Ciao di nuovo popolo di
EFP :) Sono sempre io che oggi vengo a voi con una nuova storiella.
Questa volta ho ambientato questa AU nel mondo di... ma che ve lo
dico a fare, lo capirete tipo tra 10 righe so... Come al solito
vi chiedo di dirmi cosa ne pensate e di non fare i soliti lettori
silenti. Detto questo... Enjoy :) fatemi sapere che ne pensate.
Se ricevo un numero adeguato di responsi beh... non vi nego che ho
altre storielle in mente. Cya.
Lena lo sapeva.
Quella non era la
migliore delle idee. Doveva tornare indietro, era ancora in tempo.
Poteva tranquillamente
fare dietrofront e andarsene di lì.
Doveva farlo, sarebbe
stato tutto molto più semplice.
L'anno scolastico era
iniziato da poco, era il suo secondo anno alla WMHS e niente era
cambiato.
Come tutti i giorni si
diresse verso la porta della sua scuola ed ingoiò il
nervosismo che, lentamente, si fece strada nel suo cuore.
Facendosi forza entrò
nell'edificio e si diresse verso il suo armadietto per prendere i
libri ed iniziare la giornata.
Si aggiustò gli
occhiali e camminò a testa bassa, attenta a restare
invisibile.
Forse così non
l'avrebbero vista. Forse così l'avrebbero lasciata in pace.
Non fu fortunata.
Come un rituale, tutte
le mattine il freddo pungente della granita la colpì in pieno
volto.
Fragola
pensò facendo scivolare gli occhiali dal suo viso.
“Buongiorno
Nerd”
fu sputato come un insulto.
Amava
la scienza, amava la fisica, era attratta da quest'ultima. Un giorno
sarebbe voluta diventare una donna di scienza. Avrebbe vinto il
nobel, ne era assolutamente certa.
“Ma
quel giorno è ancora lontano.” sussurrò a se
stessa sospirando sconfitta.
Sì,
la vita per lei era uno schifo.
“Chiedile
scusa.” Tuonò alle sue spalle.
Lena
si girò quasi congelata dal suono di quella voce. L'avrebbe
riconosciuta ovunque.
Kara
Danvers.
L'unica
e sola Kara Danvers, capitano della squadra di Football la stava
difendendo.
“No-non
è nulla.” Provò a dire prima di essere bloccata
da una mano sulla sua spalla sinistra.
“No
che non è nulla. Questa cosa deve finire.” Le rispose
sorridendo la bionda.
“Jefferson.
Scusati adesso con lei.” Disse con voce dura.
“Costringimi,
Danvers.” Rispose beffardo lui.
Lena
vide Kara restringere gli occhi irritata. Era affascinante, sembrava
quasi un leone pronto ad attaccare la sua preda.
“Vuoi
rimanere in panchina per il resto della stagione?” Disse
entrando nel suo spazio personale e spingendolo verso gli armadietti.
“Devo parlare con la coach Beiste?”
Jafferson
tremò di paura e si ritirò.
“Mi
dispiace.” Sussurrò verso Lena. “Spargi la
voce. Chiunque toccherà questa ragazza subirà la mia
ira.” Disse allora Kara.
Jafferson
annuì e si allontanò con la coda tra le gambe.
Lena
giocherellò con gli occhiali completamente rossa in viso.
“Grazie.”
Sussurrò alla ragazza accennando ad un piccolo sorriso.
“Tieni.”
Le rispose lei passandole un panno per gli occhiali. “Mi spiace
non essere arrivata prima.” Disse sinceramente dispiaciuta.
“Non...”
Lena provò a parlare ma fu distratta dagli occhi azzurri della
ragazza. “Non eri costretta a farlo.” Le sussurrò
arrossendo. Era la prima volta che scambiava così tante parole
con Kara.
“Dovevo.
Ero stufa di vederti subire angherie da quei trogloditi solo perché
sei dieci, forse cento volte più intelligente di loro.”
Lena
arrossì al complimento ed abbassò lo sguardo a terra.
