Perfettamente sbagliato

di Rohhh
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Ciao ragazze!
Un altro capitolo che spiega meglio i rapporti tra vari personaggi un po' più collaterali ma che ugualmente avranno un ruolo nella storia ( in particolare una, in questo caso), ma vi prometto che tra uno o due capitoli al massimo succederà qualcosa di più movimentato. Devo mettere tutti i pezzi al proprio posto prima di addentrarmi, non voglio lasciare cose campate in aria!
Grazie a tutte quelle che si sono aggiunte nella letture e a coloro che continuano a seguirmi!
Un abbraccio e al prossimo capitolo!

Cap. 19 Nascosti dietro un segreto

 

«Allora! Indivina un po' chi sono!»

Un paio di mani sottili avevano tappato gli occhi di Matt, di ritorno a piedi dopo la consegna di una delle sue commissioni, e la presenza che avvertiva alle sue spalle, dopo quell'aggressione inaspettata, lo investì con un'intensa ondata di essenza agrumata che conosceva più che bene.

La ragazza, artefice dell'assalto ai suoi occhi, aveva alterato la voce per rendergli più difficili le cose, ma questa era rimasta facilmente riconoscibile e in più tutti gli altri indizi restringevano il cerchio a una sola persona.

«Jessica, so che sei tu» commentò piatto Matt, dopo aver emesso un flebile sospiro annoiato.

La ragazza borbottò qualche impropero, poi gli libero gli occhi e si rese visibile, affiancandosi a lui.

«Che palle Matt, con te non c'è gusto! Sarà che conosci troppo bene ogni singola parte di me!» lo provocò, facendosi maliziosa nel suo stretto giubbotto nero di pelle e parlandogli all'orecchio.

«Sarà che questa è forse la millesima volta che mi fai questo giochetto» la corresse lui, facendo cadere ogni tentivo della bionda di sedurlo e confermando la teoria della ragazza, ormai convinta che Matt avesse una storia con qualcuna.

«In ogni caso è stata davvero una piacevole coincidenza incontrarti! É un pezzo che non ti si vede in giro! O sei diventato una specie di monaco eremita o sei troppo impegnato a rotolarti su qualche letto!» continuò Jessica, ravvivandosi la lunga chioma liscissima e perfettamente in piega.

«Nessun letto Jess, sto solo lavorando tanto, e meno male, aggiungerei, visto che questa è la mia unica fonte di sostentamento.» le spiegò, dicendole nient'altro che la verità.

Era un periodo pieno per lui e faticava a trovare del tempo per uscire o svagarsi con gli altri, persino Luke se ne lamentava spesso.

«Beh, mi fa piacere che il lavoro stia andando bene! Però adesso che ci siamo incontrati non vorrai mollarmi qui? Già è un miracolo averti beccato da solo senza il cespuglio vivente, perché non ne approfittiamo e ci andiamo a prendere qualcosa? Ok, tra di noi non c'è più quel rapporto...come dire...'speciale', ma ciò non vuol dire che dobbiamo ignorarci! Mi manchi, sai?» prese a supplicarlo, tirandolo per la manica della maglia e sfoggiando due occhioni chiari da cerbiatta.

«Va bene, una pausa mi ci vuole, in fondo!» le accordò, vedendola poi sorridere felice e attaccarsi al suo braccio.

Poco più avanti entrarono in un pub, uno di quelli in cui solitamente si riunivano e che stranamente era anche frequentato dal gruppo di Terence, nonostante non fosse esattamente un posto chic ed esclusivo da ricchi sfondati. C'era buona musica, si mangiava e beveva bene ed era anche abbastanza curato nei dettagli.

Matt entrò, guardandosi in giro e sospirando di sollievo quando vide che non c'era nessuna faccia conosciuta.

Anche se non si seppe spiegare bene perché, non voleva che Ashley lo vedesse con Jessica, non voleva che fraintendesse i loro rapporti, soprattutto dopo averle rivelato che tra loro non c'era più assolutamente nulla.

«E dunque, come va con la tua ragazza?» pensò bene di chiarire subito Jessica, liberandosi della borsa e accomodandosi sul divanetto prima di mettersi a sfogliare svogliatamente il menù degli alcolici.

«Te l'ho già detto un sacco di volte! Non c'è nessuna ragazza e questa storia sta diventando pesante» ribadì lui mentre prendeva posto accanto a lei, sbuffando e passandosi una mano nervosamente tra i capelli.

Jessica si bloccò, piegò le sue belle labbra piene in un sorriso pericoloso, poi abbandonò il menù sul tavolo e si sfregò le mani l'una con l'altra.

