. Neanche un istante. Non vide il sorriso del suo riflesso mentre senza un ulteriore pensiero si tuffava in acqua, improvvisamente agitato. Aveva poco tempo, aveva poco tempo per riportarlo in superficie, per salvarlo.


Poco importò ad Edward, l’Enigmista(?), dell’acqua salmastra mescolata a sangue che gli impregnava i vestiti o dei suoi occhiali che erano stati spinti via dall’acqua. Voleva, no, doveva salvare Oswald… prima che fosse troppo tardi.
Come se già non lo fosse.


Quale follia lo aveva portato a sparare al suo migliore amico? Quale follia lo aveva spinto a scambiare per amore quel… quell’infatuazione che aveva provato per Isabella?
Al momento il suo geniale intelletto non riusciva a trovare risposta, troppo impegnato a formulare pensieri rapidi e in preda al panico. Mentre cercava nell’acqua gelida.
I polmoni gli bruciavano, aveva bisogno d’aria… ma, ma non c’era tempo per un altro tentativo. Doveva trovare Oswald… adesso!


Lo intravide nella foschia rossastra, doveva raggiungerlo, doveva portarlo in superficie, trattare la ferita… e pregare, pregare che lo perdonasse….


Ma lui non lo avrebbe mai, mai perdonato… non dopo quello che gli aveva fatto. Forse… forse doveva sperare che si limitasse a non farlo uccidere? Si probabilmente doveva sperare in questo.


Quando l’Enigmista, Edward Nygma, raggiunse Oswald Cobblepot era troppo tardi anche per lui… Neanche con tutta la determinazione che lo aveva guidato il suo corpo poteva continuare con quella grave mancanza d’ossigeno.


Il duo più potente di Gotham continuò ad affondare nelle acque gelide. Come una coppia di sposi benedetti dal sangue, dalla disperazione… e dalla morte.




 




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