Abby's Long Dark

di itachiforever
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Capitolo 1 – Il quaderno

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Questo quaderno appartiene a Abby Moss.
Lascio una mia foto che avevo con me di un paio d’anni fa, in caso qualcuno trovi questo quaderno o, magari, il mio corpo.
Sono bloccata in questo posto da tanto, troppo tempo. Non so come fare per andarmene e non so per quanto tempo riuscirò a resistere.
Mentre sono stata qui ho distrutto e rubato un bel po’ di cose, e sicuramente dovrò farlo ancora. Chiedo scusa ai proprietari, ma ho dovuto farlo, la mia vita dipendeva da questo. Anche questo quaderno è rubato, ma avevo bisogno di un posto dove annotare tutto.
Mentre sto scrivendo questo non so ancora cosa sia successo.
Mio padre lavora alla Carter Hydro Dam e quest’anno doveva fare il turno invernale. Non avevo sue notizie da un bel po’ e lui mi chiamava ogni giorno. Io vivo da sola per la metà dell’anno da quando mia madre è morta, quindi avevo deciso di venirlo a trovare.
Non so se riuscirò a farcela, quindi voglio lasciare qualcosa di me su questo quaderno. Voglio che si sappia cosa mi è successo, dato che io non so cosa stia succedendo nel resto del mondo. E poi voglio anche riuscire a tener conto del tempo che passa.
Il piccolo aereo che doveva portarmi alla città più vicina alla diga è precipitato all’improvviso. Non ricordo molto bene ciò che è successo quel giorno. L’aereo tremava e ad un certo punto le luci si sono spente e ha iniziato a precipitare nel vuoto. Devo aver battuto la testa perché sono svenuta e tutto è diventato sfocato e poi nero. Quando ho ripreso i sensi non riuscivo a capire bene. C’era freddo e non vedevo quasi nulla. Era buio e sentivo il vento soffiare con violenza. Mi slacciai la cintura che mi aveva tenuto attaccata al sedile e mi alzai, sentendo scricchiolii poco rassicuranti. Mi guardai intorno e vidi una cosa molto strana. La coda dell’aereo non era dove avrebbe dovuto essere. Mi avvicinai a quel punto, non riuscendo a capacitarmi di quello che stava succedendo. Andai nella cabina di pilotaggio, ero l’unica passeggiera oltre ai due piloti, ma la trovai vuota. Il portello sul fianco era aperto e la neve stava iniziando ad accumularsi all’ingresso. Tornai indietro verso la coda mancante, fermandomi a prendere il mio zaino dalla cappelliera. E poi ho fatto la cosa più stupida di tutte: ho continuato a camminare in avanti. Vedevo tutto bianco a causa della tempesta di neve e vento che imperversava, ero convinta che ci fosse del terreno sotto i miei piedi. E invece l’unica cosa che sentii era il vuoto sotto di me e il gelido abbraccio del vento e della neve prima di piombare di nuovo, solo la seconda di molte volte che sono seguite, nella lunga oscurità.
 



Angolo Autrice:
Ciao a tutti!
The Long Dark è uno dei miei giochi preferiti e questa storia l’avevo in mente già da un po’. So che sto scrivendo già altre due storie, ma non sono riuscita a impedirmi di iniziare a scrivere anche questa.
Ad agosto uscirà la modalità storia ma per il momento qui non ne terrò conto, magari in futuro. Le ambientazioni saranno quelle del gioco, ma potrei cambiare qualcosa per dare un po’ più di realismo alla vicenda.
Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo comunque.
In ogni caso, a presto!




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