ShinoKiba
Come
immaginavo questa sfida è stata vinta da RotaXD Quindi la
prossima storia sarà quella partecipante allo scontro per
decidere il terzo e quarto posto tra me ed Erin_Ino.
Scritta in un periodo leggermente nero(XD) rispecchia perfettamente la
confusione e l'umore altalenante che mi soffocava alloraXD
Sono ugualmente orgogliosa della mia storia perché rileggendola mi piace*__*
Spero che possa piacere anche a voi.
Un bacione,
iaia.
Nick Autore: iaia (13d08c81).
Titolo: ~Svegliati. Voltati, Alzati, Guardami.
Pairing principale: ShinoKiba.
Altri personaggi/pairing: Hinata, Naruto, Akamaru, Neji.
Genere: Drammatico, Song-fic, Suspence.
Raiting: Arancione.
Avvertimenti: Alternative Universe, Non per stomaci delicati, One-shot, What if...?, Yaoi, Nonsense.
Numero Scelto: 7
Note
dell'Autore: Come al solito impaginazione particolare, come particolare
considero questa storia. Probabilmente rispecchia il mio stato d'animo
in questo momento. Tra l'altro non riesco a capire perché per
questo contest mi vengano in mente solamente song-fic. Procediamo con
ordine. Ci sono ben tre narrazioni differenti nella storia, che si
intrecciano tra loro. Hanno font ed impaginazione differente, quindi
dovrebbero essere facilmente distinguibili. Con simmetria nella prima
parte, questi punti di vista vengono intervallati dal testo della
canzone ("Animal I have Become" dei Three Days Grace) in inglese, di
cui metto la traduzione a fine storia per non rovinare l'impatto
visivo. Le parole isolate hanno un loro significato particolare, che si
capirà alla fine e sono anche il titolo della fanfic. Le
traduzioni delle parole e frasi in Giapponese sono in fondo alla storia.
~Svegliati.
Voltati, Alzati, Guardami.
Voltati.
Seduto
sotto il tronco di un ciliegio, osservava il monte degli Hokage.
I loro
volti di pietra sembravano volerlo intimidire e convincere della
stupidità della sua azione.
Non
aveva potuto reprimere ciò che provava per Shino, ed
anche Akamaru se n'era reso conto.
Correvano veloci
attraverso la foresta. Il loro obiettivo? Raggiungere Naruto il prima
possibile, ed evitare così che perdesse il controllo. Tutti
e tre avevano percepito il suo chakra mutare e fondersi con quello
della volpe e non avevano potuto fare niente di più che
aumentare l'andatura per affiancarglisi rapidi e tentare di fermarlo.
I can't escape this
hell,
so
many times I've tried.
Nel momento in cui vide il
suo compagno di squadra avvicinarsi, il suo cuore iniziò a
battere con una velocità incredibile.
Non pensava sarebbe mai arrivato il momento in cui avrebbe provato
simili emozioni per qualcuno.
Questo gli faceva paura, più dello sguardo ammonitore degli
Hokage.
- Kiba. -
- Ciao Shino. -
Aveva tentato di mantenere la sua solita aria spensierata ed allegra.
- Perché mi cercavi? -
- Ho bisogno di parlarti. Siediti qui. -
Dicendolo, aveva battuto con la mano sull'erba fresca accanto alla
sua gamba.
Nessun movimento da parte dell'altro. Comprese che sarebbe stato
più difficile di quanto avesse previsto.
Con l'altra mano accarezzò dolcemente il pelo bianco del
cane, prima di alzarsi e mormorare qualcosa.
- Vorrà dire che verrò io da te. -
Lo spettacolo che si
presentò davanti ai loro occhi, li lasciò basiti.
Ben sette code spuntavano dalla schiena del loro compagno, ma la cosa
più sconcertante era la persona contro cui stava
combattendo. Hinata lasciò fuoriuscire un singulto che
assomigliava ad un grido strozzato. Davanti a Naruto, un altro Kiba,
del tutto simile al ragazzo che era con loro.