«Matt, tesoro mio, da dove devo cominciare? - iniziò, fissandosi attentamente le unghie smaltate di nero, facendo roetare gli occhi al biondo, quasi pentito di avere accettato quell'invito – ti conosco da un paio di anni, sei desiderato da una quantità consistente di belle ragazze e, nei tuoi periodi da single, non hai mai disdegnato la compagnia di qualcuna di loro, me compresa. L'ultima volta che ti ho proposto una notte di sesso hai gentilmente rifiutato e, se non erro, da qualche mese non ti vedo più con nessuna a ronzarti intorno. Ora, siccome siamo entrambi al corrente delle tue tendenze decisamente monogame quando ti innamori o pensi seriamente a qualcuna, credo di essere piuttosto sicura quando dico che ti sei preso una cotta per una ragazza, e bella forte, anche. Come vedi le mie supposizioni si basano su prove certe, la tua ostinazione a negare, invece? Che basi ha?» concluse Jessica con nonchalance, facendo segno al cameriere per ordinare il suo drink, accavallando una gamba e rilassando la schiena sul divanetto del locale.

Matt si trovò in difficoltà, la bionda poteva sembrare la classica ragazza appariscente e sfrontata, ma in realtà Jessica era estremamente intelligente e arguta ed era bravissima a non tralasciare nessun dettaglio di ciò che la circondava. Erano state proprio quelle qualità a rendergliela interessante due anni prima, quando più o meno aveva avuto inizio la loro relazione.

«Senti, ti dico che non è così, va bene?» provò inutilmente a difendersi, ormai con un piede nella fossa dei leoni pronto per essere fatto a pezzettini..

«Andiamo, che male c'è ad ammetterlo? Scommetto che persino quell'ottuso di Luke c'è arrivato! É così evidente! - insistette, giocando con qualche ciocca dei capelli di Matt mentre con l'altro braccio lo teneva stretto per le spalle in una morsa fatale – non capisco perchè non vuoi dirmelo, sai che sono sempre stata leale e brava a mantenere i segreti! Io la conosco, per esempio? » domandò, ormai esaltata da quel gioco crudele.

«Jessica, ti prego...» provò a bloccarla Matt, senza alcun risultato.

La sua ex assottigliò gli occhi per provare a capirci qualcosa e continuò con le sue indagini alla Sherlock Holmes.

«Non può essere una del nostro gruppo, mi rispettano e nessuna di loro mi farebbe lo sgarbo di provarci con il mio ex, e poi me ne sarei accorta se vi foste scambiati qualche sguardo strano! No, no, deve essere qualcuna al di fuori...magari è una tua cliente!» esclamò, saltando in aria e illuminandosi in viso per quell'intuizione che, però, si rivelò errata, data l'assenza di reazioni di alcun tipo in Matt, rimasto fermo e disinteressato.

«Uffa, Matt, ti odio quando fai così!» si lagnò, dandogli un leggero pugno sulla spalla.

Il biondo non fece in tempo a obiettare che la porta del locale si aprì e ciò che aveva temuto si materializzò davanti ai suoi occhi.

Terence, accompagnato da sua sorella, un altro paio di suoi amici, la coppia formata dalla nerd bionda e dal suo fidanzato altrettanto nerd e...lei.

E Matt stava seduto su quel cavolo di divanetto con al collo le braccia della sua ex.

Avrebbe dovuto fregarsene di cosa potesse pensare Ashley, in fondo erano entrambi liberi di frequentare chi volevano, eppure...qualcosa dentro di lui si mosse al pensiero di quanto poteva essere fraintesa quella scena.

Non gli andava che Ashley lo credesse una persona del genere, capace di mentirle e di raccontarle un sacco di frottole, per poi fare l'esatto contrario. Il solo pensiero di quanto potesse apparire meschino ai suoi occhi lo rendeva nervoso e irrequieto.

Adesso, la streghetta rossa gli condizionava perfino una normale uscita con un'amica.

Beh, un'amica che era stata la sua ragazza, poi ex e poi amica di letto e che adesso gli stava appiccicata come una piovra.

Che situazione decisamente di merda.

Per fortuna, Ashley parve non accorgersi della sua presenza e si accomodò più lontano da loro, accanto a Terence, che invece non smetteva di tampinarla nemmeno per un secondo.

Matt lo osservò e pensò a quanto avrebbe dato fastidio al suo ex amico sapere che, le stesse labbra che bramava da un pezzo, lui le aveva avute già più volte, aveva potuto esplorarle e godersele e riceverne piacere e quella sensazione lo fece sentire strano, quasi felice.

Ashley era stata sua in quei brevi momenti, si erano appartenuti a vicenda.

Anche se in pubblico si ignoravano e facevano finta di non conoscersi, entrambi erano ben consapevoli del loro segreto e quando stavano insieme, nascosti dal mondo, a Matt pareva che nient'altro esistesse e sentiva di poter vincere qualunque paura.

«Guarda chi c'è, Terence e la sua sorellina demoniaca! Quanto la odio, è soltanto una povera invidiosa e spocchiosa che crede di avere tutto solo perchè ha i soldi e l'ammirazione di quei quattro cretini come lei! Peccato che ci sia qualcuno che non potrà mai avere, non è vero? - si rivolse a Matt, che la guardò di soppiatto e non disse nulla, troppo preoccupato a trovare un modo per scrollarsi di dosso Jessica prima che Ashley si fosse voltata – Ehi, che ne dici se ci divertiamo un po' e facciamo ingelosire quella stronzetta? Sù, vieni qua, anche se non facciamo più sesso, qualche bacio in pubblico non ha mai ucciso nessuno!» gli propose, afferrandolo per il viso e cercando di raggiungere la sua bocca.

