vitae

di milye
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                                                                                     CAPITOLO 2

《È inutile.》Emily, ascoltò esterrefatta. E la sua voce, la sua frase le rimbombano in testa come un eco che la accompagnarono in ogni suo pensiero presente.
Futuro.
Riuscendo a farla sentire come se ci fosse un peso invisibile appoggiato ai suoi polmoni del quale non riesce a libersene.
《Cosa?》La ragazza cercò di domandare confusa, riuscendo a far uscire solo un filo di voce con gli occhi semi lucidi.
《Credi di avere le capacità per sopravvivere in questa giungla?》A sua volta domanda quella voce in lontananza, ma con un tono divertito, saccente non vedendo l'ora di vederla crollare davanti se.
《Perché non mi lasci in pace? Perché mi fai questo? Cosa ti ho fatto?》Cercando di prendere gli ultimi granelli di coraggio che ha dentro di se, domandando in un solo soffio tutto quello che per anni ha desiderato portare al suo cospetto.
《Guarda. Non sei nemmeno in grado di allacciati le scarpe.》Ignorandola, insinua nella sua giovane mente tutto quello che più gli aggrada.
《Per favore... smettila... rispondimi?》
《Uhh. Non ti lascio in pace perché è divertente, vederti in questo stato… distruggerti. Ti faccio questo perché... mi va. E non mi hai fatto nulla, contenta? Ora hai altre domande da pormi, essere inferiore?》
《Ti prego smettila, ti prego...》
《TIPREGORABASTA...》Emily si svegliò, di colpo con il volto in lacrime e urlando parole senza senso, quando apri gli occhi si guardò intorno spaesata, spaventata, sudata non trovandosi nella sua stanza, nel suo letto, ma sul divano della sala davanti alla televisione con l’unica compagnia la voce della signorina che si occupa del telegiornale, solo la sua voce rimbomba come un eco nella stanza con le ultime novità.
《Un incidente stradale 3 morti e 5 feriti...》Riuscendo ad apprendere solo una frase di tutto il discorso della rossa. Si affretta a guardare l'orologio 3:30, l'incidente è capitato meno di un ora fa. Corre nella stanza dei genitori, ma non trovando la madre afferra il cellulare per controllare i sms socchiuse gli occhi al contatto con la luminosità del display e maneggiando per un po' il dispositivo finché non riesce a trovare un messaggio vocale.
[Amore oggi tornerò tardi, il pronto soccorso è pieno. Ti voglio bene mamma.] Tirò un sospiro di sollievo prima di rispondere.
[ Ok.] Percorse il corridoio per andare al bagno e entrando si specchio per prima cosa. E ritrovandosi la matita nera tutta sbavata le si formò un sorriso stanco in volto. Ero proprio vero che le donne in quei casi assomigliavano a dei panda bruttini.
Poi si precipitò ad accollarsi sul divano, venendo raggiunta subito da Lot restando abbracciati a seguire il telegiornale su quella disavventura per un po’ di tempo. Cercando di tenere a freno tutta quella adrenalina che le circola in corpo invano.
L'agitazione riesce a prendere il sopravvento su la sua mente dopo tutto era giovedì, quel giovedì sarebbe stata un pomeriggio intero con Rafael, si sentiva sia le farfalle nello stomaco sia qualcos'altro di sinistro. No, non c'è l'avrebbe fatta a non sbavargli addosso per tutto il tempo. Lui l’avrebbe trovata sicuramente disgustosa è non le avrebbe rivolto più la parola. Alzandosi di scatto si precipito verso la sua stanza, apri le ante bianche dell'armadio e comincio a ispezionare il suo guardaroba gonna? No, sarebbe sembrata una facile. Tacchi? No, superficiale. T-shirt? No, scansafatiche...  dopo un po'- un bel po' di pensieri contorti e abiti scartati- tiro fuori delle ballerine blu con un bel fiocchetto davanti incorporato, una camicetta color pervinca proprio come i suoi occhi che le metteva in mostra le sue forme senza farla sembrare volgare con uno scollo rotondo e dalle maniche lunghe, jeans color notte che le fascino il sedere in un modo incredibilmente seducente.
Il trucco... già il trucco –dopo un'altra eternità- opto per il solito stile quasi del tutto acqua e sapone. E ecco un'altra verità quando si trattava di scegliere l’ outfit per un ragazzo ci mettevano mezzo secolo, però ora la guerra poteva cominciare.
 
