La storia continua

di A little Fangirl
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PERCY:

Pensavate fosse finita eh?!

Pensavate che io e Annabeth da ora in poi ci saremmo dedicati allo studio e a costruire la nostra famiglia in pace e calma?

Beh vi siete sbagliati di brutto ragazzi!

Ora vi racconto cosa accadde:

 

 

Con Apollo tornato Dio pensavo che finalmente, una volta per tutte, avrei potuto dedicare il resto della mia vita ad Annabeth e alla vita mondana, e invece no!

Era un pomeriggio caldo, come in effetti tutti i pomeriggi di Giugno qui a Manhattan, avevo appena finito gli esami di scuola ed ero seduto in una panchina ad aspettare che anche Annabeth finisse, dopo di che saremmo andati a prendere un gelato e a farci una passeggiata al parco qui vicino.

Annabeth finì finalmente, uscì tutta arrabbiata e venne da me col dito puntato contro il mio torace.

 

-tu, come hai osato consegnare il compito dopo solo due ore e mezzo?- 

 

Mi chiese tutta arrabbiata.

Tremava dall'ansia, io le avevo detto di stare calma, in fondo era la studentessa più brillante della scuola, beh qualcosa da sua madre aveva ereditato ringraziando il cielo che non abbia ereditato l'espressione arrabbiata. 

Mi fece un'occhiataccia come se mia avesse letto nella mente, in effetti sì aveva ereditato anche quella.

 

-ahahahahahah, Annabeth hai preso tutto da tua madre!-

 

Dissi. 

Mi fulminò con gli occhi e poi si mise a ridere, mi diede un spintina leggera con la mano.

 

-vieni testa d'alghe, andiamo a prenderci il gelato che fa proprio caldo oggi-

 

Prendemmo i gelati, passeggiammo un po', nel mentre, la ascoltavo riflettere ad alta voce sul resoconto di ogni singola domanda degli esami e sul fatto che secondo lei aveva sbagliato tutte le risposte.

Io ridevo di tanto in tanto, quando lo facevo lei mi sorrideva dolcemente guardandomi con quei suoi occhi color tempesta, sempre pieni di idee e preoccupazioni, per poi distogliere lo sguardo e ricominciare con le sue riflessioni.

Per fortuna dopo circa 3 orette buone finì, erano le 20:00 e sinceramente avevo voglia di passare del tempo con lei visto che, per colpa dello studio, questo mese non abbiamo passato molto tempo insieme, ma ora che gli esami sono terminati non vedo l'ora di stare con lei 24 ore su 24.

 

-ehi Annabeth, ti va se ceniamo fuori stasera?-

 

Le chiesi.

 

-dovrei avvertire mio padre prima-

 

-ci ho pensato io-

 

-Perseus Jackson mi stupisci-

 

-sennò a che ti serve un fantastico fidanzato come me?-

 

-mmh non saprei forse per salvare il mondo?-

 

Ridemmo tutti e due, a pensarci un po' mi mancavano quei tempi, mi mancavano i miei amici e soprattutto mi mancavano le urla di Calypso contro Leo.

 

-secondo te... insomma, secondo te torneremo mai a fare una missione?-

 

Le domandai.

 

-si testa d'alghe, vedrai che torneranno i tempi di una volta-

 

 

Mi rispose sorridendo.

Andammo a cenare e poi tornammo ognuno a casa propria, con l'intento di rivederci il giorno dopo.

Ma hey, indovinate? Non fu così.

La mattina mi svegliai a mezzogiorno e mezza, mia madre mi urlava qualcosa di incomprensibile, mi stirai come si deve, scesi dal letto, aprii gli occhi e guardai verso la porta della mia camera, sussultai dalla sorpresa appena vidi Clarisse del Campo Mezzosangue.

 

-hey, Clarisse che ci fai qui?-

 

Dissi ma prima di accorgermi di essere senza maglietta.

Cercai di fretta e furia una maglietta ma Clarisse mi batté sul tempo lanciandomi una maglietta del Campo Mezzosangue.

 

-Jackson, possibile che siamo a giugno e tu già dormi fino a mezzogiorno?-

 

-beh io non aspettavo visite ad essere sincero, a proposito, che ci fai qui?-

 

-ahahahahah, povero illuso, pensavi davvero che dopo il tuo indispensabile e utilissimo aiuto con l'avventura di Apollo avresti chiuso con i semidei? Beh pivello, sapevo che eri stupido, ma non immaginavo che lo fossi fino a tal punto-

 

-aspetta tu vuoi dire che servo ancora al Campo Mezzosangue?-

 

-no guarda, sono venuta fino qui per darti il buon giorno-

 

-sei sempre la solita eh Clarisse?!-

 

-ora alzati e fai i bagagli, c'è Blackjack qui fuori che ti aspetta-

 

Solo al sentire pronunciare il nome del mio magnifico pegaso sfrecciai a lavarmi i denti e in un batter d'occhio feci le mie valige, Clarisse era già partita ovviamente, salutai mia madre, Paul, e sfrecciai in sella al mio pegaso con l'adrenalina a mille in attesa di una nuova avventura.

 

 

Nota:

Ragazzi se vi piace scrivetemelo nei commenti e continuo.

Uscirà 1/2 capitoli a settimana.

Grazie per la lettura

~AUTRICE





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