Mistero in
città
"Ragazze!
Dovete provare questi spiedini di carne e tofu! Sono assolutamente
mìorbhaileach*!
mugulò di piacere addentandone ancora.
"Amber abbiamo mangiato prima, e
ti ricordo che siamo a Hangzhou per cercare indizi, non per
strafogarci." le rispose con calma Zena. Da quando erano arrivate nella
capitale cinese, si erano prese anche troppe distrazioni fra giri e
piccoli spuntini.
"La
cosa che non capisco è come fai a non mettere su neanche un
po' di ciccia, con tutto quello che ti mangi poi!" borbottò
Tiara a braccia incrociate.
"Ah boh! Non lo so neanche io!"
"Andiamo bene."
"Piuttosto, qualcuna di voi ha idea di dove si trovi l'archivio di Shi
Huang?" chiese Berenice provando a guardare oltre la strada
cittadina piena di mercati "Il maestro Jitsu ha detto che
è simile ad una Pagoda a tre piani dalle rifiniture in oro,
con due statute a forma di draghi all'esterno, ma qui le case sono
quasi tutte uguali!"
"Non vedremo mai niente da qua, c'è troppa gente. " Evelyn
alzò lo sguardo verso i tetti e sorrise "Saliamo! Da
lì avremo un'altra visuale."
Le guerriere con agilità e forza, si arrampicarono
attraverso le pareti di pietra, saltando e aggrappandosi alle fenditure
e finestre che permettevano loro la scalata, nessuno fece caso a loro,
la gente del posto era abituata ad avere guerrieri in giro per la
città; negli anni avevano subbito attacchi, anche molto
pericolosi che distrussero una parte della città, per il
resto riuscivano a resistere sebbene la tensione nell'aria fosse
percettibile, per questo molti ninja e samurai pattugliavano la
città giorno e notte.
Da quell'altezza, riuscirono finalmente ad individuare il palazzo che
cercavano; saltarono di tetto in tetto per raggiungerlo, ritrovandosi
davanti a due rampe di scale che portavano allo stesso portone in legno
nero. Ai piedi delle due scalinate vi erano le statue dei draghi in
pietra troneggiare su dei rialzi.
Tiara si avvicinò al muso di uno di loro colpendolo
livemente a pugno chiuso "Ci siamo, se non c'erano le statute dei due
lucertoloni, avremmo girato alla cieca per tutta la città.
Come vogliamo dividerci?"
"Ecco l'idea: Berenice, Zena ed Ann cercheranno informazioni su Orifus
e sulla magia che sfrutta. Tiara, Amber ed io invece, proveremo a
chiedere in giro se hanno informazioni di qualsiasi tipo."
"Scusa Ev, ma cosa ti fa pensare che le persone possano sapere qualcosa
su di lui?" le chiese Ann molto dubbiosa.
"Niente me lo fa pensare, ma dobbiamo provare. Non abbiamo niente in
mano e cominciare da zero è il minimo che si può
fare adesso."
Amber si lasciò cadere le braccia ai lati con fare
esasperato "In pratica sarà una noia!"
Zena le mise una mano sulla spalla sorridendo "Amber, ricorda le parole
del maestro Liang: L'uomo che sposta le montagne,
comincia portando via i sassi più piccoli."
"Sì, e ci mette anni!"
"Amber..."
"Ok, ci mettiamo a lavoro?" intervenì Berenice fermandole
prima che ricominciassero.
"Ci vediamo qui al tramonto e che la fortuna assista ognuna di noi."
"Agli ordini Boss." scherzò la ragazza inglese.
Una volta divise, il primo gruppo si addentrò nell'archivio
accompagnate dal custode, al contrario di quello che pensavano, gli
interni erano intatti e ben conservati nonostante avessero anni di
storia alle spalle, tutti e tre i piani erano sorretti da colonne
portanti in base di pietra, ed erano pieni di scaffali con mappe e
vecchi testi da quelli storici a letterari; restrinsero il campo
concentrandosi su testi che trattavano la magia e l'alchimia.
"Fantastic!
Avete mai visto così tanti testi antichi pieni di
informazioni?"
