Il Labirinto dei Sogni

di Chia_chan
(/viewuser.php?uid=272859)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


IL LABIRINTO DEI SOGNI
Era una calda e afosa notte di giugno, quando la nostra protagonista (il cui nome non verrà rivelato) si stava preparando per un viaggio che le avrebbe cambiato la vita. Addirittura il viaggio per il viaggio sarebbe stato memorabile.

Ma andiamo con ordine: tutto ebbe inizio all’una di notte circa, quando le valigie da imbarcare sull’aereo non erano ancora minimamente pronte e vestiti e ogni altro qualsivoglia tipo di bene primario erano ancora sparsi per tutta la camera. La nostra protagonista stava lottando contro il tempo: aveva solo 3 ore per riuscire a finire di prepararsi ed arrivare a Milano, dove l’aspettava l’aereo che l’avrebbe condotta in America. Insomma, un’impresa quasi umanamente impossibile da compiere.

Ma se credi abbastanza nei tuoi sogni, tutto è possibile.

La sveglia sul comodino segnava ormai le 3:55 e di valigie pronte neanche l’ombra.
“Ecco, ora perderò l’aereo e il mio viaggio sarà annullato! Ho perso la mia unica possibilità di andarmene! Sono disperata! È finita!” erano i pensieri che aleggiavano nella mente della giovane ragazza, ormai in preda al più totale sconforto.

Eppure, non si arrese: insieme ai suoi compagni di viaggio (padre e nonna) uscì di casa con uno zainetto pieno di merendine in spalle e si diresse verso l’aeroporto di Milano.

Non si arrendeva poi molto facilmente.

Ma una cosa attirò la sua attenzione: il mondo esterno non era come lo ricordava, ma… era diventato la fredda regione di Skyrim! Com’era potuto accadere? Eppure fino al giorno prima era tutto normale.

Non curandosi molto di questo insignificante particolare, i tre pellegrini concordarono che, essendo ormai a Skyrim, sarebbe stato un peccato non cogliere l’occasione tanto fortunata per poter ammirare da vicino la maestosità e imponenza dei draghi che popolavano la regione. Per questo motivo, optarono per un comodo viaggio a piedi fino a Milano, così da poter osservare da vicino queste leggendarie (seppur letali) creature.

Il viaggio andò alla grande: fra villaggi in fiamme e persone divorate, i tre crearono insieme dei ricordi che sarebbe stato difficile cancellare dalle loro menti.

Una volta arrivati a Milano sani e salvi (e davvero in pochissimo tempo), la nostra giovane protagonista si affretta ad entrare per controllare se l’aereo non sia già partito.

Fu con suo grande stupore che scoprì, nonostante fossero ormai le 6 di mattina, che l’aereo non era ancora arrivato. Poteva così tirare un sospiro di sollievo. I tre decisero così di sedersi e aspettare l’arrivo del tanto atteso aereo.

Ore 7: è arrivato il momento di partire. La ragazza, senza nemmeno preoccuparsi di salutare i suoi due compagni di viaggio, si precipita all’entrata del gate senza valigie, perché non le aveva.

Poi, come un fulmine a ciel sereno, si ricorda: dove deve andare lei ci sono -20°. “Credo che uno zainetto pieno di merendine non possa aiutarmi contro il freddo polare a cui andrò incontro. Sono di nuovo fregata, morirò di freddo!”

La sua mente allora le consiglia di comprare dei vestiti pesanti prima di partire; ma con sua sorpresa si rende conto che l’aeroporto è ormai diventato un labirinto di alberi, funghi giganti e sedie per bambini.

Sono ore quelle che perde all’interno di questo labirinto in cerca, se non di vestiti, almeno di una via d’uscita per potersi finalmente imbarcare.

All’improvviso, una voce risuona dall’alto: “Gentili signori, vi informiamo che l’aereo non è ancora arrivato. Ci scusiamo per il disagio.”

Bene, con questo aveva ancora tempo per poter trovare l’uscita. E, dopo molto girovagare, la trovò.

Fu con sua grande sorpresa che, uscita da questo intricato labirinto, trovò niente meno che G-Dragon ad aspettare l’arrivo del suo stesso dannato aereo.
“Che bello, almeno non sarò sola in questo lungo viaggio!”

Fine.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3677522