Malombra - Le origini di un eroe

di La_Moltitudine
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Atto XIV

Catino entrò nella bottega da falegname dove colui che si presentava come suo nipote, da tempo defunto, aveva stabilito fissa dimora. Quell’essere non mangiava, non beveva, non usciva. Si accontentava di contemplare i visi dei tanti pupazzi da ventriloquo appesi alle pareti. Sfiorava le loro dita senza vita con le sue, animate da chissà quale assurdo maleficio. Senza voltarsi, il piccolo incappucciato gli parlò, spezzando il silenzio con la sua voce stridula e glaciale.
-Papà iniziò a fabbricarli dopo che morii, non lo trovi buffo? Quasi volesse infondere la mia anima perduta in uno di questi burattini di legno. Forse lo ricordi, negli ultimi tempi era diventata un’ossessione: trascorreva le sue giornate fra la sega, il martello e la pialla … tutto per ricreare una pallida imitazione di quella vita perduta, che tanto gli era cara. – Disse, parlando come colto da un’amara ironia.
-Don Busconi, mi spiace disturbarla, ma ci sono cattive notizie dalla Periferia.
-Zio, non essere così formale, sono il tuo nipotino. – Puntualizzò la creatura, ridacchiando. – Chiamami pure Marcellino, come facevi quando ero piccolo.
Eppure gli riusciva tanto difficile usare quel nome. Da quando aveva visto quell’essere in volto, era stato certo che non si trattava del suo defunto nipote. Marcellino era un pargolo allegro, dolce e spensierato. Niente a che vedere con quella creatura fredda, spietata, calcolatrice e avida di potere. Lo odiava, lo temeva, ma non poteva permettersi di rendere manifesti quei sentimenti. Ogni membro della cosca, spinto forse dal terrore, l’aveva accettato come boss, e Catino non aveva potuto far altro che seguire l’esempio degli altri. Ma lo odiava, lo odiava perché si era preso quel posto a cui aspirava e per cui lavorava da tutta una vita. Una posizione che gli era stata portata via da sotto il naso. Il massimo a cui poteva aspirare, adesso, era essere il suo braccio destro. L’occhio puntato sul mondo da cui quella creatura, quel mostro, aveva scelto di non farsi vedere.
-M-marcellino, la Triade programmava un attacco ai danni di uno dei nostri avamposti nella Periferia, il tabacchino gestito da Michele Arganti.
-Oh, e dimmi, com’è andata a finire? –
Chiese il piccoletto, incuriosito.
-La rapina è stata sventata da un eroe, un certo Malombra, ma capisci? Anche se il colpo non è andato a buon fine, questa rimane una provocazione. Un’offesa al nostro onore!
-Ne sono consapevole, questa volta la fortuna è stata dalla nostra, ma non sarà sempre così. –
Il nanetto si accomodò al tavolo, giungendo le mani guantate. – Forse è giunto il momento di accelerare i tempi e mettere subito in atto i nostri piani. Vorrei che organizzassi un incontro, caro zio.
-Con chi? –
Chiese Catino, allarmato.
-Con i capi della Triade, mi pare scontato. – Osservò la creatura, perplessa.
-E credi che si prenderanno il disturbo di venir fin qui?
-Che lo facciano in onore di papà, nutrivano rispetto nei suoi riguardi, no?
-Questo è vero, ma cosa speri di ottenere? Credevo non volessi stringere alleanze con quei bastardi.
-Difatti non intendo farlo, caro zio, ma non fare domande: mi occuperò io del resto, tu fai solo in modo che si presentino.
-Me ne occuperò subito, allora. –
Disse Catino, rassegnato, ma impaziente di uscire fuori da quel tugurio buio e inquietante.
Proprio mentre si accingeva ad uscire dalla porta, il piccoletto lo richiamò.
-Aspetta, zietto, devo farti una domanda.
Catino cominciò a sudare freddo, anche se terrorizzato come mai in vita sua, trovò la forza e il coraggio di parlare.
-Cosa c’è, caro nipote? – Rispose, con la voce più affettata e serena che riuscisse a simulare.
-Dimmi, saresti interessato a diventare il sindaco di Sentinella delle Acque?

La prima parte di questa storia si conclude qui. Non so' dirvi quando pubblicherò la seconda, ma vi assicuro che la fase di stesura è quasi terminata. Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito fin qui:
Uptrand, per le sue recensioni puntuali e le sue osservazioni.
Rory Jackson, per l'amore e la passione che ha provato per questa storia.
yoyo_whitehole, per la sua recensione completa, sincera e puntuale. Ricca di consigli e suggerimenti per migliorare come scrittore e narratore.
Ringrazio anche tutti voi lettori silenziosi, sappiate che se un giorno vorrete esprimere la vostra opinione io sarò sempre pronto ad ascoltarvi.

In attesa della seconda parte,
La Moltitudine vi porge i suoi saluti.
 




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