no heaven no hell

di Lyamnay
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"What was it all for then?! What about your father, what the hell did he die for?!" Matsuda.

Restò a guardarlo immobile, terrorizzato. Non si sentiva più le braccia e le gambe Matsuda, mentre lo shinigami gli spiegava cosa avrebbe dovuto fare con il quaderno della morte che gli aveva appena regalato. Il Death Note. Ora, finalmente, avrebbe potuto utilizzare anche lui quello strumento magico.

Aveva sempre disprezzato Light Yagami per come lo aveva utilizzato e sempre si era dato dell'idiota per averlo sparato e non avuto modo di vederlo strisciare nell'Oltretomba. Peccato che, fino a lì, non c'era mia arrivato.

Teru Mikami, o almeno quello che restava, aveva studiato perfettamente il copione del suo Maestro, del suo Signore, del suo Dio. Egli gli aveva dato quel potere per servirsene, lo aveva risorto a nuova vita per ricompensarlo della sua fede ed Egli, ancora, ora lo rendeva padrone di un umano. Poteva dargli un fantoccio migliore, sì. Ma era la sua volontà. "E allora, che sia fatta la tua volontà", aveva risposto Mikami, prima di consegnare fisicamente il quaderno a Matsuda.

Lasciarlo per caso, sarebbe stato come giocare bendati. Loro, però, giocavano sempre a rischio calcolato al millimetro. Mikami si era presentato come Yagami, tanto era diventato uno shinigami anche lui e gli stessi occhi demoniaci ne riferivano l'onore e la grandezza.

Matsuda, però, fino all'ultimo istante, doveva essere convinto di parlare con Light. Fu un attimo convincerlo a usare quel potere solo per lo shinigami e non per capriccio, se non avesse voluto fare una brutta fine. Il suo prossimo obiettivo sarebbe stato Near?

Su questo, era libero per un po' di usare il quaderno come voleva, tanto per fare pratica. Anche se aveva collaborato anche alle indagini dell'ultimo Kira, l'assassino degli anziani, Matsuda aveva sempre sperato di trovare un quaderno del genere per tenerlo per sé. Ora, Light lo aveva anche perdonato per quello che aveva fatto.

Finalmente qualcosa di importante, qualcosa di suo. Non per essere famosi, ma per essere apprezzato per quello che era: un uomo di dovere, un uomo di legge.

Ripose il quaderno senza dire una parola, pregò per l'anima di Soichiro Yagami e con la mente gli chiese un consiglio sulle prossime mosse che avrebbe dovuto fare. Usare il quaderno, forse, era anche l'unico modo per far sì che l'anima di chi credeva fosse Light riposasse in pace.

Ringraziò lo shinigami farfugliando. Questi gli chiese di ammazzare l'ultima persona che aveva messo in galera e di fargli scrivere questo messaggio prima della sua morte:

"Eliminato".

Nell'aldilà, qualcuno lo stava aspettando: con i confini più labili, comunicare con il mondo degli shinigami era più semplice. In più, quel qualcuno lo stava già osservando.

Matsuda prese la macchina. Il suo shinigami gli aveva già detto chi sarebbe stata la sua seconda vittima.





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