- Kiba, chi è quello? -
Non rispose, non sapeva cosa dire. Chi era quella persona? Si
voltò in direzione di Akamaru, chiedendogli se avesse idea di cosa
stesse accadendo.
- Shino... -
Non riuscì a terminare la frase, poiché un kunai
lo colpì di striscio sul braccio destro. Imprecò
voltandosi in direzione del punto da cui era arrivata l'arma.
Ringhiò furioso, ma tentennò quando davanti a sé
trovò Shino, un altro Shino, con un ghigno sadico stampato
sul viso.
Inorridì.
But I'm still caged
inside,
Somebody get me
through this Nightmare,
I can't control
myself.
Alzati.
- Shino... -
Ora si trovava di fronte
a lui e riusciva a specchiarsi nelle lenti scure degli occhiali che indossava.
Non aveva mai visto i suoi
occhi; come aveva potuto innamorarsi di una
persona che pur conoscendo da anni, non conosceva realmente?
- ...potrei guardare i tuoi
occhi? -
Si sentiva così
stupido.
Abbassò lo sguardo,
che si era fatto triste, e diede le spalle
al ragazzo.
Non
immaginava che questo potesse strattonargli una
manica, voltandolo rapidamente, tanto da fargli perdere
l'equilibrio.
Si ritrovò fra le
braccia di Shino, incapace di allontanarsi
come di stringerlo a sé.
Era
sicuro di essere arrossito per l'imbarazzo.
Registrò solo
superficialmente il movimento del braccio del
compagno che correva al viso andando a rimuovere quella barriera che da
sempre lo difendeva dal mondo esterno.
Non riuscì ad alzare
subito lo sguardo, ma ad una leggera
pressione di due dita sul suo mento fu costretto ad osservare l'altro.
Rimase stupito
immergendosi in due iridi color ardesia scuro.
Mai avrebbe pensato che i suoi
occhi potessero essere così
espressivi.
Rabbrividì, mentre la
distanza tra le loro labbra si
accorciava.
Poteva percepire il lieve respiro
del ragazzo sulla pelle sensibile e non
anelava ad altro che non fosse sentire la consistenza del corpo di
Shino contro il suo.
Lo Shino contro
cui doveva combattere non era reale. Cercava di convincersi di
questo per riuscire a sconfiggerlo. Quello che gli stava accanto lo
era. Poteva ancora percepire il suo calore, il chakra che conosceva
così bene e che si era abituato a sentire vicino.
Deglutì pesantemente, ma delle dita che cercavano le sue lo fecero
voltare. Hinata era corsa ad aiutare Naruto; il suo compagno lo aveva
preso per mano, infondendogli la giusta tranquillità che gli
serviva per svolgere al meglio la missione. Come al solito, tra loro
non c'era bisogno di parole. I gesti che Shino gli regalava erano
più che sufficienti.
So what if you can see
the darkest side of me?
No one will ever change this animal I've become.
Help me believe it's not the real me,
Somebody help me tame this animal.
Guardami.
Corpi
che si intrecciavano in una danza primordiale.
Due animali che si rincorrevano con movimenti appaganti.
Adorava la sensazione di avere la pelle chiara di Shino a contatto con
la sua.
I loro odori che si mischiavano creando una nuova essenza di vita.
Avrebbe voluto che non finisse più, avrebbe voluto sentire
per sempre la presenza del suo corpo, che lento spingeva in lui
liberandolo dal peso della solitudine.
Quel miscuglio di istinto e godimento, di amore e passione che li univa,
era il motivo per cui continuavano a cercarsi.
E si incontravano sempre lì, sotto quel ciliegio che aveva
visto il loro primo bacio.
Sotto lo sguardo ammonitore degli Hokage che gli ricordavano quanto
fosse sbagliato il loro amore.
Ma non gli importava, perché in quei momenti erano sicuri
che sarebbero stati insieme per sempre.
Le lacrime
uscivano da sole ad ogni affondo che infliggeva allo Shino
fasullo. Ben presto si era accorto che qualunque ferita riuscisse a
lasciare su quel fantoccio, automaticamente la stessa appariva anche
sul corpo dello Shino accanto a sé.