Iniziò a torturarsi il maglioncino grigio prima di
rabbrividire dal freddo. Doveva toglierlo.
Kara
parve accorgersene e fece una faccia dispiaciuta. “Vieni,
andiamo in bagno. Devi toglierti il maglione bagnato o ti prenderai
un raffreddore.” Disse prendendola per mano e trascinandola al
bagno più vicino.
Lena
boccheggiò al contatto arrossendo ancora più
intensamente. Seguì la ragazza fino al bagno non osando
spiaccicare una parola. Non si fidava della sua voce.
Una
volta giunte in bagno Kara si premurò di chiudere a chiave e
le rivolse un sorriso sghembo.
“Ok,
ora puoi toglierlo.” Disse riferendosi al maglione.
Lena
arrossì ancora più intensamente. “So...”
Iniziò ma dovette fermarsi. “Ho solo il reggiseno
sotto.” Sussurrò completamente imbarazzata. Come si era
ritrovata in un bagno con la sua cotta a parlare del suo reggiseno?
Kara
parve accorgersi della gaffe e si girò imbarazzata.
“Mi...”
Si schiarì la voce. “Mi dispiace.” Disse prima di
togliersi la giacca e passandogliela. “Puoi usare questa per
oggi.” Le disse ancora voltata.
“La
tua giacca?” Chiese sorpresa Lena.
Kara
annuì. 'Sta
arrossendo?'
Si domandò la bruna.
“Gra-grazie
Kara.” Disse allora togliendosi il maglioncino e prendendo la
giacca di Kara.
Non
appena la indossò sentì il dolce profumo muschiato
della ragazza che le invase i sensi. Sapeva di cocco e margherite.
Non poté che sorridere al pensiero.
“Conosci
il mio nome?” Chiese sorpresa la bionda.
Lena
la guardò senza parole. Come poteva non conoscere il nome
della mitica Kara Danvers, capitano di Football e genio indiscusso
della scuola? Beh dopo di lei si intende. Per non parlare dell'enorme
cotta che aveva per la ragazza sin dal primo anno quando la vide
giocare per la prima volta.
“Sì,
certo.” Disse un po' a corto di parole. “Come posso non
conoscerlo? Sei la ragazza più popolare della scuola.”
Disse esagitata.
Kara
si voltò ed arrossì al complimento grattandosi il naso
imbarazzata e Lena si innamorò, se possibile, ancora di più.
“Grazie
Lena.” Le rispose ridacchiando lei.
Lena
rimase sconvolta. Kara conosceva il suo nome?
“T-tu
piuttosto. Conosci il mio nome?”
Kara
arrossì ancora di più alla domanda.
“B-beh,
si certo. S-sei la persona più...” Boccheggiò in
cerca di parole. “Intelligente della scuola, e quindi sei
conosciuta. N-non che io mi sia informata perché insomma,
sarebbe inquietante no?” Rise in maniera molto forzata.
“Comunque devo andare, le lezioni iniziano tra poco.”
Velocemente la bionda si diresse verso la porta. “Kara!”
La bloccò Lena.
Quando
Kara si voltò per guardarla, ancora rossa in viso, la bruna
sorrise imbarazzata. “Grazie... per tutto.” Kara le
rivolse uno sguardo dolce. “Non è nulla Lena. E, per la
cronaca...” Si grattò ancora una volta il naso
imbarazzata. “Stai benissimo senza occhiali.” Disse
fuggendo dal bagno.
Una
volta chiusa la porta Lena si poggiò al lavandino stordita.
Sbatté
più volte gli occhi non capacitandosi della scena che era
appena successa.
Kara...
quella Kara l'aveva protetta, le aveva dato la sua giacca e le aveva
fatto un complimento?
Era
così strano.
“Bene
bene. Cosa abbiamo qui?” Sentì nella stanza. La porta
del bagno si aprì ed una ragazza uscì da esso.
“La
piccola Luthor e la Danvers? Chi l'avrebbe mai detto.” Ghignò
la figura. Si portò la sigaretta in bocca accendendola e
soffiando su Lena.
