Loki corre per i corridoi. I suo
piccoli piedini sono scalzi e producono un suono attutito sul
pavimento di freddo marmo. Esce sulla terrazza che costeggia il
palazzo. In mano ha un foglio arrotolato. Corre più veloce
che può. Sente alcune guardie che lo chiamano, l'hanno
scoperto, deve fare in fretta. È quasi arrivato. Entra nella
stanza dalla porta finestra. Inciampa nel tappeto e finisce lungo
disteso.
“Loki.” Odino spalanca gli
occhi. Si alza. Il piccolo si solleva sulle braccia e lo guarda,
spaventato per la caduta.
“Su, su, non è nulla.”
Cerca di dirgli, ma gli occhi del bambino diventano lucidi. Quando
si inginocchia grosse lacrime scendono sul viso tondo.
“Ti sei fatto male?” Il re
lo chiede gentile, prendendolo da sotto le ascelle e alzandolo. Loki
inizia a singhiozzare e si stringe al padre in cerca di conforto.
Odino fa ceno alle sue guardie, che si inchinano con un sorriso. Si
alza con il piccolo tra le braccia e si siede sul divano. Quel
cosino singhiozza stringendosi a lui. In mano ha una pergamena.
“Piccolo, come mai sei venuto da
me?” Cerca di calmarlo facendolo distrarre. Loki si sposta
appena, lo guarda con i suoi grandi occhioni chiari ancora pieni di
lacrime.
“Per papà.” Gli
riesce a dire tra i singhiozzi. Lui apre la pergamena. C'è un
disegno della loro famiglia. Lui è il più alto,
disegnato con pastelli dorati e grigi, sotto i suoi piedi c'è
scritto papà. Poi c'è sua moglie in oro e rosa, sotto
c'è scritto mamma. Poi Thor, oro e rosso con il suo nome .
Infine Loki, che è nero e verde. Sotto non ha scritto il
nome, nemmeno gli ha fatto bene il viso.
“Siamo noi. Tu, mamma, Thor e
io.” Il piccolo si asciuga le lacrime con il bordo della
manica.
“Ho scritto io... Ho imparato.”
Sussurra incerto.
“Hai scritto tu?” Odino è
stupito, il piccolo annuisce.
“Sei bravissimo.” Lo loda,
il piccolo gli fa un sorriso enorme. Lui pensa che sia così
strano... quel cosino tra le sue braccia a stento riesce ad andare
in bagno nel momento giusto, ma sta già imparando a scrivere.
“Ma non hai scritto il tuo
nome...” Qualcosa in quel disegno sembra sbagliato, ma sa che
anche con il nome sotto il piccolo si è disegnato come è
davvero, diverso da tutti loro.
“Lo facciamo insieme?”
Chiede con un sorriso, deve sforzarsi di più, quel piccolo si
sente ancora abbandonato, nonostante fosse solo un neonato si
ricorda ancora della paura. Se lo stringe contro e lo bacia. Loki
sorride e annuisce.
°°°
Ritorno con le piccole storie di Loki.
Amo quando è cucciolo. E odio profondamente Odino, ma questo
ormai lo sapete bene ^.^
A presto
Veleno