«No, ferma, Jessica! Ti prego, smettila!» si oppose Matt, lottando contro la stretta della ragazza e riuscendo a distaccarsi da lei prima che le sue labbra rosse lo sfiorassero.

La bionda lo guardò come si farebbe con uno spettro, poi cercò addirittura di tastargli la fronte per capire se stesse bene.

«Santo cielo, Matt, sicuro che sia tutto ok? Non ti sei mai comportato in questo modo, soprattutto nei confronti del gruppo di Terence! Che ti prende? In fondo si trattava solo di qualche innocuo bacetto con un po' di lingua, la tua ipotetica ragazza non l'avrebbe mai saputo!...A meno che non si trovi qua dentro, ma è impossibile, no?» rise divertita, dopo quella raffica di parole senza sosta, finchè la sua espressione si fece seria quando notò che Matt non scherzava per niente. Sembrava essere raggelato dopo la sua ultima affermazione e continuava a fissare un punto preciso nel pub.

«Oh...mio...Dio! – Jessica scandì bene ogni singola parola, con una mano sul petto e gli occhi spalancati, poi battè i piedi per terra, presa da una improvvisa foga, e mimò un applauso con le mani – lei è qui dentro? La tua tipa è qui in questo momento?» gli domandò, faticando a mantenere il tono di voce basso e afferrandogli un polso con troppa violenza.

«Jessica vuoi calmarti, cazzo! Sembri una pazza!» provò a farla ragionare e soprattutto a farle smettere di attirare l'attenzione su di loro con tutte quelle moine rumorose.

La biondina però non si fece scoraggiare e cominciò a passare ai raggi X ogni soggetto di sesso femminile che intercettava.

«Allora, quelle due ragazze le escludo, hanno il fidanzato e tu non sei tipo da metterti in mezzo alle relazioni altrui, sei di una correttezza disarmante! - mormorò mesta, quasi fosse una cosa negativa – quella non è proprio il tuo tipo, quella la conosco ed è un'idiota completa, impossibile...mmm, poi, quella è troppo grande per te, a meno che non ti sia dato alle donne mature, ma credo di no – proseguì in quell'analisi dettagliata, mentre Matt accanto a lei stava valutando l'opzione di suicidarsi, facendosi andare di traverso la birra – Beh...non c'è più nessuna ragazza al momento, se escludiamo il gruppo dei due fratelli stronzi, ma...siamo seri! É davvero umanamente impossibile! Michelle è esclusa, la biondina nerd...non scherziamo! Rimane solo la rossa, quella che è qui da poco e che se la fa con Terence, ma non credo...insomma...è una di loro e non ci penseresti nemmeno per scherzo, giusto?» si fermò e voltò la testa verso di lui per cercare conferma, ma lo trovò immobile a fissare proprio quella direzione, con l'espressione stravolta.

«No, non ci voglio credere! Porca miseria, Matt, con tutte le ragazze che esistono al mondo... ti sei preso una cazzo di sbandata per...per....per quella lì? Per la ragazza di Terence? Lo sai che lui ti odia e che credo prenderebbe un po' male il fatto che tu ti voglia sbattere la sua tesorina, vero?» domandò, ancora troppo incredula per concepire quell'ipotesi assurda, voltandosi a fissare la ragazza in questione che, ignara di tutta la discussione, continuava a parlare con i suoi amici.

«Sei fuori strada! E poi non è la ragazza di Terence, non c'è niente tra loro!» la smentì il biondo, il pensiero di Ashley tra le braccia del castano gli dava il voltastomaco, senza un motivo preciso.

Jessica scoppiò a ridere e si piegò in due, tenendosi lo pancia per le troppe risate.

«Ma allora lo vedi che è vero? Come saresti così sicuro che non è la ragazza di Terence? Te l'ha per caso detto lei, eh?» continuò Jessica, con le lacrime gli occhi e una buona dose di stupore ancora in corpo per quella notizia che faticava ad accettare.

«Ne ho abbastanza!» sbottò Matt, imprecando contro sè stesso per la leggerezza con cui aveva permesso a Jessica di indirizzare la sua attenzione su Ashley.

Se solo la rossa lo avesse saputo poteva ritenersi morto e sepolto.

Proprio mentre era perso in quei pensieri, Ashley voltò la testa e finalmente si accorse di lui.

I suoi occhi castani, seri e controllati ma invasi da una punta di nervosismo, vagarono su di lui, studiandolo, per poi posarsi sulla ragazza attaccata al suo fianco e farsi lievemente corrucciati.

Ashley odiava ammetterlo, ma vedere Matt avvinghiato a quella che ormai sapeva essere stata la sua ex, nonchè compagna di letto, le provocò una vaga sensazione di fastidio all'altezza del petto.

Jessica, ripresasi dalle risate, ebbe il giusto tempismo per intercettare gli sguardi dei due e non ebbe più dubbi.