-
Kiba, non pensare a me. Devi sconfiggere il nemico. -
- La
fai facile...non pensi a quello che provo? - disse mentre spingeva la lama di un kunai nello stomaco dell'avversario.
Sentì
un colpo di tosse alle proprie spalle, e non
riuscì a fare a meno di pensare che stava uccidendo la
persona che amava e che si era ripromesso di proteggere.
Era
perfettamente conscio del fatto che un ninja non può lasciarsi
trascinare dalle emozioni, ma lui era sempre stato in primo luogo un
animale, istinto e rabbia.
Fu
con questa consapevolezza che si lasciò andare, sfogando
tutta la frustrazione della situazione e la sua paura su quella bambola
voodoo, incurante di ciò che avrebbe causato all'altro. Era
ovviamente impossibile riuscire a salvarlo, per questo una furia cieca
lo fece accanire ancora maggiormente su Shino.
- E'
colpa tua. Tua. Io ti amavo, ma non era abbastanza, vero? Cosa
pretendevi da me? Io...avrei voluto salvarti, se avessi potuto l'avrei
fatto! Non è colpa mia, non è colpa mia! -
Colpiva
ripetutamente, incapace di fermarsi a riflettere su
ciò che stava facendo, la mente annebbiata dal dolore.
Nel
momento in cui uno shuriken si conficcò in un'iride
ardesia, un urlo terrificante si levò dal suo compagno di
squadra. La copia si accasciò a terra esanime.
Si
voltò con una lentezza esasperante, ma quando
incrociò la figura di Shino, non resistette alle lacrime che
copiose premevano per liberarsi dalle sue palpebre.
Giaceva
lì, sdraiato in una pozza di sangue, del suo stesso
sangue. Ferite erano visibili su tutto il corpo, lacerato da quel
combattimento. Ma la cosa che lo fece stare peggio, fu vedere il
profondo squarcio che albergava nel punto in cui prima si trovava
l'occhio del ragazzo.
Gli
occhiali in frantumi giacevano vicino al suo viso ed una lacrima
gli solcava la guancia.
-
Fa...male. -
-
Perdonami, Shino. -
Nella
sua furia non si era nemmeno accorto di tutte le ferite che non
riusciva a capire come si fosse procurato. Un rumore gli fece guardare
oltre i pochi alberi che lo dividevano dall'altro scontro che si stava
combattendo. Osservò Naruto liberare il Sigillo del Demone,
facendo scorrere tutto il suo chakra all'interno del proprio corpo. Poi
si accorse di un particolare che aveva dimenticato. La sua copia,
quella che aveva visto appena arrivato, lo scrutava ghignando beffardo.
Si rese conto solo in quel momento del fatto che probabilmente anche
quella era una bambola voodoo; in quel modo si sarebbero potuti spiegare i
tagli e le abrasioni che non ricordava di aver ricevuto.
La presa di coscienza di ciò che stava accadendo lo fece
rabbrividire. Kyuubi, ormai libero, si stava dirigendo verso il Kiba fasullo, con l'intento di ucciderlo.
Sentì
un lieve sussurro che lo fece voltare, attirando nuovamente la
sua attenzione.
-
Perdonami, Kiba. Non permetterò che tu muoia. Vivi per
tutti noi. -
Mille
insetti circondarono il corpo di Shino, prima di correre verso
Hinata che, colto al volo il segnale, si gettò sul fantoccio,
esattamente nello stesso istante in cui il colpo del Demone si
scagliava sui due.
I can't escape myself,
How many times
I've lied.
But there's
still rage inside.
Somebody get me
through this Nightmare,
I can't control
myself.
Svegliati.
Mosse con
lentezza una
mano, senza riuscire a capire. Fino ad un istante prima si trovava
nella macchina di Naruto, insieme a Shino ed Hinata. L'attimo dopo,
tutto era diventato nero.
Poi, quell'incubo.