 

Nell' aula rimbombavano il suono di risate, grida, sussurri tutti intenti a interagire -o meglio quasi tutti- In quel momento Emily guardava con attenzione il panorama urbano che le si proponeva davanti sperando così che l'amica perdesse l’interesse su di lei. Finche nisty non decise di interrompere quel silenzio.
《Allora hai già in mente il piano di seduzione?》Domando con un sorriso birrichino sul volto.
《Ti ho già ripetuto che non faro nulla del genere. 》
《Si, si. E ti sei vestita cosi per me, no?》
《Volevo solo sembrare… professionale si professionale.》
《E io volevo solo sembrare una suora!》
《Ora sta attenta.》Fece cadere un fazzoletto per poi girarsi e dando la schiena alla diretta interessata, si inchino a 90 gradi e le mise proprio di fronte al volto un primo piano del suo sedere.
《Queste fattele solo se siete soli soletti.》Si avvicino a lei e le posso una mano tra i cappelli. 《Scusa, ma avevi una foglia nei cappelli.》Per poi far ricadere lo sguardo di mily sulla scollatura evidenziando il seno con il braccio che li univa rendendoli più grandi e visibili. La poveretta sposto subito gli occhi da il lato opposto con il viso in fiamme.  
《Questa è la reazione giusta però lasciagliela fare ai maschietti. Ok?》
《No e poi no, non riuscirò mai a fare una cosa del genere.》
《E smettila di fare la verginella anche se lo sei.》
《Se per questo lo sei anche tu.》
《Touché.》
 
 
 
Il telefono comincio a vibrare facendo sobbalzare la destinataria che notando il numero dell’ mittente sbianco.
《Emily, che succede? Stai male?》
《Mi ha scritto? Cosa faccio? Che faccio? 》Destiny comincio a ridere di gusto.
《Prima leggi poi rispondi.》 Disse con un tono da so tutto io. 《Hai ragione.》
《Certo che ho ragione. Cosa ti ha scritto?》 Si schiari la voce cercando di imitare quella del ragazzo. 《Ciao Emily. Ci possiamo vedere davanti al campo. Il mister mi ha sequestrato se ti vede mi libera di sicuro. P.S. Il tuo numero me l’ ha dato Diogini, salutamela.》
 《DESTINY》
 《Shh. Se aspettavo te -che stronzo- non avremmo fatto passi avanti. Rispondi con : certo amore mio, non vedo l’ora di “sequestrarti”. 》
 [Si certo. Ci vediamo li.]
《Sei così noiosa. Per lo meno hai messo il completino che ti sei comprata l'altra volta?》Lo sguardo della giovane si scontro con quello dell'altra confuso.
《Ufff. Sai quello interamente color Tiffany -non parlo della nostra compagna di classe- con delle applicazioni dei fiori di pesco color pesca -fa uno strano effetto pesco, pesca- e il dietro del tuo bel culetto ricoperto solo con uno strato di tulle.》Nello stesso momento schiocco un schiaffo amichevole sul sedere dell' altra. 《Ahh. De-e-stINY.》Disse per poi proteggere il suo didietro con le proprie mani e fare in contemporaneamente fare un salto al indietro di 40 cm.
《Ahahah. Lo sai che adoro il fatto che ricambi i miei gesti perversi con i tuoi innocenti. È troppo divertente.》
 
 
 
Il fruscio del vento le accarezzava delicatamente il viso, spostandole i capelli qua e là a caso, percorrendo quel piccolo viale nascosto e sedendosi nella panchina di legno, sì era separata da Emily da poco per tornare a casa, ma non voleva ritornare casa in quel trambusto di persone che non conosceva a pieno, quella gioia che non comprendeva... Voleva correre immediatamente dal suo toccasana personale, la sua migliore amica, lei c'era sempre qualsiasi cosa accadesse era lì come quella volta che i suoi si separarono o quando sua madre si risposo. Ritrovandosi all' improvviso con un patrigno e un fratellastro senza nessun legame di sangue non che fossero cattivi con lei, ma voleva a tutti i costi la sua vecchia vita fatta di silenzio o musica a tutto volume, passeggiate in casa in cui era mezza nuda, lunghi discorsi con se stessa... Per questo ogni volta che ne sentiva il bisogno la chiamava anche se fossero le 4 di notte, di notte si fa per dire visto che era mattina. Emily, lei era l'unica cosa di cui aveva bisogno quando sorride, si imbarazza, imbronciata... la salvava. Ecco perché non poteva cederla a nessuno.
 [Nisty appena arrivi a casa fammi uno squillo. Mi raccomando non fermarti per strada, Okkkkkkk? Mangia qualcosa mi raccomando. XOXOXO Emily.] comincio a  leggere e rileggere il messaggio, ecco ancora una volta che la rimetteva nella strada giusta. Già la vedeva incoronata come moglie e madre migliore dell' anno. Se solo fosse stata... Se solo mily non si fosse mai innamorata. No, non poteva pensarlo era felice per questo. Cosa ci trovava, il bel faccino? Il fatto che era atletico? Intelligente? ma doveva proprio esistere… lui? Lui e solo lui era ormai nei suoi pensieri… Gliela avrebbe portata via e lei non l’avrebbe permesso… o… forse si?
 
 
 
NOTE: Buon giorno sono qui ad annoiarvi ancora, spero che il secondo capitolo vi abbia incuriosito almeno un po’.
Se avete consigli da pormi , critiche, avvertenze, sono ben accette.  
Un abbraccio. Milye.
 




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