Che seccatura!
Anche quel giorno mi era toccato rimanere in ufficio fino a tardi, lontano dalla cosa migliore che mi fosse mai capitata. Ma possibile che tra tutti quelli che lavoravano per lui, l’Hokage dovesse dare proprio a me quella pila interminabile di pratiche! Io volevo tornare a casa e stringere tra le braccia la cosa che mi stava più a cuore.
Ormai tutta la città era muta, senza un rumore. I lampioni illuminavano le vie di un bagliore spettrale. Mi incamminai verso casa. La mia dolce e accogliente casa. Non vedevo l’ora di sprofondare su quelle curve morbide. Volevo che si stringesse a me, ricordandomi tutte le notte passate insieme, abbracciati, al chiaro di luna. Quando pensavo a mio padre, nel mio letto, era sempre con me. Adoravo il suo fresco odore di … bucato.
Pensavate fosse Temari?
Macché!!! Io stavo parlando del mio cuscino! |