capitolo 8
Ciao a tutte amiche di efp
son che sono mancata molto ma ho avudo dei problemi personali chiedo
scusa per il ritardo che ho fatto per publicare il capitolo spero vi
piacia.
Devo ringraziare un amica che mi sta aiutanto con la storia.
Grazie di vero cuore Marta .
Adesso vi lascio al capitolo e scusate per il ritardo e se ci sono errori.
Capitolo 8
Isabella nel pomeriggio doveva andare al Renèe
Haus, e quando arrivò sembrava che si fossero aperti i cancelli dell'
inferno.
Di solito Isabella non gestiva il rifugio ma fino che nn trovava una direttrice non aveva scelta .
Quando Isabella arriva davanti a una villetta di due piani, trova due
auto della polizia, da quando lei aveva acquistato la villetta in
quella zona era cambiato tutto,avevao iniziato ad acquistare altre
villette ed ora la zone era elegnte e tranquilla e le case, da una
parte e dall'altra sempravano dignitose, con i vasi alle finestre di
gerani, e le bugavillee che codevano dai balconi.
La gente che abitava in quel guartiere nn vedeva di buon occho la
polizia, infatti quando arrivò Isabella in jeans e T-shirt, si preoccupò.
Perchè lei offriva riparo a donne che uscivano da situazioni
violenti con famigliari e mariti maneschi e vedicativi, erano stati
anche minacciati e quasta volta in una finestra erano stati tirati delle
pietre, come avvertimento.
I vicini fino in quel momento erano stati tolleranti ma tenevano per la
loro incolumità, e potevano decidere di far chiudere la
struttura, Isabella pensò che era ora di cercare uno spazio più
grande che nn avesse nessuno attorno e nessuno guardasse con sospetto chi
andava e veniva, ora che era riuscita a salvare la Maisons Swan, poteva
dedicare piu tempo a quel progetto.
In quel momento nella casa c'erano attualmente 20 ospiti, di vario
genere tra bambini e madri, Isabella li trovò in cucina attorno al
tavolo della cucina.
- Devo andarmene chercherò un altro posto- disse Angela Weber,
mentre il viso era bagnato dalle lacrime e una bimba tra le braccia ,
semprava molto invecchiatta.
Isabella si mise vicino di lei , le prese una mano tra le sue e gli disse.
-Un altro posto ? E dove?-
Angela scoppio in lacrime e strinse la figlia al petto.
-Non lo so ! ma non voglio tornare con Ben-.
- Certo. Va bene - disse Isabella mentre accarezzava il viso alla bambina.
- Adesso smettila di preoccuparti. Andrò subito a parlare con la polizia e troveremo qualcosa-.
Quando tornò a parlare con la polizia Isabella era angosciata,
la polizia accosentì a fare dei turni di guardia per evitare che
qualcuno si avvicinasse alla casa, però era neccesario pensare a
una soluzione perchè Renee Haus nn poteva trasformarsi in una
fortezza.
Doveva essere un posto dove le madri e i figli potevano sentirsi al
sicuro e avevano la possibilità di stare in santa pace, perchè
gia erano sfuggiti a una prigione.
Isabella penso che doveva essere ottimista, perchè cerano molti tipi di prigione.
Isabella pensò subito a sua madre che aveva avuto una specia di gabbia
dorata, ma il pensiero di restare in trappola in un matrimonio
sbagliato le tolse persino la voglia di vivere.
Lei pensò che in quel tipo di prigione doveva viverci con Edward
Cullen, scosse la testa e mentre guidava ascoltava il suo CD preferito
e lo ascoltava a tutto volume per non pensare cosi alle sue paure, aveva
bisogno di tutta la sua forza per dare un seguito ai suoi progetti per
la Renee Haus.
Isabella si fermò al bar dove doveva incontrare le sue sorelle per un
brindesi di saluto, il locava brulicava di turisti che aveva visitato
il porto di Sidney, il profumo della piazza si mescolava con il pesce
fresco e il caffè espesso.
