Forever alone

di Plando
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Nick quasi cadde all'indietro quando la coniglietta gli saltò addosso, gli circondò il collo con le zampine, appoggiandogli il musino contro, stringendo come se temesse che avrebbe potuto svanire da un momento all'altro, la volpe non ci credeva ancora, pensava davvero di essere impazzito di colpo, quando sentì le sue lacrime bagnargli il collo si rese conto che era tutto vero, lei era li ed era viva, alzò le zampe per abbracciarla, facendo scorrere i palmi sul pelo della schiena di Judy che cominciò a tremare e piangere ancora di più a quel contatto.

Solo il fatto di riuscire a riabbracciarla, dopo più di trent'anni in cui pensava di averla persa per sempre, fece letteralmente piangere Nick, la coniglietta più giovane era li a pochi passi, e dato che come la zia era anche lei emotivamente instabile, cominciò a piangere a sua volta, James era in disparte, non gli capitava spesso di vedere suo padre in quelle condizioni e questo gli fece capire più di ogni cosa il rapporto che c'era stato con lei, poi si voltò verso l'altra coniglietta, stava osservando la zia e la volpe con le lacrime agli occhi, e nonostante sorridesse la zampina stretta a pugno gli fece capire che qualcosa non andava, si avvicinò, abbassandosi per arrivare alla sua altezza, sorridendole.

“Oh, vediamo se indovino, vuoi un abbraccio anche te”

La coniglietta si passò le zampine sul muso per asciugare le lacrime per poi rivolgersi a lui con tono supplichevole.

“Siii”

La volpe allargò le zampe, accogliendola in un tenero abbraccio, ma questa mossa non fece altro che farla sentire in colpa, lui sembrava veramente che ci tenesse e lei non gli aveva ancora detto nulla dei suoi figli, la paura di perdere tutto questo era ancora forte, ma sapeva che non avrebbe potuto andare avanti in eterno, il momento non era il più adatto, perciò rimase dell'idea che era meglio aspettare almeno di tornare indietro, e comunque ora avevano altro di cui occuparsi.

“James, mia zia è...”

La volpe si voltò verso suo padre, capendo cosa volesse dire e togliendosi lo zaino dalle spalle, ne tirò fuori una maglietta che si era portato in caso di emergenza.

Nick nel frattempo continuava a stringere Judy, nonostante fosse felice di averla di nuovo li si rese presto conto delle sue condizioni, solo abbracciandola sentì che era parecchio magra, in alcuni punti della schiena e forse anche nel resto del corpo aveva chiazze in cui mancava completamente il pelo lasciando scoperta la pelle, inoltre, anche se non ne era sicuro, era convinto di averla vista zoppicare mentre si avvicinava a lui, la prima tappa da fare non appena riportata in luoghi più civili era sicuramente l’ospedale.

“Agente Hopps”

Sentendosi chiamare in quel modo dalla volpe più giovane la coniglia si staccò da Nick, drizzando le orecchie e volgendo uno sguardo curioso verso di lui.

“A…agent…”

“Si, sei tu giusto? Dai, tira su le braccia”

“C…cosa?”

L’altra coniglietta sollevò le zampe al cielo sorridendo raggiante “Così”

Judy, con un po' di titubanza, alzò le esili zampette aspettandosi chissà cosa, James con un rapido gesto gli infilò la t-shirt, era della misura della volpe, quindi arrivava a coprirla fino alle caviglie, per ora era più che sufficiente, una volta tornati alla barca ci avrebbe pensato Judith a darle qualcosa di più comodo.

“Ecco fatto, una signora perbene non dovrebbe andare in giro nuda”

Judy abbassò le zampe, portandole all’altezza del petto per poi afferrare la stoffa della maglia “Io non…non avrei voluto ma…”

“Non devi darci spiegazioni Carotina, James stava scherzando”

“James?”

“Si, è il mio nome, piacere di conoscerti, sono il…”

“È un amico, è stato lui ha trovare la tua penna, se siamo qui è merito suo” Venne interrotto da suo padre senza alcun preavviso, le due volpi si fissarono per qualche secondo e nel frattempo Judy si rivolse a loro.

“La…la penna? Cosa avete…sentito?”

“Tutto”

A quella parola un lieve tremore si impadronì della coniglia, le orecchie le caddero sulla schiena e un’espressione preoccupata si stampò sul suo volto

“Sa…sarò arrestata?”