Si fissavano troppo intensamente per trattarsi di una banale occhiata tra sconosciuti e lei di queste ciose se ne intendeva fin troppo bene, modestia a parte.

Lì c'era qualcosa in ballo, qualcosa che forse loro esitavano a riconoscere ma che dall'esterno si vedeva ben nitido e chiaro.

«Tranquillo, Matt, ti lascio stare, non voglio che la tua ragazza pensi male di noi. - disse con calma, mollando il braccio del biondo e allontandosi un poco da lui, riprendendo un contegno – però fattelo dire, hai proprio fiuto per i casini! A che punto siete arrivati, sa che sbavi per lei?» chiese ma, non ottenendo risposta nè un cordiale invito ad andarsene a quel paese, sorrise nell'accorgersi che Matt era distratto e non l'aveva nemmeno sentita, impegnato a cercare di comunicare con Ashley tramite piccoli gesti impercettibili e a indicarle furtivamente di uscire dal locale per seguirlo.

«Jessica, non sono innamorato di...lei – si curò infine di precisare, attento a non rivelare il suo nome, poi guardò l'amica negli occhi e si fece molto serio – ma tu non devi per nessun motivo al mondo...»

«Lo so, tranquillo, non sono mica scema! Sono tua amica e non farei niente per ferirti, Matt. Non lo dirò a nessuno, il tuo segreto è al sicuro, sono praticamente una tomba!» lo interruppe, rassicurandolo e questo tranquillizzò Matt.

Jessica non era un'oca pettegola e, per quanto a volte fosse terribilmente insopportabile e pedante, di lei si fidava e sapeva che non ne avrebbe fatto parola con anima viva.

«Bene, vado a fumare, adesso» dichiarò lui, dopo aver preso l'accendino ed aver lanciato un'occhiata di intesa ad Ashley, strategicamente girata nella sua direzione senza dare nell'occhio.

«Ok, va' da lei!» sussurrò Jessica, guadagnadosi un gestaccio ma vantandosi mentalmente delle sue abilità di deduzione quando, cinque minuti dopo l'uscita di Matt, vide Ashley alzarsi dalla sua sedia e dirigersi verso il bagno, sparendo tra la folla.

Sogghignò con soddisfazione, sorseggiando il suo drink: nessuno poteva nasconderle niente ma allo stesso tempo si augurò che, stavolta, quella ragazza potesse essere finalmente quella giusta per Matt, quella che sarebbe stata capace di regalargli la pace che lei aveva provato a dargli, senza successo.

 

 

«Mi hai fatto venire un colpo!» si lamentò Ashley a bassa voce, ancora aggrappata alle braccia del ragazzo che stava simpaticamente stritolando per lo spavento appena preso, col cuore ormai impazzito.

Quando aveva intuito i piani di Matt, era sgattaiolata fuori, fingendo di avere bisogno del bagno, ma poi, una volta fuori dal campo visivo dei suoi amici, aveva preso una porta secondaria ed era uscita nel cortile interno del locale.

Era stato a quel punto che delle braccia forti l'avevano afferrata e trascinata dentro una specie di vecchio sgabuzzino di legno, la cui porta difettosa era mezza aperta, facendole venire un infarto prima che potesse scorgere dei capelli biondi e un ghigno fin troppo familiare.

Matt la fronteggiò sorridendo e, senza scomporsi di una virgola, si avvicinò al viso di lei, oscurato in parte dalla poca luce presente in quell'ambiente stretto e maleodorante.

«Beh, era l'unico modo che avevo per sottrarti alle 'grinfie malefiche' dei tuoi cari amici e poterti parlare» si giustificò, ingrossando la sua voce in maniera teatrale per imitare un tono mostruoso e causando ad Ashley un sorriso divertito che, però, lei si apprestò subito a reprimere per mantenere la sua aria seria e impettita.

«Lo so ma...potrebbero comunque essersi insospettiti per la nostra assenza o, peggio ancora, averci visto sgattaiolare qui dentro insieme!» bisbigliò, cercando di tenere il volume della voce il più basso possibile nell'eventualità in cui qualcuno stesse origliando quella conversazione.

Matt sbuffò piuttosto scocciato, poi le sue labbra si piegarono in uno splendido sorriso, così luminoso che Ashley riuscì a vederlo chiaramente nonostante la penombra di quel posto.

«Ashley, nessuno ci ha visti, te l'assicuro, ok? Io ho fatto finta di andare a fumare, va tutto bene - le sussurrò, diminuendo lo spazio tra loro e facendo scontrare la fronte con la sua, poi poggiò il palmo di una mano sulla guancia della ragazza e lo spostò dolcemente fino a raggiungere i suoi capelli e lasciarle una carezza dietro la nuca – adesso però cerca di rilassarti per una dannata volta» le suggerì suadente, ad un passo dalle sue labbra, provocandole un brivido lungo la schiena e facendole sciogliere le gambe come burro al sole.

Per fortuna ci pensava quello schifo di sgabuzzino puzzolente a spegnere qualunque fantasia erotica potesse balenarle in testa e per quello dovette ringraziare la scelta della location da parte del suo imprudente compagno.