Le sorelle le avevano tenuto il posto a un tavolino sotto la veranda,
dove c'era una leggera brezza di quel tardo pomeriggio di ottobre e
portava con se una bella giornata, almeno il suo matrimonio aveva fatto
riunire le sorelle li a Sidney, cosa che ormai nn succedeva da molto
tempo.
- Cosi, il tuo maritino ti ha lasciata allontanare, almeno per un'ora?- chiese Alice alzandosi per salutarla.
- Più o meno - disse Isabella mentre accetava il bacio da Rose e poi si setete anche lei.
-Per la verità, Edward è dovuto partire per un viaggio di lavoro.
Cosi direi che la luna di miele è tramontata-.
Isabella strinse le spalle , come all'invitabile, pur sapendo che nn avevano fatto progetti per la luna di miele.
- È partito? Per dove?- chiesero le sorelle.
- Per gli Stati Uniti- disse Isabella .
- Un imprevisto mi ha detto .-
-Oh- risposero Alice e Rose prima di ordinare.
Isabella guardò le sorelle e pensò che forse avevano capito qualcosa, che il matrimonio era una farsa.
Far credere alle sorelle che era stato un colpo di fulmine, no era
giusto pensò forse adesso che le Maisone Swan erano salve poteva dire
la verità, e lei avrebbe superato l'umiliazione.
- Che cosa c'è ?- disse guardando le sorelle.
Le sorelle la guardarono e dissero .
- Be' probabilmente non è niente, potremmo esserci sbagliate- disse Rose.
-Volete dirmi che cosa si tratta, per favore?-
Si scambiarono di nuovo lo sguardo e poi alice disse .
-C'è qualcosa che non va, tra te e Edward? a noi puoi dirlo , Isabella lo sai.-
Isabella cercò di rispondere con calma sperando che le sorelle nn capisero niente.
- Solo perchè lui è dovuto partire all'improvviso?-
- Ma vi siete sposati ieri!-
-È un'emergenza, è dovuto andare, però per farsi
perdonare, la settimana prossima mi porta alle isole Island.-
Isabella guardò le sorelle e visto che nn erano affatto convinte pensò che nn gli avevano detto tutto .
-Avanti , che cosa c'è che non va?- le chiese .-Ditemelo-.
- Ecco è che ieri sera, dopo il ricevimento, sono scesa nell'atrio per salutare alcuni amici.-
- E?-
- E ho visto be', mi e sembrato di vedere Edward che andava via in taxi.-
-oh.-
Isabella inizio a pensare dove poteva essere andato Edward, dopo che la
aveva lasciata, magari era andato nella suit dei Cullens, perchè
aveva lasciato cose ed era andato a riprenderle.
Rosi fissò la sorella e disse.
- Edward nn era solo , era con quella sua amica attrice, quella che abbiamo visto anche al ricevimento.-
Isabella penso subito che Edward l'aveva tradita con Kristen la notte di nozze.
Non doveva essere sopresa se lo doveva aspettare , ma la notizia la
disorientò e la fece sentire sull'orlo di una crisi di nervi.
- Alla fine verrà qualcuno a prendere le ordinazioni? Ho una sete pazzesca.-
- Isabella - la chiamò Alice strigendole le mani.
- C'è qualcosa che possiamo fare per te?-
Isabella guardò le sorelle preocupate per lei e pensò che n poteva dire
la verità perchè era stata lei a volere quasto matrimonio
disgraziato, infondo loro nn avevano colpe.
- Non è come pensate- rispose .
- Kristen è una vecchia amica di Edward, e non si sentiva bene,
gli ho chiesto io di accompagnarla in albergo, tutto qua.-
- La tua prima notte di nozze?- risposero le sorelle.
- Ho insistito io! Voglio dire, lei è stata cosi carina a venire
al matrimonio, con tutti gli impegni che ha, era il minimo che
potessimo fare, no?-
- Allora perchè ci hai detto che Edward doveva andare a prendere delle cose nella suite al Cullens.-
- Perchè avevo paura che voi saltaste subito alle conclusioni
sbagliate, come infatti è successo , fra uan settimana
Edward sarà qui e partiremo insieme per una fantastico
paradiso tropicale, so già che voi due morirete d'invidia.-
- Allora va tutto bene? Ne sei sicura.- rispose Alici.
