Prompt:
Shopping for bathing suit
Rating: verde
Un’impresa impossibile, una missione
così ardua non gli era mai capitata.
Sherlock sentiva attorno a sé l’ansia, la frenesia
e anche una certa aggressività che mai avrebbe pensato
potesse liberarsi in un'assolata domenica d’estate.
I cartelli con la scritta sconti e la percentuale applicata strillavano
l’inizio del periodo dei saldi e il detective si trovava nel
bel mezzo di un centro commerciale ridotto a campo di battaglia per la
lotta all’ultimo affare.
Sherlock si diresse prudentemente verso un angolo apparentemente meno
frequentato del negozio di abbigliamento dove John lo aveva trascinato
per comprare l’occorrente per l’imminente vacanza
al mare. A quanto sembrava il buon dottore si era lamentato che la loro
vita aveva bisogno di una pausa dallo stress metropolitano e senza
nemmeno rendersene conto Sherlock si era trovato davanti la
prenotazione per una crociera attorno al mondo.
Quando entrambi avevano setacciato il loro armadio scoprendo di non
avere né costumi da bagno né abbigliamento
leggero, John aveva preso il detective di peso e lo aveva caricato in
auto per un po’ di “sano” - come lo aveva
definito John - shopping.
Dopo dieci minuti di clienti irritanti e commessi che continuavano a
chiedergli cosa cercasse, la pace dell’angolo che Sherlock
aveva trovato, gli concedette un momento per raccogliere i pensieri e
ricordarsi che John valeva una giornata in mezzo alla gente.
« Scusi » fece una voce calda maschile alle sue
spalle « Questi li avete anche in nero? »
Sherlock si voltò sconsolato dall'essere disturbato, per
trovarsi davanti un uomo sui trentacinque anni, biondo, abbronzato con
in mano un paio di boxer grigi.
« Non credo di aver capito »
« Ho chiesto solo se avete questi boxer anche in nero
» ripeté il biondo sorridendo: evidentemente
doveva aver scambiato il detective per un elegante commesso.
« Credo siano lì » rispose Sherlock
senza battere ciglio ed indicando un espositore « Americano?
» aggiunse, una delle tante volte che le parole gli uscivano
prima che avesse il tempo di bloccarle.
« Sì, si sente tanto l’accento?
»
« Biondo, abbronzato, atteggiamento molto diverso
dall’inglese medio… Non mi serviva
sentire l’accento che comunque non è
così marcato. Madre inglese? » fece il detective,
senza rendersi conto che agli occhi di chiunque sembrava stesse
flirtando più che esercitando le sue facoltà
intellettive.
« Esatto » rispose l’uomo illuminandosi
« Posso offrirti un caffè quando stacchi? Ma forse
non lavori qui, vero? »
Finalmente l’informazione arrivò al cervello di
Sherlock che quando si rese conto quanto era accaduto,
spalancò la bocca per lo stupore.
« Io non, cioè… »
« Sherlock? » John raggiunse il reparto intimo,
passando in rassegna quella specie di Matthew McConaughey che
già sentiva di odiare, fino alla faccia paonazza del
detective che con tutta la sua intelligenza non aveva ancora imparato a
destreggiarsi in simili situazioni, soprattutto da quando stava con
John. Il fatto era comico, prima di essere "impegnato" non aveva mai
dato peso a quante persone potessero trovarlo attraente o se ci
stessero provando con lui ma ora stava con John gli sembrava assurdo
che accadesse, come se dovesse essere evidente per tutti che ora aveva
John e non fosse possibile avvinarsi con intenti romantici. Sherlock
aveva uno strano modo di concepire i rapporti umani.
« Vieni Sherlock, dobbiamo comprare quel perizoma di pelle
che volevi » fece John a voce più alta del normale
prendendolo per un braccio e trattenendo a fatica una risata mentre
guardava l’espressione oltraggiata del detective che nemmeno
per scherzo avrebbe voluto essere associato a una cosa tanto kitch.
Il biondo americano era velocemente evaporato dopo che John gli aveva
lanciato uno dei testati sguardi “giù le mani dal
mio ragazzo” e per riprendere fiato dopo la corsa ai saldi il
detective aveva proposto un bar perché sentiva
l’impellente bisogno di un muffin.
« Ti ho preso due costumi, ho scelto io visto che sei sparito
per farti rimorchiare » fece il dottore esibendo un
improbabile paio di boxer lilla e verde fluorescente e uno
fortunatamente più anonimo azzurro.
« Non metterò mai quel costume! »
« Allora girerai nudo » rispose John, che stava
cercando di vendicarsi in tutti i modi per gli ultimi pezzi di cadavere
che aveva trovato in frigorifero, vicino le pappette per Rosie, ma
Sherlock non lo stava più ascoltando, distratto da due
bionde che stavano chiacchierando allegre osservando John. In
particolare, una delle due continuava a guardarlo sorridendo in maniera
che Sherlock avrebbe definito "ebete" e poco dopo si alzò
puntando dritta al loro tavolo. Quando era arrivata circa a un passo da
loro, Sherlock si schiarì la voce e incurante di quanto
stesse dicendo John, probabilmente qualcosa riguardante la crociera,
commentò in modo da poter essere sentito dalla bionda anche
sopra il normale rumore del bar « Non mi sembra una grande
idea una sveltina in bagno, John. Quando andremo a casa, se vuoi,
potremo usare le manette »
John sbatté più volte le palpebre, non capendo il
perché di quella assurda uscita finché non
notò una persona immobile accanto a lor. Alzò la
testa rilasciando un respiro frustrato prima di diventare un
tutt’uno con il colore rosso del tavolo.
« Margaret, salve » fece John, cercando di
sembrare naturale « Sherlock, ti presento la dottoressa
Margaret O’Neil, la mia nuova collega » fece
sottolineando la parola collega.
La bionda si congedò presto, ripetendo che non voleva
disturbare e anche lei come l’americano evaporò
velocemente, ma solo per non scoppiare a ridere in faccia al nuovo
collega e al suo improbabile ragazzo.
« Emh, direi 1 a 1, ora possiamo smetterla con questo gioco
puerile? » fece Sherlock, nascondendosi dietro la sua tazza
di caffè.
« Non credo signor detective, raccontami un po’ la
storia delle manette » rispose sornione, prima di scoppiare
entrambi a ridere.
**** * *****
Angolo autrice
Scrivere una storia al giorno seguendo un prompt è
più difficile di quanto pensassi ma eccomi qui con la
seconda OS.
Ammetto che questo prompt era più nelle mie corde del primo,
o almeno quello che mi ha ispirato è uscito più
nel mio stile.
Grazie a chi sta leggendo, un abbraccio e grazie Mikimac per esserti
subito buttata a recensire :))
|