Zena ridacchiò vedendo la sua amica passare da uno scaffale
all'altro con euforia "L'abbiamo notato. Benvenuta nel tuo paradiso
personale Berenice."
"Non vedo l'ora di leggerli tutti! Questi testi conservano la storia di
questo regno e delle varie civiltà che l'hanno abitato." si
avvicinò di corsa ad uno scaffale leggendo i nominativi sui
libri "I Sumeri!"
"Zena fermala..."
"Gli Assiri!"
"Zena, aiuto..."
"Gli Ittiti!"
"Zena!"
La bionda si decise ad intervenire avvicinandosi alla castana "Frena
l'entusiasmo Berenice. Li leggerai un'altra volta, ora dobbiamo trovare
i testi di magia e stregoneria." le disse trascinandola via da tutti
quegli scaffali che aveva adocchiato.
Ann si incamminò verso una rampa di scale di legno "I testi
proibiti sulla stregoneria sono al terzo piano. Se non
avessimo consegnato la lettera del maestro Jitsu al custode, non ci
avrebbe mai permesso di vederli."
"Già, Hai visto la faccia che ha fatto quando gli abbiamo
chiesto dove fossero i libri sulla magia? Sembrava volesse fulminarci
con lo sguardo."
"Non lo biasimo Ber. Sono molto antichi con chissà quali
segreti."
Berenice aveva uno strano luccichio negli occhi che
preoccupò le sue amiche "E noi li leggeremo tutti! Oh yes!"
Zena la guardò seriamente "Ok. Ora mi fai paura."
***
Il resto del gruppo intanto, camminava per le vie cittadine chiedendo
informazioni, ma come si aspettavano, fu difficile: molte persone al
sentire il nome del mago, abbassavano la testa e tremavano come foglie
smosse dal vento.
"Pensavo sarebbe stato più facile, ma del resto neanche li
biasimo." sospirò Tiara sedendosi sul cornicione di
un ponte di legno costruito sul fiume Qjantang, che divideva le due
sponde della città "La paura costringe al
silenzio, ed è il marchio inconfondibile di Orifus."
"Vero. Ma avete notato che ogni volta che chiedevamo informazioni, si
guardavano intorno con preoccupazione?"
"Intendi dire quel tremolio frenetico e la sudarella a litri?
Impossibile non vederlo Ev." rispose Amber saltando sul cornicione
accanto a Tiara e piegandosi sulle ginocchia come un animale seduto a
quattro zampe.
"E non ti dice niente?"
"Qualcosa del tipo: ho paura di qualcuno che mi osserva?"
Tiara sorrise con finta aria commossa "Adoro quando ragioni
così!" con tanto di mano sul cuore.
"Hei!"
Evelyn ridacchiò "Tranquilla Amber, era un complimento!
Più o meno. Tuttavia qui c'è qualcosa, e noi
dobbiamo scoprire chi o cos'è."
"C'è una cosa che non mi convince: perché non ha
ancora distrutto Hangzhou? Ci è riuscito distruggendone una
parte, poi per qualche motivo si è fermato. Non è
da lui. " ragionò ad alta voce Tiara accavallando le gambe.
Evelyn si poggiò contro il cornicione guardando il fiume
scorrere sotto di esso "Forse cerca qualcosa, oppure..."
"Possiamo aiutarvi noi se volete."
A parlare fu una voce maschile dal tono gentile, girandosi si
ritrovarono due ninja seduti sul cornicione opposto al loro che le
guardavano sorridenti. Dalla tuta in parte argentata sul petto e sulle
gambe, capirono che non erano della loro accademia e riconobbero sulla
cintura, la spilla anch'essa argentata con il simbolo dell'accademia
ninja di Gao, molto più piccola rispetto alla loro, fondata
per fornire alla città una protezione primaria in grado di
intervenire sul posto.
Tiara lanciò loro una stilettata con gli occhi "Prima di
parlare, dovreste identificarvi."
Il ragazzo più alto si fece avanti, togliendosi
il cappuccio e rivelando due occhi verdi tendenti allo smeraldo, ed una
chioma di capelli bruni con delle sfumature più chiare "Le
nostre più sentite scuse. Se permettete, io sono Alexander,
ninja dell'accademia Gao." si presentò con un leggero
inchino.
