Storie di ladri

di Hidan91
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Una luce tagliò il buio con una lama bianca, qualcuno aveva aperto la botola.
"Psss Canime sei tu?" Sussurrò una voce sottile nel buio. Ma non giunse risposta.
Titubante da dove ella era rannicchiata si spostò da un ginocchio all'altro per osservare da dietro alla grossa cassa di legno mangiucchiata dagli anni e  dalla salsedine. 
"Holland!?"  Un rumore di uno sfregare secco, un cerino accese con un gesto, l'estraneo entrato nella botola si guardava intorno scocciato pensando di essere stato per l'ennesima volta preso in giro.
Una risata nel buio gli fece accapponare la pelle.
"Holland?" Tremò e con esso la luce del fiammifero. 
Fuuuiih
Un soffio e fu spento.
Un sospiro tra il sollievo e l'esasperazione, il ragazzo prima dell'omicidio della sua unica fonte di luce aveva scorto il viso scavato e segnato di fuliggine della ragazza. Erano scappati attraverso il camino della sala grande.
"Holland smettila di giocare, so che sei tu, mostrati"
La botola si spalancò di colpo, facendolo sobbalzare. Si voltò lentamente atterrito convinto di essere stato beccato con le mani nel sacco o ben in due cercando di far mente locale su cosa dire ai soldati di guardia.
"Allora non andiamo?"  
 Disse la ragazza spazientita alle sue spalle.
"HOLLAND io ti ammazzo prima o poi" disse Canime pensando che il suo cuore non avrebbe retto a lungo di fianco a quella ragazza. Quando gli era passato di fianco? Nel buio, di solito suo amico, non aveva sentito ne udito nulla.
Lei rise sommessa. "Su dobbiamo muoverci, sennò ci scopriranno e tu, sì tu, sai cosa vuol dire, vero Canime?"
Lui annuì una gocciolina salata gli scese lungo la fronte abbronzata, i suoi occhi azzurri scintillarono nel buio. "Lo so, muoviamoci"
Se le guardie li avessero presi sarebbero stati dolori..
Non osava nemmeno pensarci, di quale morte orribile sarebbero finiti per aver fatto quello che avevano fatto? Lì, anche se guardavo nel modo sbagliato una guardia rischiavo di esser menomato a morte o peggio frustato per le strade polverose di Derrash, sarebbe stata considerata in esecuzione pubblica in rappresentanza del potere dell'imperatore. Figuriamoci per aver rubato l'anello sacro di quest'ultimo.
Holland Argent e Jackson Canime, due ladri professionisti che venivano dalle terre sane. Non quelle malate dove tutto era nero e moriva. Erano giovani e in gamba, forse troppo giovani e forse troppo in gamba, giocavano con la vita e allo stesso tempo la vivevano al meglio concedendosi ogni lusso desiderato. Da quando si erano incontrati cercando rubare la stessa tiara a lady Malis si potevano definire soci in affari... anche se questo dopo una zuffa rovinosa e molti danni alla proprietà estiva, fortunatamente vuoto,della lady.
Si riversarono nella folla chiassosa e colorata nella strada serpeggiante e polverosa di Derrash 
Era piena di gente e una rete organizzata di guardie che correvano di qua e di là urlando e scaraventando borse e persone per terra passando di corsa per trovare i ladri, perquisivano la gente con cattiveria quasi animale. 
Nonostante fossero innocenti finivano vittima delle spinte e degli insulti delle guardie che sembravano ogni anno sempre più rabbiose e con troppe libertà.
Holland si morse il labbro inferiore pensando a dove fuggire, aveva studiato tre piani alternativi. "per i tetto o per le fogne? O preferisci attendere in qualche locanda?" 
"Lanciamo una moneta?" Propose volpino Canime. Poi spiegò.
"Croce per fuggire e testa per restare. Proviamo ad affidarci al caso" 
La  ragazza li rubo la moneta è ancora prima di risponderli butto la moneta in aria che vortico e le cadde sul palmo. Guardarono nella stesso momento la moneta, raffigurava la moglie dell'imperatore, l'imperatrice Crixith
Che di umano non aveva nemmeno il nome purtroppo, era definita la regina squarta budella, ovviamente lontano da orecchie indiscrete, tipo dalle guardie, per lo più mercenari spietati assoldati da lei.
Era così sanguinaria e assetata di sangue che lei stessa spesso eseguiva le esecuzioni. Le adorava, come adorava guardava il sangue che usciva dalle sue povere vittime. Holland sospettava che alcuni erano innocenti ma lei uccideva sia per il gusto di farlo sia per i censimenti, rubava alle famiglie ricche incidendo i vari capostipiti. Il popolo ne aveva paura. E anche i signori terrieri.
Holland rabbrividì pensando a lei difatti, avrebbe preferito esser frustata o menomata a morte che morir per mano dell'imperatrice
"Quindi andiamo alla locanda"
E si voltò verso l'amico dalla zazzera grigiastra che ormai virava al bianco, li tingeva, davano troppo nell'occhio in quella città di mori "ne sei sicuro?"
"Credevo fossimo d'accordo scegliesse la moneta"
"No, va bene. Va bene" fece eco lei "Ne conosco una in cui se abbiamo fortuna saremo i benvenuti." E superò il ragazzo infilandosi in un vicolo maleodorante da cui dalle grate usciva un denso fumo grigio.




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