Prese un lungo respiro e alla fine i suoi muscoli cedettero e smisero di stare tesi come corde di violino.

«La fai facile tu! Sei un idiota amante del rischio ma la tua faccia da schiaffi e la tua odiosa strafottenza prima o poi mi uccideranno!» gli disse schietta, gettando una rapida occhiata fuori dalla finestra impolverata per accertarsi che non ci fosse nessuno di conosciuto all'esterno mentre lui si occupava di ripristinare una consona distanza di sicurezza tra i loro corpi.

«Sei tu che sei esagerata! Non capisco, anche se ci scoprissero che cosa succederebbe di tanto terribile?» domandò col tono di chi proprio non riesce a comprendere tutta quell'ansia, portando le mani dietro la nuca e appoggiandosi con circospezione a una parete della stanza che sembrava meno lercia delle altre.

Ashley strabuzzò gli occhi per la totale incapacità di Matt di rendersi conto di quanto rischiavano, poi li assottigliò e gli lanciò un'occhiataccia a cui il biondo rispose con una semplice scrollata di spalle, tanto per comunicarle che non si faceva di certo impressionare per così poco.

«Oh, assolutamente nulla, se escludiamo un pugno da parte di Terence sul tuo bel faccino innocente, una probabile crisi isterica di Michelle e la mia intera dignità che va in pezzi! Che vuoi che sia! Siamo solo io e te, chiusi in un rispostiglio buio e isolato, in una situazione altamente equivocabile e senza alcuna logica giustificazione, chi vuoi mai che possa fraintendere?» chiese sarcastica, accennando una risatina nervosa alla quale Matt rispose scoppiando in una risata.

«Onestamente, nessuna persona sana di mente penserebbe che a qualcuno possa venire la malsana idea di scopare in questo schifo di posto maleodorante e che all'apparenza non viene pulito da qualcosa come un decennio, quindi credo che i tuoi timori siano infondati, mia cara» le ribattè lui, perfettamente sicuro della sua logica inattaccabile.

E in effetti Ashley a quello non potè replicare ma cercò comunque di far valere le sue ragioni, quelle che persino lei faticava ad accettare.

«In ogni caso noi due non dovremmo essere qui insieme» dichiarò fredda, sperando di averlo finalmente convinto – e di essersi convinta lei stessa - di quanto fosse sbagliato tutto quello, ma il ragazzo non perse la sua aria sfrontata e le si avvicinò, incrociando le braccia al petto e ticchettando con le dita.

«E allora perché mi hai seguito?» le chiese con una semplicità spiazzante, fissandola calmo in attesa di una risposta plausibile mentre un ghigno si faceva largo sul suo viso nell'osservare quello sempre più confuso e in difficoltà della rossa che nemmeno le tenebre riuscivano a celare.

La conosceva ormai, sapeva come fare crollare la sua testardaggine suprema e costringerla ad affrontare la realtà invece di nascondersi dietro tutte quelle scuse che non erano in grado di cancellare la pura verità.

E cioè che lei non poteva più fare a meno di lui, così come lui di lei.

Lottare contro quel dato di fatto era inutile e stancante e Matt ci aveva ormai rinunciato, arrendendosi all'incantesimo di cui era rimasto vittima e imparando a conviverci. Era forse un po' prematuro chiedersi il nome preciso di quell'accozzaglia di sentimenti che lo investivano ogni volta in cui pareva entrare in contatto con l'anima di Ashley solo guardandola negli occhi, ma di certo non poteva continuare a negarli.

«Perchè...perchè...ecco...» cominciò a balbettare Ashley, attorcigliandosi le mani sudate nel tentativo di trovare una risposta decente a quella domanda scomoda che l'aveva messa a nudo per l'ennesima volta.

Già, perché era lì? Perché, non appena aveva scorto la figura di Matt farle quel gesto inequivocabile, non ci aveva pensato due volte ed era scattata come una molla, come se per tutto il tempo non avesse atteso altro che un suo segnale per prendere e fuggire dalla realtà, perdersi con lui lontano dagli occhi del mondo intero e sentirsi di nuovo leggera e libera.

Perché non se ne era rimasta nel suo angolo protetto insieme ai suoi amici, invece di correre con l'adrenalina in corpo e quella folle sensazione di esaltazione che la pervadeva tutta e la faceva sentire viva come non mai?

E adesso aveva persino il coraggio di incolpare lui quando avrebbe dovuto prendersela solo e soltanto con sè stessa.

Il cuore le accelerò nel petto quando riportò l'attenzione sul ragazzo, che piegò la testa leggermente verso destra per fissarla meglio, lasciando che una mezza luna di luce gli illuminasse metà faccia.

Luci e ombre convivevano armoniosamente in quel bellissimo volto, dandole una rappresentazione perfetta della loro relazione tormentata, capace di regalarle momenti di estrema felicità e attimi di sconforto e atroci sensi di colpa.

Quale di quelle due metà avrebbe prevalso, nel momento in cui sarebbe stata costretta a fare una scelta?

