Il silenzio del vento

di shinepaw
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Brooklyn's point of view

Mi sono concesso del tempo per riflettere sui miei sentimenti e sono giunto alla conclusione che sì, Castiel mi piace ancora. Altrimenti come posso spiegarmi il fatto che arrossisco ogni volta che mi guarda, che quando mi chiama Brook sento un piacevolissimo calore nello stomaco, che quando le nostre mani si sfiorano per caso il mio più grande desiderio è afferrargliela e stringerla nella mia, che vederlo sorridere mi rende felice?

Ho paura a dirgli che mi piace ancora, paura che mi respinga perché l'ho ferito troppo nei mesi scorsi o perché pensa che lo stia prendendo in giro, vista la mia ostinazione nel rifiutarlo.

Adesso stiamo lavando i nostri cavalli in cortile, mentre chiacchieriamo delle ultime novità nel mondo dell'equitazione. Castiel non parla mai tanto, ma quando lo fa non riesco a smettere di ascoltarlo.

Lui ha già finito di occuparsi di Shine, perciò si è avvicinato per sentire meglio. La sua vicinanza mi rende nervoso.

- Ti ricordi la prima volta che abbiamo lavato i cavalli insieme? - domanda ad un tratto, strascicando i piedi. Ci rifletto un istante, chiedendogli aiuto con lo sguardo. - Quando hai inzuppato prima me e poi Will.

Un sorriso sciocco mi spunta sulle labbra, seguito da una risatina imbarazzata.

- Oh... sì, me lo ricordo - rispondo, senza realizzare. Me lo ricordo davvero: Castiel mi aveva spalleggiato nel bagnare Will e poi lui ci aveva sgridati e puniti con degli esercizi noiosissimi.

- Davvero?

Castiel pare sorpreso.

- Sì... davvero - dico, prima di farmi cogliere anch'io dalla sorpresa.

Un... un altro ricordo.

E a proposito di Will, è finalmente tornato, tornato in forma smagliante, come se non fosse stato costretto a letto una settimana da un'influenza tremenda. È raro che il nostro istruttore si ammali, di solito gode di una salute di ferro.

Con la coda dell'occhio lo noto venire verso di noi a grandi passi, tuttavia non si ferma: dà una spinta a Castiel, facendogli perdere l'equilibrio, dopodiché prosegue come se nulla fosse verso la scuderia.

- WILL! - ringhia Castiel, indignato. L'ha letteralmente spinto tra le mie braccia.

- Prego, non c'è di che! - replica lui, voltandosi per fargli l'occhiolino. E sparisce nella scuderia.

Io e Castiel ci guardiamo per un lunghissimo istante; il suo viso è a un centimetro dal mio e le mie braccia ancora gli circondano la vita perché gli ho impedito di cadere.

Arrossisco e anche Castiel avvampa, allontanandosi.

- S-scusa... - borbotta, evitando il mio sguardo.

- No, scusa tu... - ribatto, fissandomi la punta degli stivali. Scrollo le spalle. - Sarà meglio che finisca di occuparmi di Wamblee.

Annuisce, sempre senza incrociare i miei occhi.

- Vado... vado a portare dentro Shine - asserisce, tornando dalla sua cavalla. Lo seguo con lo sguardo, non riesco ad impedirmelo.

Avrei potuto baciarlo, mi dico, se avessi avuto il coraggio. Era abbastanza vicino, riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia bocca. Chissà se il cuore gli batteva forte quanto ora batte a me.

Accarezzo il collo di Wamblee e lui allunga il muso verso la mia mano, nitrendo piano.

- Rischio, bello? - gli chiedo, facendogli i grattini sul naso. Sbuffa, facendo su e giù con la testa e strappandomi una risata. - Va bene.

Termino di prendermi cura di lui e lo porto nel suo box, sbirciando Castiel nel box accanto. Sta intrecciando la criniera dorata di Shining Tears, senza badare a noi.

Deglutisco. È bellissimo quando non sa di essere osservato.

Esco dal box del mio cavallo, cercando di fare il minimo rumore possibile, ed entro in quello di Shine.

- Castiel... - lo chiamo, a bassa voce perché sto trattenendo il fiato dal nervosismo. Si volta e io... lo afferro per i polsi, prima di premere dolcemente le labbra sulle sue.

È un bacio rapido e casto, non gli do il tempo di rispondere. Lo lascio andare ed indietreggio, avvampando violentemente. Faccio per andarmene, tuttavia mi trattiene, acchiappandomi per la maglietta.

- A-aspetta... - dice. Non ho il coraggio di girarmi. Temo che il cuore mi possa esplodere nel petto da un momento all'altro. - Brook... questo... questo... cosa significa?

Deglutisco sonoramente, fronteggiandolo. Non riesco a guardarlo negli occhi.

- Significa... significa... - tentenno, alzando il capo per un istante. Le guance di Castiel sono lievemente imporporate e il suo sguardo è dolce e speranzoso. - Significa che mi piaci, Castiel... e voglio essere il tuo ragazzo. Certo, se ancora mi vuoi...

C'è un attimo di silenzio che pare infinito.

- Davvero? - domanda lui, abbozzando un sorriso. Una lacrima gli riga il viso.

- D-davvero...

Allunga una mano e mi accarezza una guancia con tenerezza, poi mi ruba un bacio fugace e mi abbraccia, singhiozzando contro il mio collo. Esito, prima di stringerlo anch'io.

