I
First Meeting
La prima volta che Kenma vide Kuroo avevano otto e nove anni.
La bambina si era appena trasferita con la famiglia e la madre di
Tetsurou decise che fosse buona educazione presentarsi ai nuovi vicini,
così costrinse il figlio a seguirla mentre si dirigeva verso
la porta della casa accanto. Il bambino, scocciato, lo fece e, dopo
aver suonato il campanello, due occhietti dorati sbucarono da dietro lo
stipite, lasciandolo senza parole.
Di fronte a loro, una bambina con dei lunghi capelli scuri li fissava
confusa. «Sì?»
«Ciao piccola.» le sorrise la madre di Tetsurou.
«Siamo i vostri vicini di casa, ci sono i tuoi
genitori?»
«Sì…» sparì un
istante dietro la porta chiamando la madre che arrivò subito
dopo.
«Kenma, che suc… oh, salve.»
«Buongiorno, siamo i vostri vicini di casa. Volevamo darvi il
benvenuto.»
«Oh, che gentili… prego entrate.» la
donna li fece entrare e Kuroo vide subito la bambina sgattaiolare via,
lasciandoli da soli in salotto. «Io
sono…» le parole delle due donne si persero.
Kenma… era quello il suo nome? Kenma Kozume.
Aveva un suono così duro se pronunciato, non le si addiceva
sicuramente.
«Tetsurou, che bellissimo nome.» il bambino,
sentendo pronunciare il suo nome, alzò lo sguardo e vide la
sua vicina che gli sorrideva. «Perchè non vai a
cercare Kenma? Le farebbe bene farsi subito un amico. Dovrebbe essere
di sopra, in camera sua.»
Kuroo annuì, era ciò che voleva dopotutto. Si
alzò dal divano e salì le scale, dove aveva visto
salire la bambina poco prima. Si trovò di fronte a un
corridoio e si sentì un po’ perso, non sapendo
quale fosse la sua stanza.
Bussò alla porta alla sua destra, ma nessuno rispose,
così come in quella alla sua sinistra. Fece qualche passo,
quando sentì una musichetta familiare provenire dalla prima
porta a cui aveva bussato. Tornò indietro e
l’aprì senza farsi sentire, sbirciò
dentro e intravide quella bimba dai capelli scuri, seduta sul letto,
che giocava a un videogame.
«C… ciao.» le disse, sporgendosi in
avanti. Lei si accorse di essere osservata e si irrigidì,
voltandosi all’istante.
«Chi sei?»
«Mi chiamo Tetsurou Kuroo… sono il tuo vicino di
casa.»
«Kuroo?»
«Sì, tu come ti chiami?» domanda
inutile, sapeva già il suo nome ma voleva fossero le sue
labbra a pronunciarlo.
«Kenma… perché sei qui?»
«Tua mamma mi ha detto di salire. Vuoi che me ne
vada?»
«No, non importa.» riprese la sua piccola console,
riprendendo il gioco da dove l’aveva lasciato.
«Stai giocando a Monster Hunter? Ho riconosciuto la
musica.» si avvicinò a lei e si sedette sul letto,
guardando lo schermo. «WOOOW, ma sei fortissima. Io non sono
mai arrivato a questo livello.» alzò lo sguardo
sul suo viso e si accorse che anche lei lo stava osservando. Le guance
di Kuroo si incendiarono sotto quegli occhi accusatori. Sentiva di aver
osato troppo, ma quella bambina lo incuriosiva. «Ti andrebbe
di diventare mia amica?»
Le labbra di Kenma si incresparono in un sorriso appena accennato, che
fece accelerare i battiti il cuore del piccolo Tetsurou.
Che fosse quello il colpo di fulmine di cui parlavano le sue
compagne di classe?
NdA: Chi non muore, si rivede!
Ciao a tutti, sono tornata con una nuova estusiasmante avventura (no,
non so se sarà così entusiasmante, ma ho deciso
di pubblicarla uguale sotto consiglio di un’amica.)
Questa è una raccolta di pezzettini di vita di una trama un
po’ più grande. Cercherò di pubblicarli
in ordine cronologico per non creare problemi a livello temporale, ma
non ve lo assicuro. Parto con il dire che in questa fan fiction, Kenma
è una ragazza. Gioca a pallavolo sotto tortura di Kuroo,
come il Kenma reale, ma ovviamente in un’ipotetica squadra
femminile della Nekoma High School.
Ogni capitolo avrà una lunghezza propria, potrebbero essere
one-shot o drabble, non vi assicuro nemmeno questo. Spero solamente che
l’idea possa piacere così come questo capitolo.
Vi ringrazio in anticipo per le vostre recensioni e per le visite, mi
farebbe veramente piacere sapere cosa ne pensate di questa storia e se
avete dei consigli o delle critiche (costruttive, vi prego) da farmi.
Al prossimo capitolo, un bacio.
Raja_ |