Non fratelli, molto di più

di karter
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14.









-Ma non avevi detto di averla controllata prima di partire?- chiese Yuki scendendo dalla macchina e sistemandosi il vestitino bianco e azzurro che aveva scelto di indossare per la festa in campagna alla quale si sarebbero imbucati assieme ad alcuni amici.
-Infatti!- rispose Ryo nascoto per metà dal cofano della macchina, mentre con occhi attenti osservava il motore, le varie valvole o qualsiasi altra cosa potesse aver causato il blocco alla macchina -E prima di partire non c'erano problemi!- aggiunse dando un rapido sguardo al motorino, lasciandosi sfuggire un sospiro.
Anche quello era apposto.
-E allora perché ci siamo fermati?- chiese la bionda guardandosi attorno.
Erano praticamente nel bel mezzo del nulla.
Nessuna casa, nessuna macchina in vista, nessun cartello e nemmeno un mezzo passante.
Niente di niente se non alberi, erba e tantissimi insetti fastidiosi!
Non vedeva l'ora di andarsene!
Ryo sospirò infastidito.
Non sapeva cosa rispondere a sua sorella.
Nonostante la sua grande competenza nei motori, non era da tutti infatti lavorare in un officina da quando aveva quindici anni, non aveva la più pallida idea di dove mettere mano e la cosa era alquanto frustrante.
-Non lo so!- ammise esasperato -Prova a chiamre qualcuno, conviene farci venire a prendere- aggiunse sbucando fuori per qualche secondo, prima di riabbassarsi per tentare di capirci qualcosa.
Ok ammettere la sconfitta, ma darsi per vinto, mai!
Yuki annuì distrattamente a quelle parole tirando fuori il telefono e sbarrando gli occhi.
Doveva essere un incubo!
Con sguardo concentrato sul displey provò a muovere qualche passo in varie direzioni, alla ricerca di un briciolo di speranza, inutilmente!
-Non è possibile!- urlò in fatti in preda ad una crisi di nervi.
Ok perdersi quella stupida festa.
Ok sgualcire il vestito nuovo.
Ok avere la macchina in panne.
Ma non avere campo al telefono era davvero troppo!
-Che succede?- chiese spaventato da quell'urlo il corvino osservando distrattamente la sorella.
Se aveva richiamto la sua attenzione perche le si era strappato il vestito l'avrebbe strozzata!
-Succede che non abbiamo campo e quindi non posso chiamare aiuto!- rispose esasperata la ragazza fulminando il fratello.
Non sopportava quando la guardava in quel modo.
Ryo sbarrò gli occhi a quelle parole.
Non era proprio una bella notizia quella, decisamente no!
-Vedrai che prima o poi passerà qualcuno e ci faremo dare una mano!- cercò di incoraggiarla, richiudendo il cofano anteriore e andando ad abbracciarla.
Quella situazione non piaceva ad entrambi ma sapevano  che assieme sarebbero riusciti a superarla in qualche modo.
Ce la facevano sempre loro due!
E rimasero così, seduti sull'erba a chiacchierare liberamente come facevano quand'erano bambini, incuranti di ciò che stava accadedno fuori dal loro piccolo mondo, ma poco importava, se erano assieme il resto del mondo diventava insignificante.
E stavano chiacchierando di un ricordo lontano quando gli occhi di Yuki si illuminarono catturando l'attenzione del fratello.
-Siamo salvi, Ryo!- urlò alzandosi di colpo imitata dal fratello prima di lanciargli le braccia al collo.
In lontananza si intravedeva quello che doveva essere un furgone bianco e stava procedendo proprio verso di loro.
Ryo sorrise davanti all'entusiasmo della sorella.
Effettivamente erano stati fortunati e anche molto.
Immediatamente si sbracciarono per permettere al guidatore del veicolo di notarli.
Non potevano lasciarsi sfuggire un'occasione del genere.
-Buona sera!- salutò cortesemente Yuki avvicinandosi al finestrino dell'uomo che aveva accostato al loro fianco.
Doveva avere all'incirca sessant'anni, forse qualcosa in più non avrebbe saputo dirlo, due enormi baffi bianchi e dei capelli dello stesso colore.
-Buonasera!- rispose l'uomo affabile -Cosa ci fate fermi qui?- chiese osservandoli attentamente senza che i due se ne accorgessero.
-Abbiamo avuto un guasto alla macchina e siamo rimasti a piedi!- spiegò brevemente il ragazzo avvicinandosi alla sorella -E come se non bastasse in questa zona non c'è campo!-
L'uomo annuì comprensivo a quelle parole.
-Siete stati fortunati, non faccio questa strada tutti i gioirni, forza salite su!- li invitò cordialmente facendo nascere un sorriso di gratitudine sui loro volti.
Nonostante la strana apparenza quel vecchietto era stato davvero gentile.
-Grazie mille!- dissero in coro i gemelli aprendo il retro del furgone e salendoci entusiasti di abbandonare quel luogo e poter tornare a casa, al diavolo quella stupida festa!
Ma troppo presi dalla loro felicità nessuno dei due notò il ghigno sadico e allo stesso tempo soddisfatto nato sul volto dell'uomo.
Forse quella volta nemmeno insieme sarebbero riusciti a cavarsela...
 





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