anothomy of a moment

di SpidersFromMars
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Arrivava sempre quel momento, ed ad un certo punto era stanco di dover sempre lasciar perdere.
Voleva sapere, parlare, avere la possibilità di mettere i suoi pensieri, le sue emozioni sul tavolo, e che a sua volta Dean facesse lo stesso.
Perché non ne poteva più dei malintesi, di non essere al corrente delle cose come lo era stato così a lungo nella sua vita.
Perché, per una volta, voleva essere di aiuto, essere capace di risolvere tutte quelle questioni che Dean si limitava a lasciare sul fondo di una bottiglia, quelle emozioni che continuava a reprimere finché queste non venivano a galla nel più violento dei modi.
Si rendeva conto che sapere poteva essere doloroso, troppo da poter sopportare, ma sarebbe stato certamente migliore del sentimento di inutilità che non riusciva a scacciare dal petto.
Voleva ordinare a suo fratello di dirgli come si sentiva riguardo se stesso, riguardo qualsiasi cosa, voleva sentirlo parlare.
Ma mentre viaggiavano nella notte senza traffico per la strada, nessuno dei due dava voce ai suoi pensieri.
E Sam si sentiva soffocare, ed aveva visto suo fratello combattere come ben pochi, sapeva che poteva sparare colpi precisi e infilzare lame nei punti giusti, eppure in quel momento era quasi certo che tra tutte le armi che utilizzava per cacciare, il suo silenzio era quella che causava più distruzione.
Erano uno l'unico punto fermo dell'altro, l'unica cosa rimasta.
Ma quando Dean innalzava i suoi muri, non erano altro che sconosciuti.




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