Isabella guardo le sorelle e disse.
- Sono fortunata a avere due sorelle come voi, che si preoccupano per
me, va tutto bene , certo e adesso non sciupiamo il nostro tempo in
chiacchiere, voi partite domani, no.
chissà quando tempo dovrà passare prima di ritrovarci di nuovo tuttie tre assieme.-
Intanto isabella vide il cameriere avicinarsi .
-Oh , ordinate voi , intanto che io ancora non ho scelto.-
Era trascorasa una settimana già e Isabella si trovava
all'eroporto che aspettava di imbarcarsi sul jet privato di Edward ,
che era appena atterato da Los Angeles, perchè dovevano
proseguire il viaggio destinazione le Isole Islande.
Edward era rimasto fuori più del previsto, e nel frattempo
Isabella si era tuffata anima e corpo nella strategia dei mercati
facendo da tramite tra gli uffici amministrativi e agenzie, per
preparare la campagna publicitaria che avrebbe visto le Maison Swan
gemelate con i Cullens Hotel.
Isabella era riuscita a cionvincere la sig Daphine Davis a dirigere la
Renee Haus, aveva presso le redini e si occupava degli ospiti come se
avesse fatto sempre questo nella vita, aveva chiamato girni prima
Isabella per annunciarle che Angela Webber si era gtrasferita in un
appartamento che gli aveva assegnato il comune e che erano molto felici,
per lei era una bellissima notizia, accogliere delle donne spaventate
e con i nervi a pezzi e poi vederele andare via a testa alta e con la
voglia di ricominciare a vivere e ricominciare da zero, ma nn erano
tutte a riuscirci al primo tentativo però sapevano che potevano tornare
di nuovo alla Renee Haus per loro era una sicurezza.
Isabella durante il giorno lavorava sui progetti analisi di mercato , e
controlava il lavoro svolto , poi la sera esausta si metteva aletto e
iniziava a pensare dove fosse Edward in quel momento e con chi ma di
più la tormentavano le immaggini della doccia con lui, le
sensazioni che aveva provato e le carezze che lui le aveva fatto la
consistenza della pelle sotto le dita.
Isabella cercava di dimenticare quei momenti ma il suo corpo si
rifiutava di dimenticare, poi era arrivata la e-imal di Edward che gli
chiedeva di farsi trovare all'aeroporto, e Isabella si era fatta
prendere dal panico perchè lei sapeva cosa sarebbe successo in
quel viaggio Edward avrebbe preteso la sua prima notte di nozze.
Isabella si strinse nelle spalle mentre un soffio di vento la fece
venire dei brividi ,indossava un abitino color giallo di lino, infatti
questo abitino era addatto al clima caldo nn alle temperature di
autunnali di Sydney, lop hostess si avvicinò per offrirgli un tè ma lei
rifiutò , e si avviò al cancello di sbarco perchè per quando
voleva odiare Edward, in realtà nn vedeva l'ora di vederlo.
Edward la aspettava all'ingresso della sala lui la fissava mentre
avanzava , con la giacca del completto aperta e capelli sempre fuori
posto , si mordeva il labbro , sembrava una tigre in gabbia
perchè quella sarebbe stata la loro notte di nozze.
Edward in quei giorni aveva pensato molto a lei a come si era lasciata
andare e a come aveva abbassato la gaurdia, lui sperava che quella sera
lei si sarebbe lasciata andare e si sarebbe mostrata per quello che lei
era una donna molto sensuale, gli bastava pensare a questo che lo
faceva uscire pazzo.
Isabella come richiamata alzò lo sguardo e incotrò quello di Edward e
in quel momento lui la sentì vibrare di attesa, anche lei aveva
aspettato questo momento, ne era certo e sarebbe stata largamente
ricompensata.
