-Si
lasci aiutare, Dr Frankenstein.- gli aveva sussurrato Vanessa mentre
gli accarezzava una guancia, era sotto morfina, confuso e con la vista
annebbiata ma la sua voce e il suo tocco erano qualcosa che avrebbe
sempre riconosciuto.
Aveva le mani fredde, come sempre, e un tono pacato.
Lui non
era stato in grado di risponderle e lei gli aveva preso la mano con una
delle sue, incrociando le loro dita lunge e fredde come quelle di due
cadaveri.
- Victor, non siete più solo.- aveva aggiunto e lui nella nebbia aveva visto l'accenno di un sorriso.
Lei sapeva, lei sapeva sempre tutto.
Era per
questo che l'ammirava. Già, ammirala perchè amarla
sarebbe stato un gesto troppo sconsiderato da parte sua, l'avrebbe
esposto troppo. Aveva già amato in passato e tutto ciò
che aveva ottenuto da quel sentimento erano ferite che ancora cercavano
di rimarginarsi.
-Siamo tutti solo a questo mondo.- aveva detto, o meglio bisbigliato in risposta.
Lei gli si
era seduta accanto, gli aveva baciato la fornte e lo aveva stretto a se
con un gesto insolitamente affettuoso, quasi materno, uno di quei gesti
che da una donna come Vanessa, sempre composta e distaccata, nessuno si
sarebbe mai aspettato.
- A volte la vita ci da l'occasione di essere meno soli a fianco a qualcuno.-
Tutti
l'avevano sempre tradito e ripudiato, era per questo che si era dato
alla morfina per alleviare il dolore che lo tormentava anche se esso
non era fisico. Anche se sapeva che non lo avrebbe mai abbandonato.
Vanessa
invece ripudiava se stessa, tormentandosi per ciò che era.
Eppure lei non si dava per vinta, no lei continuava a lottare cercando
di salvare tutti loro dai demoni, molto meno spaventosi di quelli che
l'affliggevano, che li tormentavano.
Forse
sì, si disse mentre chiudeva gli occhi e si lasciava andare
contro il suono del cuore di lei, perfettamente regolare, forse la vita
per una volta gli aveva dato un occasione, gli aveva dato Vanessa.