La nipote drizzò le orecchie rimanendo stupita di questa domanda, lei non era al corrente di tutto quello che era capitato a sua zia e a quello che l’aveva condotta a fare.

“Cosa? Perché mai dovrebbero…”

Nick le fece cenno di lasciar perdere, facendole capire che gli avrebbe spiegato tutto per poi rivolgersi a Judy.

“No, per quel che mi riguarda hai già pagato a sufficienza per quello che hai fatto”

Non sembrava del tutto convinta, comunque si girò verso l’altra coniglietta.

“E tu?”

“Io sono tua nipote, mi chiamo come te”

“Ni…nipote? Di chi sei…”

“Sono la figlia di tuo fratello, William”

“Will…come sta?”

“Direi bene, è venuto anche lui, ora è sulla barca che ci aspetta”

Approfittando dell’attimo di distrazione James provò a far allontanare suo padre per parlargli, Judy se ne accorse e si avvicinò afferrando Nick per il braccio “Do…dove vai?”

“Dobbiamo solo parlare di una cosa”

Alla coniglia cominciò subito a tremare il nasino, era preoccupata e ben presto Nick capì il perché “Ti…ti prego…non abbandonarmi…non di nuovo”

Nick si abbassò per portare il muso proprio davanti a quello di lei “Tranquilla, non vado da nessuna parte senza di te”

La leporide più giovane si avvicinò alla zia, aveva capito che le due volpi dovevano discutere quindi attirò la coniglia più vecchia chiedendole informazioni su cosa fossero quelle strane verdure nell’orto.

Dopo essersi allontanati a sufficienza che non venissero sentiti James cominciò a parlare “Che ti passa per la testa? Perché non le hai detto la verità?”

“Tu non conosci i conigli come li conosco io, pensaci, ha cominciato ad avere le allucinazioni dopo soli due anni di solitudine e ora ne sono passati trenta, hai sentito cos’ha detto prima, è ancora convinta che l’ho abbandonata sull’altra isola, secondo te come potrebbe reagire se venisse a sapere che sono sposato e con un figlio? Tra l’altro lei e tua madre avevano anche legato parecchio”

“Prima o poi lo verrà a sapere, lo sai”

“Quando succederà noi saremo già a Zootropolis, ci penserà suo fratello ad aggiornarla di tutto”

“Aspetta, non vorrai mica…”

“La cosa migliore che posso fare è togliermi di torno, per lei sarà dura, ma solo così potrà rifarsi una vita decente, ormai appartiene ad un passato che non fa più parte di me, dovrà farsene una ragione, come ho fatto io”

Nel frattempo Judith era tornata in prossimità delle due volpi, Judy si trovava ancora nei pressi dell’orto, osservando la boscaglia a pochi metri da lei.

“Ha bisogno di cure mediche, avete visto come zoppica?”





Judy li osservava, ancora incredula che finalmente qualcuno l’aveva trovata, si voltò nuovamente verso la fitta vegetazione “Questa volta è tutto vero, me ne vado”

<< No Judy, lo sai che non andrà così, ti stanno mentendo, tutti e tre >>

Lei scosse la testa, non le avrebbe dato retta questa volta “No, Nick è venuto per salvarmi, mi porterà via”

<< Certo, come l’ultima volta, quando ti ha lasciata a marcire su quell’iso… >>

“Ora è diverso, non mi lascerà qua”

<< Sei ottusa, hai sentito come lo ha chiamato? >>

“È un caso, solo un caso”

<< Si certo, come no, si chiama James, come tuo fratello, te lo ricordi almeno? Quello che è morto in quel incidente >>

“Taci”

<< Secondo te è un caso che quella volpe porti lo stesso nome che te e Nick volevate dare ad un probabile figlio maschio, se mai ci fosse stato? >>

“Stai zitta ho detto”

<< È la copia sputata di Nick e gli occhi marroni sono quelli di Marian, sei stata tradita, cara la mia stupida coniglietta ingenua >>

A quel punto Judy non ce la fece più, tirò un sasso in direzione della boscaglia urlando a squarciagola, attirando l’attenzione di Nick e gli altri.

“TI HO DETTO DI STARE ZITTAAAAA!!!”





Note

Eccomi qua, più in ritardo che mai, ma con l’arrivo del caldo asfissiante di questi giorni le mie giornate lavorative sono diventate infernali, se non altro ho un po' proseguito anche le altre, sono stato fermo parecchio ma potrebbero arrivare aggiornamenti anche dalle altre long, vediamo come si mette.

1311 parole




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