«Perché con te non voglio avere questioni in sospeso, te l'ho già detto, no? Quindi, visto che le mie narici ne hanno abbastanza di questo posto ammuffito, torniamo al motivo principale per cui siamo qui dentro e facciamola finita. Di cosa volevi parlarmi?» domandò seria, con la schiena dritta e le braccia strette sotto i suoi seni, fiera di avere trovato ancora una volta una scusa accettabile per giustificare il suo comportamento impulsivo.

Per quanto ancora le sarebbe stato facile nascondere i suoi veri sentimenti quando si trattava di lui?

Matt si staccò dalla parete e fece qualche passo in avanti verso di lei, il taglio aguzzo dei suoi occhi irriverenti si piegò in una curva più dolce, togliendogli dal viso quell'espressione sfacciata, rendendolo quasi vulnerabile e indifeso.

«Sai, la sera che quel coglione di Luke ha avuto la fantastica idea di avvicinarsi a voi...non abbiamo avuto modo di vederci dopo e...volevo solo sapere se fosse andato tutto bene con Melissa...se ti ha fatto qualche domanda strana o altro...» le chiese a bassa voce, con un'aria preoccupata e seria che niente aveva a che vedere con le sue solite prese in giro o battute impertinenti.

Ashley dischiuse le labbra per la sorpresa poi deglutì a vuoto, travolta da una nuova ondata di pensieri e sensazioni contrastanti nell'aver capito che Matt si stava davvero preoccupando per lei, per una ragazza con la quale riusciva a scambiare niente più che qualche fugace momento segreto.

Per qualche strana ragione, le attenzioni di Matt nei suoi confronti e la certezza che a lei tenesse, anche se aveva un modo inusuale di dimostrarglielo, le fecero provare un insolito calore dentro e stavolta non era colpa dell'attrazione fisica che provava per lui, era qualcosa di diverso e piacevole, qualcosa che rassomigliava all'affetto, a un legame più profondo.

«No, stà tranquillo, Melissa non mi ha chiesto nulla, si è solo scusata per la situazione imbarazzante e non ha più preso l'argomento. - gli rispose, tremando leggermente e sperando di nascondere la felicità irrazionale che aveva provato dopo la sua domanda – però Luke poteva anche risparmiarsela questa! Diamine, quel ragazzo è un pericolo ambulante, dovresti farglielo notare qualche volta!» aggiunse, riportando i toni sullo scherzoso e strappando un sorriso sincero al biondo.

«Lo faccio continuamente, credimi...ma lui è fatto così, è sponteneo e incontenibile e, anche se a volte ti fa venire voglia di disintegrarlo, credo che il bello in lui sia proprio questo. E poi di Luke puoi fidarti ciecamente. - le precisò, prima di avvicinarsi silenziosamente a lei, carezzarle un braccio e poi scendere con la mano fino a stringere le sue dita, che si aprirono a quel tocco senza opporre alcuna resistenza – a volte posso sembrare uno stronzo strafottente e magari spesso lo sono davvero ma... a parte gli scherzi, non ti metterei mai a rischio per un capriccio, perciò...continuerò a onorare il nostro patto con discrezione e nella più totale segretezza, magari evitando, la prossima volta, di infilarmi in un buco nauseabondo, possibilmente!» concluse, senza perdere la sua caratteristia vena umoristica.

Ad Ashley scappò una risata sincera e liberatoria che fu costretta a soffocare con le mani e che la aiutò a camuffare i suoi occhi lucidi: non aveva potuto evitare quelle dannate lacrime, che si erano formate prepotenti nel momento in cui lui le aveva confessato che per lei ci sarebbe sempre stato, anche alle sue assurde condizioni, anche se come una presenza invisibile e avvolta dall'oscurità, destinata a rimanere segreta e inconfessabile.

E le vennero in mente le parole che suo padre, quando era bambina e attraversava dei piccoli momenti di sconforto, le diceva sempre mentre la teneva fra le braccia per rassicurarla.

'Il buio non dura mai per sempre, alla fine la luce arriverà e ti investirà e sarà la più luminosa e splendente che tu abbia mai visto'

Quanto avrebbe voluto crederci e sperare che un giorno non avrebbero più dovuto nascondersi come due anime maledette!

In quel momento avrebbe solo voluto stringerlo fortissimo fino a farsi male e fargli comprendere quanto per lei significasse tanto ciò che le aveva appena detto e quanto lui fosse inaspettatamente diventato importante e irrinunciabile per lei.

«Grazie Matt – gli disse semplicemente, regalandogli uno sguardo così intenso da parlare più di un intero discorso, lui sorrise di rimando – adesso però è meglio andare, ad eccezione di uno svenimento, non credo potrei giustificare per molto tempo ancora la mia assenza per il bagno e la tua sigaretta non è mica eterna...e poi la biondina potrebbe sentire la tua mancanza, se tardi» si lasciò scappare, maledicendosi quando notò il sorrisetto compiaciuto sul viso di Matt.