Il volo durò 3 ore e Edward era interessato ai svuluppi del progetto
Swan-Cullens, e alle strategie di mercato, chi li avrebbe visti avrebbe
pensato che erano un imprenditore che parlava con la sua dipendente,
invece erano sposati.
Edward non parlò del suo viaggio negli Stati Uniti, quando lei gli chiese come era andato lui rispose bene.
Eppure Isabella quando lo aveva visto all'aeroporto , gli era sembrato che era diverso ma po' pensò che era colpa del jet lag.
Ormai il volo era giunto al termine infatti l'aereo stava atterrando,
Isabella guardo dal finestrino e ammirò il paesaggio era bellissimo le
miriedi di isole che punteggiavano il mare, il verde che brillante
delle vegetazione all'interno era incorniciata dal bianco della sabbia
e tutto intorno si stendeva l'azzurro intenso del mare, una spettacolo.
quando le fasi del atterraggio finirono, Isabella stava seguendo il
flusso dei passeggeri ma Edward la bloccò e la guidò verso
l'eliporto adiacente alla pista.
- Dove andiamo?- chiesse lei, gridando per farsi sentire da Edward.
- Credevo che fossimo diretti al Cullens qui in città.-
Lui la guardò e disse .
- Non oggi, ho pensato che avessimo tutte e due bisogno di una pausa , sali.-
le disse.
qualche minuto dopo l'elicottero era decollato dall'aeroporto, nonostante
le cuffie il rumore del motore dell'elicottero, impediva qualsiasi
conversazione, nell'aria calda di quel cielo dei tropici l'elicottero
iniziò a seguire il contorno della costa.
Isabella guardò Edward , che fissava imperturbarbile il paessaggio sotto
di loro, e avvertì una fitta di rimpianto,se solo le cose fra loro
fossero andate diversamente.
Non aveva senso rimpiangere di non essersi conosciuti prima del
matrimonio, si chiedeva come poteva essere la vita con Edward se lui si
fosse accontentanto di una sola donna, ma dopo tutto lei se non fosse
stata costretta non lo avrebbe sposato, il lieto fine nn era per loro.
Isabella tornò a guardare verso il basso , ormai era impossibile
tornare in dietro, sapeva esattamente a cosa andava in contro, quando
aveva firmato il contrato, non le restava di far buon viso a cattivo
gioco.
Lui le prese le mani e lei lo guardò gli fece segnale di guardare giù
un gruppetto di isole alla loro destra, una più grossa e
allungata contornata di almeno una decina di altre più
piccole,Isabella conosceva abbastanza bene la geografia turistica della
australia.
Erano le Family Islands.
-Quella è Dunk Island- urlo per farsi sentire.
- E' lì che andiamo?-
Isabella si sentiva eccitata come uan bambina, era una delle incatevoli isole delle Queensland, famosa per le foreste pluviali.
Edward le fece segno con la testa.
- No andiamo appena più in là.-
Isabella si senti eccitata come una bambina era una delle isole piu belle .
Edward rispose .
- No andiamo un po piu in là.-
Edward indicò un isola piu piccola dove già stavano atterrando.
-Eccola ,è Bedarra.-
Su quest' isola c' è una delle strutture turistiche di lusso, che
accoglieva un certo numero di ospiti e li collocava nelle ville che
cerano direttamente sul mare, se Edward voleva dare un occhiata
alla concorrenza aveva iniziato dal posto giusto.
Quando scesero dal elicottero si trovarono circondati da una bellissima
foresta e da un mare dai colori stupendi, con qualche isola sparsa qua
e la .
Alla reception li aspettavano già e si impadronirono dei bagagli e li
accomagnarono nel loro alloggio e poi sparirono per lasciarli alla loro
privacy.
Isabella si fermò in veranda del pavilion era uno dei due
alloggi e guardò l' azzurro inteso del mare,incorniciato dai rami degli
calipti, sulla sinistra un masso di granito chiudeva la meravigliosa
spiaggia candida.