"Io invece sono David. Fratello minore di Alexander, ninja
dell'accademia di Gao." disse l'altro ragazzo dai capelli castano scuro
spettinati, un fisico non tanto muscoloso ma abbastanza robusto messo
in evidenza dalla tuta e, occhi marrone chiaro con sfumature azzurre.
Lo sguardo attento di Tiara le fece cogliere un piccolo sorrisino
strafottente da parte del primo ragazzo, il che la fece innervosire, se
c'era una cosa che non sopportava era la mancanza di rispetto da parte
dei novellini, e lui non era da meno. Lo scrutò meglio
notando poi attaccati alla cintura, dei
Tekagi, tirapugni con tre lame molto affilate, o semplicemente artigli
ninja.
Anche ad Evelyn non sfuggì il fatto, ma quei due sapevano
qualcosa e decise di fare buon viso a cattivo gioco "Molto piacere di
conoscervi." rispose cordialmente "Noi siamo ninja
dell'accademia Jozu, il grande maestro di arti marziali,
nonché padre fondatore dell'accademia. Ed io sono Evelyn."
"Io Amber."
"Tiara." rispose secca continuando a guardare in cagnesco Alexander.
Il ragazzo contraccambiava con un ghigno divertito
guardando proprio lei "Tiara...un nome degno di una bella ragazza."
"Peccato che non possa dire lo stesso di te, cabron."
"Mh...sei straniera vero? Oh non è un problema, noi
siamo del Regno di Danimarca e voi?"
Tiara prese un respiro profondo, tenendo a bada la voglia di buttarlo
dal ponte "Invece che provarci, che ne dici di mettereci al corrente di
ciò che sapete?"
"Se sei tu a chiedermelo, perché non dovrei?"
Uno si stava divertendo.
L'altra si stava arrabbiando.
Era questo che vedevano le ragazze insieme a David, che nel frattempo
si era avvicinato ad Amber "La tua amica sta perdendo la pazienza mi
sembra." ridacchiò vedendo Tiara rispondere con stizza alle
battute del fratello.
"Uh! E questo è niente! Dovresti vedere quando perde le
staffe, diventa una furia!" disse sorridendo a trentadue denti.
"Oh, speriamo di non arrivare a questo. Avete detto che provenite
dall'accademia fondata dal maestro Jozu."
"Esatto."
"Forte! Allora conoscete di sicuro i prescelti! Si dice che siano molto
forti, degli abili guerrieri!"
"Bene, vuoi un ritratto con noi allora?"
Il ragazzo la guardò perplesso, poi come colpito da un
fulmine, capì e sgranò gli occhi allontanandosi
di qualche passo "Si-Siete voi?! Non ci credo! Non ci credo!" il
volto di David si illuminò riempiendosi di ammirazione e le
tre ragazze restarono a bocca aperta guardandolo saltellare sul posto
con le mani fra i capelli.
Alexander restò stupito al suo posto fissandole "No
aspettate un momento! Cioè, voi siete davvero le..."
"Le
ninja migliori in circolazione, allieve del grande maestro
Jitsu e sì, le guerriere prescelte per combattere Orifus."
rispose con evidente orgoglio Tiara scendendo dal cornicione "Ora che
ci siamo presentati a dovere, ci direte quello che sapete. Claro?"
ghignò mettendo l'indice sotto il mento di Alexander e
chiudendogli la bocca rimasta aperta.
***
"Odio il turno di guardia..." borbottò Liam sbadigliando.
Federicò gli lanciò un'occhiata annoiata
"Sarà la centesima volta che lo ripeti, e non distrarti,
siamo in due a fare la guardia ricordatelo."
Fare la guardia in cima alla muraglia nord non era certo il
compito migliore, ma era pur sempre una responsabilità che
avevano deciso di assumere, e un ninja non si tirava mai indietro,
neanche davanti alla noia.
"Se solo ci fosse qualche soldato ninja da pestare. Almeno ci
divertiremmo un po'."
"Non pensi che ne abbiamo già pestati tanti in questi anni?"
"Nah! E' sempre divertente suonargliele." rise grattandosi la testa
energicamente "Pensa se invece di loro, dovessimo affrontare quel pazzo
di uno stregone."