Come era possibile che fino a un secondo prima voleva abbracciarlo e dirgli quanto tenesse a lui e adesso la allettava l'idea che il pugno di Terence fosse lei a darglielo al posto suo.

Si augurò che quella sua precisazione infelice potesse passare sottobanco e senza commenti ma ovviamente chiedeva troppo.

«Cosa c'è? Non sarai mica gelosa?»

Eccola lì quella domanda, puntuale e tagliente come un coltello e l'aveva pronunciata con estrema sicurezza, inarcando un sopracciglio e graffiandole i timpani con la sua voce calda e provocatoria.

Ashley sbuffò impacciata, sorpresa di poter anche solo accostare la gelosia a quell'idiota, e subito si mise sulla difensiva.

«Gelosa di te? In quale universo ti pare possibile una cosa del genere?» sbottò, poggiandogli le mani sul petto e spingendolo via con uno scatto.

Matt indietreggiò barcollando ma riprese subito il suo equilibrio dopo la spinta della ragazza.

«Sì, è ovvio – confermò Matt, riservandosi però il beneficio del dubbio, poi si fece avanti e si accostò al suo orecchio – e comunque ti ho già detto che con Jessica non ci faccio niente da un po'. Sfortunatamente per la mia salute fisica e mentale, non ho occhi che per te, contenta?» le soffiò sul collo, in un tono ambiguo che poteva tranquillamente essere vero e contemporaneamente una gran presa per i fondelli.

Ashley preferì non sapere di quale delle due opzioni si trattasse, ma le venne una gran voglia di togliergli quel sorrisetto arrogante dalla faccia.

«Fottiti Matt, non te la darei nemmeno se fossi l'ultimo uomo rimasto sulla terra!» gli sibilò, scansandosi e dandogli finalmente le spalle.

«Fossi in te non farei promesse che non sei sicura di poter mantenere» rilanciò lui, facendo salire vertiginosamente i nervi alla rossa.

Esisteva una sola dannata volta in cui quel ragazzo riusciva a non cadere sempre in piedi?

«Me ne vado, qua dentro non si respira, c'è troppo tanfo di arroganza e spocchia!» sbraitò, mentre si spazzolava con superiorità le maniche della maglia per eliminare le tracce polverose di quel postaccio e si dirigeva verso la porta.

La verità era che quei giochetti di seduzione con lui le piacevano, anche se l'avrebbe negato fino alla morte, e le sue gambe sembravano non volerne sapere di uscire.

«Adesso non c'è tempo ma... che ne dici se finiamo il discorso di Melissa domani pomeriggio? Posso venire io nel tuo studio» gli propose poco dopo, meravigliandosi della naturalezza con cui le era uscita fuori quella trovata idiota.

«Per me non c'è problema, ma domani dovrò sbrigare del lavoro arretrato e non so se potrò darti molte attenzioni. Mi rilassa avere qualcuno che mi fa compagnia ma per te potrebbe essere una noia mortale» la avvertì, tirando fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca ed estraendone una.

«Non fa niente, non mi dispiace guardarti – ribadì lei, prima di rendersi conto troppo tardi di aver fatto un'altra gaffe imbarazzante quando il viso di Matt si illuminò di un'espressione furba – nel senso che...non mi piace guardarti in generale, ci mancherebbe altro! Ma guardarti mentre lavori...insomma, penso di potercela fare» concluse annaspando e decretando la fine di quel quarto d'ora bollente.

Per quel giorno aveva già perso abbastanza anni di vita.

«Perfetto, allora ti aspetto» le comunicò Matt pacatamente mentre avanzava con passo felpato verso di lei, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.

Ashley intuì le sue intenzioni e dovette ammettere che anche lei non aspettava altro. Facilitandogli l'impresa fece un passo avanti alla cieca, finendo per far scontrare volutamente le labbra con le sue.

Matt aggiustò il tiro, le fece combaciare perfettamente e dopo un brevissimo scambio di carezze tra le loro lingue, Ashley prese l' iniziativa e interruppe il bacio, producendo un brusco schiocco che risuonò forte e chiaro, creando squasi una eco all'interno di quel buco.

«Questo me lo dovevi dall'altra sera, ricordi?» le bisbigliò lui, mentre ammirava le gote rosee della ragazza, beandosi della consapevolezza di essere lui l'artefice di quel meraviglioso colorito che la rendeva ancora più bella.

«Non ti dovevo proprio niente, me lo sono presa io e basta! - affermò decisa, quel bacio l'aveva voluto tanto quanto lui e stavolta non gli avrebbe permesso di prevalere in quella lotta di seduzione – adesso vado, non fare stupidaggini e aspetta un po' a uscire!» gli intimò e, senza esitazioni, aprì la porta di legno dello sgabuzzino per guardarsi intorno e fare attenzione che non ci fosse nessuno.

«Non preoccuparti, mi accendo la sigaretta e faccio qualche tiro, giusto per prendere l'odore e non fare crollare il mio alibi» le fece sapere, pazientemente in attesa che la ragazza lasciasse la stanza.

«Bene, spero che ti ci strozzi, allora!» gli sorrise amabilmente Ashley, prima di girare i tacchi, dargli le spalle e uscire come un fulmine da lì dentro.

