Lunghi fili rossi ~ il destino che unisce e l’amore che salva

di AleDic
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Nome autore (su forum e sito): AleDic
Fandom: Naruto
Titolo storia: Lunghi fili rossi ~ il destino che unisce e l’amore che salva
Introduzione: «Giusto! C’è una cosa che ho sempre voluto chiederti, mamma! Come vi siete innamorati tu e papà?»
Kushina non si aspetta quella domanda e arrossisce. Suo figlio è diretto e deciso quando parla, esprimendo quello che vuole dire senza esitazioni e senza giri di parole. È un aspetto che ha ereditato da suo padre e questo la fa sorridere. E glielo fa amare. Esattamente come ama Minato.

Note dell’autore: Ehilà, gente! Eccomi tornata in questo fandom con una KushiMina. È una cosetta minuscola che vuole andare a riprendere i pensieri e i sentimenti di Kushina nel momento in cui si innamora del suo Minato. Spero vi piaccia.

 
Alla prossima,

 
Ale






 

Lunghi fili rossi

~

il destino che unisce

e l’amore che salva

 

 

{ 305 parole }

 

 

 

«Giusto! C’è una cosa che ho sempre voluto chiederti, mamma! Come vi siete innamorati tu e papà?»[1]

Kushina non si aspetta quella domanda e arrossisce. Suo figlio è diretto e deciso quando parla, esprimendo quello che vuole dire senza esitazioni e senza giri di parole. È un aspetto che ha ereditato da suo padre e questo la fa sorridere. E glielo fa amare. Esattamente come ama Minato.

Quel giorno, lui l’ha salvata; in tutti i modi in cui qualcuno può essere salvato. Era una straniera, era una forza portante ed era sola. Quando i ninja della Nuvola l’hanno catturata, in fondo al cuore era consapevole della realtà: nessuno sarebbe venuto a soccorrerla. Anche se viveva a Konoha da anni ormai, sapeva che nemmeno uno dei suoi compagni la considerava una di loro. Sapeva che per tutti loro era e sarebbe rimasta sempre “la straniera dagli strani capelli rossi” [2]. Gli stessi capelli che aveva strappato, un po’ per volta, come unica traccia del suo passaggio. Quegli stupidi, odiosi capelli alla fine sarebbero stati tutto ciò che sarebbe rimasto di lei.
E poi Minato era arrivato. Come un lampo che squarcia le tenebre delle notte, era giunto sul posto da solo e aveva sconfitto i suoi rapitori. L’aveva raggiunta, fin quasi al confine del Paese del Fuoco. E l’aveva salvata.

«Di solito non intervengo perché so che puoi cavartela con le tue forze. Ma questa volta era diverso, si trattava di una disputa tra villaggi. Non volevo perderti.» [3]
Era stato l’unico a notare i suoi capelli lungo la strada. Le disse che il motivo era che li trovava bellissimi. Era stata la prima persona a dirle qualcosa del genere.
Minato l’aveva salvata, ma non perché l’aveva soccorsa. Perché l’aveva amata.

 

Tra le dita forti e sottili mentre la teneva tra le braccia, stringeva saldamente lunghi fili rossi[4].

 

 

Note del testo:

[1],[3] – sono tratte dall’anime, anche se non saranno precise dato che sono andata a memoria;
[2] – a Kushina vengono dati diversi soprannomi, ma qui ho voluto riferirmi al suo primo giorno in Accademia, quando era ancora solo “una straniera dagli strani capelli rossi”;
[4] – l’espressione “fili rossi” è in riferimento ad una delle più famose leggende giapponesi, quella delle anime gemelle legate dal filo rosso del destino.





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