On O'Broden Story (5) Holland(5) • Ballerini e chiacchierate notturne •
Holland POV
Vi faccio una domanda: voi credete che Dylan sappia ballare?
Potete pensarci quanto volete ma dopotutto rispondere dovrebbe essere facile, giusto? O è sì o è no.
Piccolo aiutino: è un attore.
Ebbene sì, lo stesso ragazzo
che avete visto per anni muoversi in modo inconsueto in tv ed alle
convention è effettivamente capace di farlo anche senza sembrare
imbarazzante. E non esagererei se aggiungessi “con una certa sicurezza”
alla descrizione.
Ci ha ingannati tutti, dal primo all’ultimo.
Sarà pure un attore ma prima
di tutto Dylan è un pagliaccio; gli piace far ridere le persone anche
quando, alla fin fine, è di lui che stanno ridendo.
Ricordo con chiarezza un tardo
pomeriggio sul set; stavamo girando la seconda stagione e durante una
pausa Crystal continuava a mandare messaggi a raffica, agitandosi sulla
sua sedia come un giocattolo a cui avevano dato la carica.
Le chiesi cosa ci fosse che non andava almeno tre volte prima che si accorgesse di me.
«Scusami, è che continuano a
cambiare gli orari per la lezione di danza e mi stanno facendo
impazzire» spiegò senza mai staccare gli occhi dallo schermo.
Ho sempre ammirato Crystal per
il suo impegno e la sua vitalità; anche se la tabella di marcia era
rapidissima e passavamo la maggior parte del tempo sul set, lei trovava
sempre il tempo per migliorarsi e dedicarsi ad altre attività; danza,
palestra, nuoto, ginnastica artistica, tiro con l’arco, salto in alto,
hiking, qualsiasi cosa.
Inoltre più il curriculum di
un attore è corposo, più aumentano le possibilità di aggiudicarsi ruoli
particolari ed impegnativi e che di conseguenza danno maggiore
soddisfazione e conducono ad una sana crescita personale e
professionale.
E poi c’ero io che tra una scena e l’altra crollavo in profondi sonnellini ristoratori in pose scompostissime.
Così si spiega come mai abbia
deciso, un paio di giorni più tardi, di unirmi alle lezioni di danza.
Sapevo di non essere completamente negata dopo l’esperienza di “Bring
It On: Fight to the Finish” ( Ragazze nel pallone - Lotta finale )
quindi tanto valeva provarci.
Tornando alla storia, Dylan si
avvicinò a noi assieme al suo inseparabile amico e coinquilino Posey,
chiedendomi cosa avesse Crys che non andava, dato il mancato sorriso
che solitamente sfoggiava con tutti in segno di saluto.
«Tu balli?» Domandò
palesemente stupito dopo la mia spiegazione. Forse anche lui si era
interrogato sul come fosse umanamente possibile da parte sua avere
abbastanza energie da fare altro dopo il lavoro.
Non ricevendo alcuna risposta
da lei, si rivolse nuovamente a me: «Lei balla?!» Annuii con il capo,
esprimendo la mia sorpresa con una plateale scrollata di spalle a
braccia aperte.
Fin qui tutto normale, vi direte voi. Sì, lo era.
Quando cominciò ad ondeggiare
e muoversi tutto rivendicando quei movimenti come “vera danza”, fu
allora che il PagliacciO’Brien venne fuori, ingannandoci.
Crystal alzò lo sguardo dal
cellulare e scoppiò a ridere assieme a me mentre Tyler lo seguiva -come
sempre- a ruota, da bravo complice.
Ci convincemmo che nessuno di quei due scapestrati sapesse realmente ballare.
Una settimana dopo Dyl ci
chiese se poteva aggregarsi ad una lezione. Eravamo entrambe sfinite
fisicamente e psicologicamente ed accettammo, convinte che far lezione
con lui sarebbe stato più rilassante e divertente, che avremmo riso e
scherzato più di quanto avremmo effettivamente ballato.
Ripeto: ci ingannò tutte.
Avrei dovuto capirlo già da
quella sera, al party. Non mi pestò i piedi nemmeno una volta.
Addirittura fu abbastanza abile da non farseli neanche pestare dai miei
tacchi.
O’Brien sapeva ballare ed a quei tempi io non ci avevo minimamente fatto caso.
La mattina dopo il party mi
svegliai -con estremo piacere- più tardi del solito, grata a tutta la
produzione ed a Jeff di aver programmato unicamente scene notturne in
quel giorno. Probabilmente era chiaro a tutti che nessuno si sarebbe
trovato nelle giuste condizioni per girare.
Difatti mi sentivo leggermente
intontita; avete presente quel tipo di mal di testa che ti assilla dopo
aver passato una serata accanto ad una cassa che spara musica ad alto
volume? Quel tipo di mal di testa.
Con ancora addosso camicia
fiorita e gonna beige, mi alzai dal letto e strisciai i piedi nudi fino
al piccolo bagno del trailer. Mi sciacquai il viso, mi affidai alle
cure naturali di una tisana alle erbe e poi controllai il cellulare.
Crystal:
Ehi Holl!
Sei sparita ieri sera, che
fine hai fatto??
Ho chiesto in giro e
mi hanno detto che sei andata via
prima...
Tutto okay?
Andai avanti; le dovevo molte più spiegazioni di quante riuscissi a scriverne in un messaggio appena aperti gli occhi.
L’avrei chiamata.
Avanti il prossimo.
Barbara Vazquez:
Solo un promemoria per ricordarti
di portare indietro al Guardaroba i
vestiti di ieri sera.
Fosse per me te
li farei tenere ma sai come
funziona
xx
Aggiunta la voce
“restituire i vestiti” alla lista delle cose da fare e saltando altri
messaggi poco rilevanti, arrivai all’ultimo.
Mi lasciò di stucco, inutile negarlo.
Colton:
Mi ha fatto davvero piacere
chiacchierare con te ieri.
Dovremmo rifarlo.
Caffè?
Le ho riportate indiero io le
scarpe, non preoccuparti.
Ovviamente le ho fatte riparare,
prima.
Tutto a posto!
Ricordavo come si
fosse conclusa la serata, non ero mica ubriaca! Semplicemente mi stupii
del suo gesto di mandarmi un messaggio. Forse ne ero addirittura
lusingata, non so dirlo con certezza.
Tutto ciò che sapevo era che quella chiacchierata aveva demolito la prima impressione che avevo avuto di lui.
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