Non si azzardò ad aprire gli occhi, ma percepiva qualcosa di
morbido sotto il corpo. Si trovava su un letto, ma non era il suo.
Quello l'avrebbe riconosciuto.
La coperta era ruvida e la sua sensibilità tattile
leggermente
alterata. Inoltre, un pungente odore di disinfettante gli irritava le
narici, facendole fremere.
Provò a muovere ancora la stessa mano, ma sentì
una fitta
al polso. Forse avrebbe dovuto guardarsi intorno per capire meglio la
situazione, ma l'istinto gli diceva di non farlo.
Sentì un lieve uggiolare, ed il suo cuore
accelerò di qualche battito.
Akamaru.
Fece forza sulle palpebre per riuscire a farle muovere, ma dei
rumori concitati intorno a lui lo fecero fermare. Un
lieve
singulto arrivò alle sue orecchie e si domandò di chi potesse essere.
Poi quelle voci.
- Inuzuka-san, dovrebbe tornare a casa e cercare di riposare un poco,
in previsione del risveglio di Kiba-kun. -
- No. -
Questa era la voce di sua madre, sembrava spenta e triste.
Una nuova voce, femminile, si intromise nella discussione.
- Sarutobi-san, che succede qui? -
- Tsunade-hime*[1], questo ragazzo è l'unico superstite
dell'incidente che è avvenuto due settimane fa
sull'Autostrada
per Kyoto. Presenta gravi ustioni su buona parte del corpo,
trentacinque fratture in varie ossa del corpo, trauma cranico con
conseguente coma da cui sembra essersi svegliato solo adesso. Milza
spappolata e polmone perforato. -
- Un momento. Si è svegliato, dici? -
- Si, oggi le sue funzioni vitali si sono smosse. Ha alzato
ripetutamente il braccio destro, e sentendo l'uggiolio del suo cane ha
aumentato il battito cardiaco. -
Era rimasto in ascolto fino a quel momento. Non poteva credere a
ciò che quei due sconosciuti, probabilmente medici, avevano
detto. Unico superstite di un incidente? Ricordava di essere in
macchina con Shino, Hinata e Naruto. Un forte dolore al petto gli fece
contrarre i muscoli facciali e percepì una goccia scivolare
lungo la sua guancia.
- Kiba-kun, mi senti? Se sì, prova ad aprire gli occhi. -
Fece forza sulla sua disperazione e con lentezza schiuse le palpebre.
- Allora ci sei! -
La prima cosa che vide, furono due grandi occhi nocciola che lo
fissavano. Poi riuscì ad inquadrarli sul volto di quella che
doveva essere una donna abbastanza giovane.
Provò a parlare ma si accorse presto di avere la lingua
bloccata da qualcosa. Un respiratore.
Una lieve ansia si impossessò di lui, lo
fece agitare
leggermente, ma un fastidio diffuso a tutto il corpo lo portò
a
desistere dai suoi tentativi.
Poteva percepire le stecche che tenevano fermi gli arti fratturati,
come le garze che ricoprivano la maggior parte della sua pelle.
- Stai tranquillo. Hai bisogno dell'intubazione perché hai
qualche problema a respirare da solo, ma sono sicura che in qualche
giorno potremo levare tutto. Ora farò un piccolo controllo,
non
preoccuparti. -
Annuì flebilmente, per evitare di sentire dolore.
Rimase immobile mentre la donna gli puntava una luce negli occhi,
ascoltava con lo stetoscopio i battiti del suo cuore e dava uno sguardo
veloce alle ferite sotto le fasciature.
Fu quando la dottoressa se ne fu andata che ricordò la presenza
della
madre. La cercò nel suo ristretto campo visivo, andandosi a
scontrare con una figura accucciata su una seggiola lì
vicino.
Quella non era la persona forte che aveva imparato a conoscere da
quando era nato. Sembrava fragile, il volto scavato e provato, lacrime
secche sulle guance.
Smosse la mano per attirare la sua attenzione.