La
ragazza tossì per l'odore ed abbassò la testa
terrorizzata.
“Alza
la testa Lena, non voglio farti del male.”
Lena
fece come le era stato detto ed alzò la testa verso la
ragazza. Ricordò di averla vista più volte alla lezione
di letteratura e a quella di filosofia.
La
ragazza sorrise e le porse la mano. “Quinn. Quinn Fabray”
Le disse.
Lena
annuì e accettò la mano. “Sai già il mio
nome.” Accennò con un sorriso.
Quinn
rispose al sorriso e le poggiò una mano sulla spalla. “Quindi,
Lena.” Iniziò tirando una boccata della sua sigaretta.
“Giochi anche tu per il team?”
Lena
la guardò disorientata. Non capì che intendesse dire.
Quinn
rise tenendosi la pancia. “Oh, quindi sei ancora ignara. Avanti
vieni.” La trascinò fuori dal bagno. “Devo farti
conoscere una persona.”
Lena
si limitò a seguire la giovane Skank dai capelli rosa.
Girarono per i corridoi ormai vuoti prima di arrivare nei pressi
dell'aula di musica.
Lesse
la scritta sulla porta e si congelò. -LGBT, classe di supporto
per le persone queer-
“Io
non...” Iniziò a dire, ma Quinn la bloccò.
“Tesoro,
se tu non hai un'enorme cotta per Danvers allora io sono etero.”
Le disse ridacchiando.
Aprì
la porta e la fece entrare.
Quasi
istantaneamente fu accolta da un turbine bruno.
“Ehy
tesoro.” Disse la ragazza baciando la skank. “Ehy
Rach.” Rispose lei sorridendo.
Rachel
Berry si girò verso di lei sorridendole. “Un nuovo
acquisto? Ciao! Sono Rachel Berry. Benvenuta al gruppo di supporto!”
Le disse piena di energie.
Lena
si sentì imbarazzata e si strinse nella giacca di Kara. “Lena.
Lena Luthor.” Disse mordendosi il labbro nervosamente.
“Bene
Lena. Vieni, siediti.” Le fece strada Rachel verso una delle
sedie.
Lena
si sedette ed iniziò a rilassarsi quando sentì la porta
aprirsi e chiudersi di colpo.
“Kurt
tu non capisci. Shuester non mi ha fatto neanche parlare. Continuava
a dire che la sua pronuncia era quella giusta. Maledizione io sono
latino-americana e la mia abuelita parla solo spagnolo.”
Lena
guardò verso la porta sorpresa. Una ragazza bruna e alta ed un
ragazzo tutto impomatato la guardarono sorpresi.
Si
alzò di scatto. “Salve. Sono Lena.” Disse non
sapendo che altro dire.
“San!
Kurt! Date il benvenuto a Lena, è un nuovo acquisto.”
“Ciao
Lena, sono Kurt Hummel. Benvenuta nel gruppo!” Sorrise il
ragazzo.
Lena
si limitò ad annuire rivolgendogli un sorriso.
“Lo
sapevo!” Urlò la bruna accanto a lui. “Il mio Gay
radar non perde un colpo!” Disse battendo la mano sulla spalla
della bruna che sussultò spaventata.
“San!
Non spaventare Lena.” Le disse allora Quinn ridendo.
“Oh
avanti, Fabgay! Te l'avevo detto che era lesbica!” Rispose
Santana battendo il cinque alla skank. “Lasciami immaginare
Luthor, Danvers vero?” Sollevò il sopracciglio.
Lena
la guardò imbarazzata e completamente rossa in viso.
“C-come...” Iniziò a dire.
“Oh
tesoro, si vede lontano un miglio che sbavi per lei.”
“Io
non...” Iniziò a dire ma fu bloccata dalla latina.
“Comunque
ciao, sono Santana Lopez. Seguiamo la classe di latino insieme.”
Le disse rivolgendole uno sguardo indagatore.
“Da
quanto vedo ti sei portata avanti.” Santana le girò
attorno. “E' o non è la giacca di Kara Danvers quella?”