Federico si irrigidì un po' "Noi non ci
scontreremmo mai contro di lui." decretò continuando
a guardare l'immensa foresta davanti a sé "Non è
il nostro destino."
Liam si fece serio "Credi che da sole ce la faranno?"
"Non lo so Liam. So solo che per lei ci sarò sempre."
alzò la testa verso il cielo azzurro rivedendo in esso, il
bellissimo volto luminoso di Evelyn sorridergli dolcemente "Non
l'abbandonerò mai."
"La stessa cosa vale per me." ammise ripensando ad Ann "Magari in
maniera meno smielata, ma hai reso l'idea."
"Yuuuuu! Ragazzi!"
I due giovani alzaro gli occhi al cielo sbuffando sonoramente,
girandosi verso quella vocina stridula e tremendamente seccante: Chanel
stava salendo in cima alla muraglia tramite la scala appoggiata al muro
di pietra, che in quel momento, speravano tanto che si rompesse o
prendesse fuoco.
"Oh no...no..." Federico si passò una mano sulla faccia con
fare esasperato "Per gli Dei, che cosa vuole stavolta."
"Portarti a fare un giretto di piacere?"
"Se lo scorda!"
"Allora inventati qualcosa e falla sparire!"
"Chi deve sparire?"
Erano così impegnati a maledirla, che non si accorsero che
li stava guardando con occhi da cerbiatta in calore "Dunque, non merito una risposta?" chiese
con un forte accento francese.
Liam espose un sorriso falso "Nessuno, si parlava."
"Non vi dispiace se mi unisco, vero?"
ondeggiò i fianchi muovendosi verso Federico con fare
seducente, si vedeva lontano un miglio che lo voleva e non si era mai
rassegnata, pur sapendo del sentimento che lo legava ad Evelyn.
"Mi dispiace Chanel, ma siamo di guardia, non possiamo distrarci e tu
non dovresti essere qui." asserì duramente e incrociando le
braccia.
"Oh...perché
mi tratti
così duramente chéri?"
pigolò con aria innocente, sbattendo un paio di volte le
lunghe ciglia.
Lo spagnolo si trattenne dal risponderle, più corda le dava,
più si sarebbe attaccata come la resina sull'albero. Si
limitò a guardarla con indifferenza, constatando ancora una
volta che, per quanto potesse essere bella, Chanel era tutto il
contrario di Evelyn: superba, egocentrica e vanitosa; l'unica cosa che
le riconosceva era l'abilità nell'usare i Nekote, anelli
simili agli artigli dei felini in grado di infliggere danni mortali,
sopratutto se piantati alla gola, vene o arterie.
"Andiamo mon cher, so bene
che la mia presenza
non ti da fastidio. Lo so che mi desideri."
"E tu lo sai che menti a te stessa Chanel. Dovresti cominciare a
comportarti più da guerriera, invece che disonorare di
continuo questa accademia con le tue moine sensuali."
Alla bionda le si illuminarono gli occhi di pura malizia "Uhh, hai
appena confessato che sono sensuale mio caro." si
avvicinò di più a lui sfiorandogli il petto con
le dita e non si scompose, quando il ragazzo si allontanò
appena "Ahahaha, so cosa ti trattiene,
o meglio, chi ti trattiene.
Ma puoi stare
certo che
non lo saprà
mai."
Il ragazzo incrociò le braccia raccogliendo tutta la
pazienza possibile "Per la millessima volta: tu non mi piaci, nel mio
cuore c'è posto solo per Evelyn, chiaro? Nessun'altra
ragazza potrà mai sostituirla, sopratutto te Chanel."
Duro, ma calmo.
La bionda si imbronciò battendo un piede a terra con stizza
"Come puoi essere
così cieco! Guardami!
Chi mai mi rifiuterebbe?" disse
alludendo alle sue forme messe in evidenza dalla tuta ninja "Lei poi
neanche ti guarda!
Con tutte le arie
che si da, solo perché
è la prescelta!"
c'era evidente gelosia nella suo tono di voce e ciò, fece
ghignare Federico.
"Mi dispiace, è la vita. Cosa c'è fra me e lei
poi, non sono affari che ti riguardano." rispose pacatamente.