Quando lei se ne accorse, si avvicinò e, senza dire una
parola, strinse le sue dita iniziando a piangere sommessamente.
So
what if you can see
the darkest side of me?
No one will ever change this animal I've become.
Help me believe it's not the real me,
Somebody help me tame this animal I've become.
Help me believe it's not the real me,
Somebody help me tame this animal.
Seduto sul letto,
nella sua casa di periferia, osservava una fotografia. Lo ritraeva insieme a Shino, qualche mese prima dell'incidente.
Da quel giorno non era più riuscito a salire su una macchina;
ogni volta che ci provava un dolore al petto lo faceva fermare e
declinare l'offerta.
Le cicatrici ancora evidenti sul suo corpo, somigliavano terribilmente
a quelle che avevano sfigurato Shino nel suo incubo post-trauma.
Ancora adesso, ad un anno di distanza dall'accaduto, non poteva fare a
meno di chiedersi il significato di quel sogno; come un tarlo che
logora un mobile questi pensieri lo stavano sfibrando nel profondo,
senza dargli tregua.
Scrutò l'immagine di loro due abbracciati, o meglio, ricordava
di essere saltato addosso a Shino abbracciandolo e rischiando di far
sbilanciare entrambi. I loro occhi erano fissi nell'obiettivo: i
suoi gioiosi e spensierati, quelli della persona che amava profondi ed
penetranti.
'Perdonami Kiba. Non permetterò che tu muoia. Vivi per tutti noi.'
Queste parole continuavano a vorticare nella sua mente. Cos'era
successo veramente quella sera? Perché non riusciva a ricordare?
Il lieve bussare alla porta lo fece voltare. Con qualche
difficoltà riuscì a tirarsi su e a dare il permesso a
chiunque fosse per entrare.
Sull'uscio apparve sua sorella, che sorrise dolcemente.
- Kiba, hai bisogno di qualcosa? -
Un lieve cenno di diniego; a parte un cuore nuovo era sicuro di non necessitare di null'altro.
- Ah, c'è Neji al piano di sotto. Ha detto di prepararti perché dovete uscire il prima possibile. -
Sospirò pesantemente. Da quando era stato dimesso dall'Ospedale,
Neji gli era stato molto vicino. Poteva solamente ringraziarlo per
quello che faceva per lui.
Entrambi condividevano il dolore della perdita, anche se in modi diversi.
Si alzò con lentezza; fortunatamente si era già vestito,
sicuro dell'arrivo dell'amico. Prese la cornice che aveva guardato fino
a quel momento e si diresse verso il salone.
- Ohayou*[2], Neji-san. -
- Ohayou, Kiba-kun. Genki ka*[3]? -
- Hai*[4], hai. -
- Hayaku*[5], ikimashou*[6]. -
- Doko e*[7]? -
Non ricevette risposta. Neji si alzò e si diresse verso la
porta, poi attese il suo arrivo e quando entrambi ebbero varcato la
soglia di casa, richiuse l'uscio dietro di loro.
Somebody help me through this Nightmare,
I can't control myself.
Era lì, davanti alla sua tomba, senza sapere cosa fare. Passava
lo sguardo da Neji alla lapide di marmo bianco, su cui era inciso il
nome della persona che aveva amato con tutto se stesso.
- Perché mi hai portato qui? -
L'altro non rispose, semplicemente si avvicinò ad una grande
tomba di famiglia che si trovava a qualche centinaio di metri. Era
lì che riposava Hinata; era lì che anche Naruto era stato
seppellito, non avendo una famiglia.
Tornò a portare la sua attenzione a Shino, che gli stava
davanti. Sulla lapide c'era una sua fotografia, ma preferì
parlargli attraverso quella che ancora teneva nella tasca.
La tirò fuori e l'osservò ancora una volta. Erano felici, si vedeva dalle loro espressioni rilassate.
- Cosa è successo quel giorno, Shino? Aiutami a comprendere perché da solo non ci riesco. -
Lacrime lasciarono inaspettate i suoi occhi, come ricordò
ciò che era accaduto nell'incubo. Quelle parole, che sembravano
sussurrate dal vento.