Lena
annuì completamente imbarazzata. Come era finita in questo
casino?
Santana
le dette una botta sulla spalla. “Complimenti Luthor.”
Lena
si fece ancora più piccola.
“Bene!”
Rachel la salvò dalla situazione. “Visto che ormai ci
siamo tutti direi di iniziare la prima riunione del gruppo!”
Esclamò passando loro il foglio con i punti della discussione.
All'ora
di pranzo, ancora sconvolta per come erano andate le cose, Lena si
diresse verso la mensa.
Fece
la fila come tutti i giorni e si diresse verso il suo solito posto
lontano da tutti quando venne bloccata da una voce.
“Lena!
Vieni qui!” Si voltò verso la fonte della voce e
riconobbe Rachel che la chiamava.
Si
avvicinò alla ragazza che le fece segno di sedersi con lei.
Lena annuì e si sedette di fronte alla ragazza.
“Allora?
Che te ne pare? So che non siamo un gruppo grosso ma ci sto
lavorando!” Le disse mangiucchiando il suo pranzo. “Sai.”
Iniziò la ragazza. “Ho deciso di fondare il gruppo da
quando io e Quinn ci siamo messe insieme. Chi l'avrebbe mai detto...”
Sorrise felicemente. “Alla fine si è scoperto che tutte
le nostre litigate non erano altro che tensione repressa.”
Lena
annuì. “Sono contenta per te Rachel. Sembri felice.”
Le disse sincera. “Oh, lo sono. Quinn è la persona
migliore che mi potesse capitare.” Alzò lo sguardo verso
Lena. “Ah, parlando del diavolo...”
Quinn
le raggiunse chinandosi verso la sua ragazza e dandole un leggero
bacio sulle labbra.
“Ehy...”
Le disse a bassa voce, quasi a non voler condividere il momento con
nessuno.
Lena
distolse lo sguardo imbarazzata decidendo di dare loro la giusta
privacy.
Senza
volerlo incrociò lo sguardo di Kara che la guardava dall'altra
parte della stanza, seduta accanto al resto della squadra.
Arrossì
ed accennò ad un sorriso leggero e fu sorpresa quando Kara lo
ricambiò.
“Sei
così ovvia Lena.” Rise Quinn. La ragazza le rubò
una patatina dal piatto e le fece l'occhiolino.
Lena
arrossì molto di più.
“Chiedile
di uscire, sono sicura che non ti dirà di no.”
Lena
la guardò sconcertata. “N-non è possibile, Quinn.
Kara è il capitano di Football, non si mischierebbe mai con
una come me.” Le disse abbassando lo sguardo verso il suo cibo.
“Lena
seriamente, Danvers è così cotta di te.”
“D-dici?”
Chiese allora Lena.
Quinn
non le rispose ma le fece l'occhiolino.
I
giorni passarono e Lena era sempre più felice della svolta che
aveva preso la sua vita.
Da
quasi una settimana non riceveva alcuna granita addosso, la gente la
ignorava senza farle del male ed era riuscita persino a farsi dei
nuovi amici.
Più
felice che mai varcò quelle porte che prima la terrorizzavano
così tanto.
Si
diresse verso il suo armadietto, lo aprì e vide la giacca di
Kara appesa. Non aveva ancora avuto il coraggio di ridargliela,
non sapeva come fare.
Sbuffò
alla sua codardia e chiuse l'armadietto dirigendosi verso la prima
classe della giornata.
Sovrappensiero
andò a sbattere contro qualcuno. Desiderò sotterrarsi
quando tutti i suoi libri ruzzolarono a terra.
“Mi
dispiace!” Disse automaticamente, chinandosi a raccoglierli.
“Ciao
Lena.” Le rispose la voce. Lena guardò poco verso Kara
che si era chinata per aiutarla ancora una volta.
“Tieni.”
Le disse la bionda dandole i libri.
“G-grazie.”
Lena sentì le gambe tremarle mentre prese i libri.