- Credevo di dover rinunciare a te... - dice, singhiozzando così forte che mi si stringe il cuore. Lo scosto gentilmente e gli bacio le lacrime.

- Ti prego, non piangere - sussurro. Tira su col naso e nasconde di nuovo il volto nel mio collo.

- È che... sono così felice - bisbiglia, stringendomi forte. Lo cullo dolcemente. - Sei tornato.

- Tu mi hai riportato indietro - replico, accarezzandogli i capelli. Alza il capo e sorride, facendo sorridere anche me.

Ci baciamo lentamente, all'inizio con incertezza, poi con passione. Castiel insinua le mani tra i miei ricci e io percepisco un brivido di piacere corrermi lungo la schiena.

- Non lasciarmi mai più - mormora, incatenando lo sguardo al mio. I suoi occhi azzurri sono così penetranti, così belli, sono un cielo meraviglioso.

- Mai più - prometto, aggiungendo un bacio per confermare che sono serio. - Ma tu resta con me. Creiamo insieme nuovi ricordi per riempire il vuoto di quelli che ho perso.

- Con piacere - risponde, sorridendo ulteriormente. Restiamo abbracciati a lungo, fronte contro fronte. Mi prende la mano a cui porto il braccialetto che mi ha regalato e vi intreccia le dita.

Non voglio staccarmi, ma devo. Bella mi starà aspettando.

- Devo andare - mormoro, a malincuore. Gli scosto i capelli dalla fronte con la mano libera e vi poso un bacio. - Buona serata.

Le nostre dita si sfiorano ancora per un istante.

- Brook... - mi richiama, piano. - Non te l'ho mai detto ma... baci molto bene...

Arrossisce e io sorrido, riavvicinandomi per baciarlo sulla bocca un'ultima volta.

- Posso... scriverti, stasera? - domanda timidamente. Gli accarezzo una guancia.

- Sono il tuo ragazzo... non devi chiedermi il permesso - ribatto dolcemente, prolungando la carezza. La sua pelle è morbida e calda sotto i miei polpastrelli. - Ciao, Castiel.

- Ciao, Brook.

Me ne vado senza salutare il mio cavallo, o non riuscirò a non incollarmi a Castiel.

- Sei in ritardo - dice Bella, prima di incontrare la mia espressione decisamente felice. - E suppongo che tu abbia un motivo.

Mi passo una mano fra i ricci, imbarazzato e al settimo cielo, e sospiro.

- Io... io e Castiel ci siamo baciati - confesso, arrossendo. - E... ci siamo rimessi insieme...

Mia sorella si apre in un sorriso enorme e mi abbraccia, anzi, mi stritola.

- Oh Brook, ma è fantastico! - esclama, quasi più felice di me. Ricambio goffamente l'abbraccio.

- Bella... mi stai soffocando...

Mi lascia andare, ridendo.

- Scusa. Dobbiamo festeggiare, sai?

- F-festeggiare...?

- Sì! Lo sai quanto saranno felici mamma e papà e Leya, quando lo sapranno?

Esibisco una smorfia. Bella mi arruffa i ricci, beccandosi un'occhiataccia.

- Bella...

- E sorridi, avanti! - dice, prima di strofinare il naso contro il mio con tenerezza. Abbozzo un sorriso. - Bravo, cespuglietto.

Quando arriviamo a casa, la prima cosa che mia sorella annuncia è che io e Castiel stiamo di nuovo insieme. Congratulazioni, dice papà, dandomi una pacca sulla spalla. La mamma si limita sorridere e dire: che bello, tesoro. Leya mi guarda e basta, e il suo sguardo dice: lo sapevo. Poi Bella aggiunge che dobbiamo festeggiare e tutti si dicono d'accordo. Io resto in silenzio, imbarazzato come non mai.

Dopo cena per fortuna mi lasciano solo. Frano sul letto, esausto. Mi arriva un messaggio di Castiel.

Castiel: mi sei mancato...

Castiel: avrei voluto scrivertelo tante volte, che mi mancavi.

Castiel: ma sapevo di non mancarti.

È qui che ti sbagli... mi mancavi, e adesso che sei qui non provo più quel senso di vuoto.

Indugio sulla tastiera, incerto su cosa scrivere.

Castiel: so che non sai cosa dire, Brook. Non c'è bisogno di dire niente. Volevo solo... fartelo sapere.

Castiel: mi mancavi tu e il nostro amore.

Brooklyn: ma adesso sono qui.

Brooklyn: ti prometto che non ti lascerò mai più.

Castiel scrive, cancella, riscrive, cancella di nuovo. Chissà cosa vorrebbe dire.

Castiel: mi fido di te.

Brooklyn: non tradirò la tua fiducia.

Non so cosa dire, di nuovo. Però mi è venuta un'idea.

Brooklyn: sai cosa? Dobbiamo fare una foto, domani. Da mettere su Instagram, intendo. Insomma, la coppia più carina del mondo è tornata.

Castiel: scemo

Sorrido, pensando a quanto non vedo l'ora che sia domani. Chiacchieriamo ancora un po', prima di augurarci la buonanotte. Ed è con il sorriso sulle labbra che mi addormento, poco più tardi.

-

Note dell'autrice:
buon pomeriggio, miei adorati! Spero siate felici quanto lo sono io. Scrivere questo capitolo mi ha messa estremamente di buon umore. Non vedo l'ora di sentire i vostri pensieri al riguardo. Un abbraccio




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