Matt non potè replicare e fu costretto a incassare quella frase, sorridendo e accettando la sconfitta.

Non facevano altro che attrarsi e scontrarsi con violenza, ma forse era proprio quello il bello del loro strano rapporto.

Si accese la sigaretta ed aspirò intensamente, ad occhi chiusi, per cancellare il sapore di Ashley dalle sue labbra e tornare da Jessica senza destare sospetti.

Quando Ashley rientrò in sala, lo sguardo le cadde sul tavolo occupato da Jessica. Non capì se fosse solo suggestione o la sua vista che faceva cilecca, ma le parve di vedere la bionda sorridere nella sua direzione.

Scosse la testa, si stropicciò gli occhi e per quella sera evitò di guardare ancora in quel punto.

 

 

«Ehm, Jess, posso parlarti o ti disturbo?» chiese una voce femminile, un po' titubante.

La bionda si voltò, facendo ondeggiare la sua lunga coda di cavallo, e riconobbe la figura di Pam, sommersa dai suoi capelli crespi e indomabili, una delle sue amiche più strette e che facevano parte del gruppo di Matt.

«Certo Pam, dimmi pure!» le rispose, facendole segno di accomodarsi sul divano accanto a lei.

«Volevo solo chiederti...scusa se sono diretta ma...vai ancora a letto con Matt, per caso?» domandò la ragazza, schietta e senza peli sulla lingua.

Jessica sollevò le sopracciglia per lo stupore di quella domanda inaspettata, ma subito dopo ritornò a sfogliare la sua rivista.

«No, abbiamo smesso da tempo» rispose sincera, Pam era una sua cara amica e non ci vedeva niente di strano nel fatto che volesse sapere qualcosa di più personale.

«Ah, capisco. Quindi non c'è più niente tra voi? Niente di niente?» insistette l'amica in maniera troppo sospetta.

Jessica sollevò gli occhi dal giornale e li posò con aria perplessa su Pam, che sussultò, temendo di aver osato troppo.

«Assolutamente nulla! Va tutto bene, Pam?» chiese la bionda, posando la rivista e dedicando tutta la sua attenzione a quella strana conversazione.

«Ma certo, te lo chiedevo perché...beh, non è per me e nemmeno per nessun altra delle ragazze, sai che per noi Matt è off-limits – precisò subito, per evitare alcun tipo di fraintendimento – ma, c'è una mia amica, una collega di lavoro, che lo ha visto una sera mentre eravamo in giro e...le piace, sarebbe interessata a conoscerlo ma io le ho subito detto che dovevo prima chiederti se tra voi c'era ancora qualche situazione in corso. Non mi sognerei mai di pestarti i piedi, Jess!» le disse, aspettando una risposta.

Jessica osservò attentamente la sua amica, ripensò agli avvenimenti del giorno prima in quel pub insieme a Matt e sospirò, tornando alla sua lettura e accavallando una gamba.

«A me non dà fastidio, io e Matt abbiamo chiuso del tutto, siamo solo amici.» dichiarò, senza nemmeno guardare la sua amica.

«Oh, bene! Allora posso dirle che può provarci, se le va!» esclamò Pam, contenta di poter dare una buona notizia alla sua amica, che ormai non faceva che parlare del biondo.

«Certo, anche se...credo sia comunque inutile» aggiunse Jessica, con fare misterioso.

Pam aggrottò le sopracciglia e si sporse verso l'amica.

«Scusa, in che senso?» domandò, incuriosita.

«La tua amica arriva tardi, Matt ha già un'altra in testa, e da quello che ho potuto capire, è una cosa piuttosto seria. É anche per questo che abbiamo chiuso ogni tipo di relazione che non sia un semplice scambio di parole» le spiegò, mantenendo un tono neutrale e indifferente.

Pam si fece perplessa, sembrava non credere tanto alle parole dell'amica.

«Ne sei sicura? Io non l'ho mai visto con nessuna! E chi sarebbe questa ragazza misteriosa?» cercò di indagare, per scovare qualche particolare in più sulla vicenda.

Jessica non ci pensò un attimo, aveva fatto una promessa a Matt e non ci teneva proprio a fare una carognata.

«Non ne ho idea, mi dispiace!» affermò, decisa.

«Beh, anche se fosse, che male ci sarebbe a tentare, non si sa mai! Magari Matt potrebbe cambiare idea!» continuò Pam, ostinata a non gettare la spugna per la sua amica.

Jessica fece spallucce «Ovviamente! Può farlo tranquillamente, per quanto mi riguarda!» ribadì, aprendosi in un sorriso luminoso e di facciata.

Poteva già prevedere la disfatta epocale a cui sarebbe andata incontro quella povera e ingenua ragazza, nel tentativo di intrufolarsi in un cuore già interamente occupato da quella ragazza dai capelli rossi, non particolarmente attraente o appariscente ma che, evidentemente, aveva avuto il potere di conquistarlo.

In fondo chi era lei per impedire a una ragazza di prendersi una delusione?

 





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