“S-sembra
che io riesca solo a darti fastidio” Rise la bruna.
Kara
la guardò sollevando il sopracciglio. “Non mi disturbi,
Lena. È un piacere aiutarti.” Le fece l'occhiolino la
bionda mentre si poggiò al muro con le braccia incrociate.
La
campanella suonò l'inizio di una nuova lezione. “E'
meglio che vada. La coach non è molto paziente.” Le
disse la bionda iniziando ad avviarsi. “Alla prossima Lena.”
Lena
annuì sorridendo quando si ricordò della giacca. Corse
verso la ragazza che ormai si era allontanata.
“Kara!”
Disse correndo verso di lei, non si aspettava però la brusca
fermata della bionda e quindi finì per andarle addosso.
“Ommiodio scusa.” Disse spostandosi dal suo spazio
personale velocemente, un po' troppo dato che rischiò di
cadere all'indietro.
Rischiò
perché Kara l'afferrò appena in tempo stringendola tra
le sue braccia.
Lena
arrossì completamente dalla testa ai piedi e si fermò a
guardarla. Così da vicino i suoi occhi sembravano ancora più
azzurri del normale e il suo odore, Dio, il suo odore la stava
facendo impazzire.
“I-io...”
Iniziò a dire bloccandosi quando sentì le labbra della
ragazza sulle sue.
Non
stava sognando. Kara la stava baciando, nel corridoio della scuola.
Kara
la stava baciando davanti a tutti.
Lasciò
cadere i libri a terra e strinse le braccia al collo della bionda
ricambiando il bacio.
Quando
si separarono Lena arrossì automaticamente ed iniziò a
balbettare.
“I-io...
la giacca!” Esclamò come se si fosse ricordata di quello
che doveva dire. “D-devo darti ancora la giacca!”
Kara
sorrise e si avvicinò al suo orecchio. “Puoi darmela
stasera, quando passerò da casa tua per portarti a cena.”
Le disse lasciando un leggero bacio sotto il suo orecchio. “Se
a te va bene.” Continuò arrossendo la giovane.
Lena
boccheggiò qualche parola prima di annuire.
Kara
si allontanò da lei porgendole il telefono.
“Lasciami
il tuo numero e ti manderò un messaggio più tardi.”
Lena
fece come le era stato detto e sorrise nel vedere che Kara l'aveva
salvata con un cuoricino rosso al termine del suo nome.
“Allora
a dopo?” Le chiese la bionda e Lena annuì.
“A
dopo.” Rispose.
Quando
Kara era ormai lontana Lena si toccò le labbra e sbatté
gli occhi ancora sorpresa.
“Mi
ha baciato.” Sussurrò a se stessa.
Poco
lontano una ragazza con i capelli rosa sorrise stringendo la bruna
più piccola a sé.
“Te
l'avevo detto che bastava solo una piccola spintarella.” Disse
baciando la bruna che sorrise.
“Beh
se per spintarella intendi parlare con Kara sono d'accordo.” Le
rispose ridendo la bruna.
“Lo
sapevo, cazzo!” Santana si avvicinò a loro. “Sapevo
che c'era il tuo zampino Fabray!”
Quinn
rise ancora più forte stringendo Rachel a sé.
“Chiamatemi
l'angelo delle lesbiche.”
Santana
rise sguaiatamente dandole un leggero pugno sul braccio.
“Andiamo
in classe angelo di Saffo.” Disse.
Quinn
prese per mano la sua ragazza e seguì la latina.
“Ti
amo lo sai?” Le disse la bruna all'orecchio.
Quinn
le baciò la guancia. “Ti amo anche io.”
Prese
nei loro discorsi le ragazze non si accorsero di Kara che, una volta
svoltato l'angolo, fece un saltello tutta contenta.
Allora?? Alzi la
mano chi aveva capito che l'universo era il gleeverso?! No
seriamente gente, come non potevo scrivere di Kara e Lena e non
citare le mie Faberry, l'otp per eccellenza? Non potevo <3 detto
questo... attendo recensioni e... alla prossima storia.
Anna!
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