le stagioni di Pietroburgo

di laschiumadeigiorni
(/viewuser.php?uid=275634)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Un manto bianco avvolge la città. L’aria è fredda e pungente. La Neva è ghiacciata, non scorre più. Il tempo sembra essersi fermato in un’altra dimensione. L’acqua ghiacciata la ritrovi nei suoi occhi. E’ freddo, algido, come l’inverno russo. Non vi parlate più e ti ritrovi ad essere sola in una città che non conosci, ma che ami. Non ami San Pietroburgo,perché ami lui. La ami perché Pietroburgo è storia, la storia della Russia. La Russia che si apre all’Occidente, la Russia degli Zar, la Russia comunista e Leningrado. Tutto questo ti racconta la città quando cammini attraverso i suoi palazzi, i suoi monumenti ed i suoi ponti. E’ la milionesima volta che visiti l’Ermitage. La prima volta che lo visiti da sola, senza di lui. Vi eravate incontrati qui. Attenti ad ammirare la stessa opera d’arte, poi lui aveva rapito il tuo sguardo. In quel momento ti sembrava la cosa più interessante da vedere, più di ogni altra opera esposta. Ogni quadro, ogni statua, ogni monumento arriva al cuore di chi l’osserva in maniera diversa. Lui al tuo cuore ci era arrivato e se l’era anche preso. Ed anche ora lo ha e non sembra avere intenzione di restituirtelo.   



*AngoloAutrice* 
Ecco la seconda parte, in cui l'inverno della città ed il suo freddo rispecchiano la situazione sentimentale che si sta vivendo. 
Ella

 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3677481