Anche la villa era bellissima aveva grandi ambienti aperti e i
pavimenti erano in legno e lucidi, e il tetto era bellissimo tutto in
pietra richiuso da parete di vetro, ma la cosa piu spettacolare era la
piscina che era sulla veranda che dava sul mare, rivestita di ceramiche
turchese ed era movimentata da piccoli getti d' acqua obliqui, che creavano
un effetto cascata.
Sempra di essere in paradiso.
Isabella pensò che era un bel posto per essere sedotti, pensò che
doveva ammirare Edward aveva scelto per la moglie un luogo molto
romantico.
Isabella lo senti arrivare dietro le spalle e si appoggiò al
parapetto della veranda, accando a lei, per gaurdare il panorama.
- Che ne pensi?- gli chiesse.
- E' tutto meraviglioso- le disse lei sincera .
-Le isole, e anche questa villa.-
-Bene- rispose lui con un sorriso.
Mentre la guardava.
-Non mi perdonerei mai di averti deluso con le classiche cinque stelle di mediocrità.-
Isabella scoppiò a ridere , si soprese di sentirsi a proprio agio , e
anche di come lui ricordasse le sue parole del suo primo incontro
sembrava essere passato un secolo da allora.
- Ti andrebbe una passeggiata sulla spiaggia, prima di cena?- gli chiese Edward.
- Si, certo .-
Isabella si cambio subito il copletto di lino con un top e un paio di
shorts, lo raggiunse di nuovo in veranda, percorsero il sentiero fino a
raggiungere la spiaggia.
Non incontrarono nessuno, era normale perchè considerando che il Pavilion era il piu isolato dei sedici alloggi dell' intero complesso,era come se l' intera isola fosse per loro.
Camminarono da un estremità all' altra della spiaggia, davanti un
mare stupendo, non si scambiarono molte parole ogni uno era immerso nei
proprio pensieri.
Edward non la toccò neanche con un dito, e Isabella si chiedeva il perchè.
Dopo che aveva passato intere nottate insonne a pensare cosa sarebbe
successo il loro prossimo incontro, si era preparata mentalmente ad un
assalto da parte sua.
Non si aspettava questa attessa.
Quando rientrarono al Pavilion il sole stava tramondando e l'orrizzonte era bellissimo,c'era un cameriere
che li aspettava con una bottiglia di vino ghiaccio e un vassoio di
tartine.
Il cameriere li lasciò soli ed Edward stappò il vino, Isabella
accettò senza fare domande il bicchiere di vino, in fin dei conti
dovevano festeggiare la tregua tra loro, almeno per adesso.
Fecero tintinare i bicchieri e in uno sfioramento di dite, bastò
per fare accelerare i battiti del cuore e accendere il desiderio, e un
brivido su tutta la schiena.
-Hai freddo?- le domando Edward.
Isabella rispose -No.-
-Allora hai fame?-
Si!! - Bé.- penso bevendo il vino, - Un po'.-
-Allora, dovresti mangiare.-
Edward le avvicino il vassoio.
Isabella non aveva fame di tartine pensò in quel momento, non con lui
vicino che aveva i capelli bronzo arruffati dal vento, e poi la camicia
sbottonata sul petto e i pantaloni ancora rimboccati dalla passeggiata,
era cosi bello e rilassato.
Li in quella profumata sera dei tropici, con le cime delle palme che ondeggiavano nella brezza e il rumore della piscina.
Lei pensò che solo Edward poteva placare la fame che aveva dentro di sè.
Isabella pensò che la cena avrebbe significato cambiarsi per il
ristorante perdere al tre due ho tre ora prima di rimanere di nuovi
soli.
Prima di poter finalmente riprendere quello che aveva in sopseso la sera della loro notte di nozze.
Non poteva sopportare una simile tortura.
-Edward.- lo chiamo Isabella con timore.
Incrociò lo sguardo del marito e sperò di nn sembrare ridicola.
- Ti dispiacerebbe molto baciarmi?-
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