Voltati, Alzati, Guardami, Svegliati.
Svegliati.
Svegliati.
Somebody wake me from this Nightmare,
I can't escape this
hell.
Sentì un tocco gentile che lo smosse.
- Solo altri cinque minuti. - mugugnò, ancora assonnato.
- Kiba, sbrigati. Dobbiamo andare da Kurenai-sensei*[8]. -
Aprì gli occhi di scatto, trovandosi nudo in un letto. Accanto a lui Shino, altrettanto nudo.
Arrossì leggermente, prima di parlare.
- Sei...vivo? Cosa è successo? -
Il ragazzo lo osservava con un'espressione tra lo stupito ed il preoccupato.
- Di cosa stai parlando, Kiba? -
- Tu non sei...insomma...l'incidente automobilistico, Naruto, Hinata... -
- Incidente automobilistico? Kiba, sei sicuro di stare bene? -
Si guardò il corpo, ogni cicatrice scomparsa dalla sua pelle, poi osservò Shino.
I suoi occhi penetranti lo scrutavano insistentemente.
Improvvisamente, fu proprio quest'ultimo a rompere il silenzio che si era creato.
- Hai fatto anche tu il sogno in cui combattevamo contro noi stessi? -
- Tu...come? -
- La Sensei dice che probabilmente nello scontro con il Demone dalle tre code siamo venuti in contatto
con la sua nebbia. Questa contiene un potere particolare che mostra a
chi vi si avvicina ciò di cui si ha più paura. Probabilmente
per una questione di empatia sei entrato nel mio incubo personale,
anche se io non sono riuscito ad entrare nel tuo. -
- Non ti ho mai sentito parlare
così tanto. Ma se ciò che hai detto è vero,
cosa ci facciamo nudi nel nostro letto? -
- La missione è terminata due settimane fa, e da allora hai avuto dei brevi momenti di coscienza in cui... -
- Non c'è bisogno che continui la frase. - disse sorridendo malizioso.
Lo baciò dolcemente sulle
labbra prima di trascinarlo in una lotta di corpi in cui l'unica
vincitrice sarebbe stata la passione che ormai li divorava da tempo.
Neanche i volti degli Hokage gli
facevano più paura, poiché ora sapeva cosa voleva dire
perdere la cosa più importante che avesse mai avuto e non lo
avrebbe più permesso.
Al diavolo i dogmi ninja e tutto ciò che aveva imparato in Accademia e poi nelle missioni.
Era felice, poiché Shino lo aveva aiutato ad uscire dal suo incubo più grande.
Traduzione delle Parole e Frasi in Giapponese:
*[1]: hime=principessa, usato spesso da Jiraiya nei confronti di Tsunade.
*[2]: Ohayou=Buongiorno.
*[3]: Genki ka?=Stai bene?
*[4]: Hai=Sì.
*[5]: Hayaku=Sbrigati.
*[6]: ikimashou=andiamo.
*[7]: Doko e?=Dove?
*[8]: Sensei=Maestro/a.
Traduzione della Canzone:
L'Animale che sono diventato.
Non posso fuggire da questo inferno
Ho provato così tante volte
Ma sono ancora rinchiuso dentro
Qualcuno mi tiri fuori da quest'incubo
Non posso controllarmi
Che importa se tu vedrai il mio lato più oscuro?
Nessuno cambierà mai questo animale che sono diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Non posso fuggire da me stesso
Ho mentito così tante volte
Ma c’è ancora furia dentro
Qualcuno mi tiri fuori da quest'incubo
Non posso controllarmi
Che importa se tu vedrai il mio lato più oscuro?
Nessuno cambierà mai questo animale che sono diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Qualcuno mi aiuti a domare questo animale che sono diventato
Aiutami a credere che non sia il vero me
Qualcuno mi aiuti a domare questo animale
Qualcuno mi aiuti ad attraversare quest'incubo
Non posso controllarmi
Qualcuno mi svegli da quest'incubo
Non posso fuggire da questo inferno
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