"Ma fra di
voi non c'è niente, o sbaglio?"
"Ho detto che non sono affari..."
"Ok! Chanel se non hai nient'altro da dire, noi torniamo al
nostro turno di guardia, se ci beccano a parlare ci strigliano, per cui
tanti saluti!" si intromise Liam, avendo visto la faccia enormemente
infastidita del suo amico.
"Certo certo. Ma ne riparleremo molto presto. Buon lavoro chéri." fece
l'occhiolino prima a Federico e poi a Liam provocandogli un
brivido di orrore lungo la schiena, e se ne andò via con un
piccolo sorriso.
"Wo! Era molto insistente stavolta." commentò Liam guardando
il suo amico.
"Fin troppo. Grazie per l'interevento. Non so proprio controllarmi
quando parla di Evelyn in quel modo."
"L'ho notato. Forse è meglio tornare a fare la guardia."
suggerì dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Federico ridacchiò più rilassato "Già.
Credo sia meglio."
***
Quando avevano proposto di loro di andare all'accademia di Gao per
poter parlare in privato, era sembrata una buona idea nonostante i
ragazzi le avessero avvertite del carattere un po' burbero del loro
maestro, ma cominciavano ad avere dei dubbi quando si ritrovarono lo
sguardo fisso e indagatore proprio da quest'ultimo. L'uomo era nella
suo dojo privato, molto simile a quello del maestro Jitsu, tranne per
le figure di draghi argentati raffigurati come dipinti o monili in
quasi tutto il dojo, seduto
su un cuscino e un braccio appoggiato vicino al tavolino alla sua
destra, mentre con l'altra mano si ripassava i baffetti abbastanza
spessi, una corporatura simile al maestro Oyun e la testa
mezza pelata.
Le tre salutarono il maestro con il gesto ninja, con Evelyn a dar voce
per tutte loro "Grazie per averci permesso di incontrarla maestro
Izumo."
"Mh...è stato un permesso un po' restio a dir la
verità. Detesto non essere avvisato prima." disse fulminando
i due ragazzi che indietreggiarono al lato della stanza "Ma non capita
tutti i giorni di conoscere le prescelte."
"Non le ruberemo molto tempo, vorremmo solo chiederle un paio di cose.
E' importante per noi." andò dritta al sodo non distogliendo
mai il suo sguardo da quello indagatore dell'uomo.
Izumo restò leggermente sorpreso
dai modi diretti se non autoritari che Evelyn gli dimostrò,
solitamente non tollerava alcun tipo di neglicenza, sopratutto nei suoi
confronti, tuttavia invece di risponderle, concentrò la sua
mente sulla forza vitale delle guerriere dinanzi a lui, accorgendosi
che emanavano una strana energia, ma non riuscì a
capirla a fondo per via di qualcosa che riuscì a impedirigli
di vedere altro.
"Ebbene, sedetevi." disse semplicemente.
Fecero come voleva sedendosi su dei cuscini davanti a lui, Izumo smise
di torturarsi i baffi e incrociò le braccia al robusto petto
"Immagino che vogliate sapere qualcosa sul lato oscuro di questa
città."
"Allora c'è." decretò ad alta voce Tiara.
"Sono informazioni riservate della nostra accademia comunque. Non
sperpero certo il nostro lavoro a chiunque." le squadrò da
capo a piedi con aria diffidente, in verità voleva
assicurarsi di potersi fidare con quel piccolo test, vedendo le loro
reazioni e l'atteggiamento.
Le tre ragazze gli rivolsero uno sguardo combattivo che il maestro
sperava proprio di vedere "Come può denominare come lavoro, il salvare
delle vite innocenti?" si alzò in piedi Evelyn, non potendo
sopportare tanta indifferenza "Non è con l'orgoglio che
aiuterà questo mondo maestro."
Tiara la seguì portando le mani ai fianchi "Lei sicuramente
è un grande maestro, ma il tenere per sé
informazioni di vitale importanza non le rende onore."
"E l'onore è quanto di più prezioso che un ninja
di valore possa avere." concluse Amber con un sorriso, come se avesse
appena detto la cosa più ovvia del mondo.
Alexander
e David sbiancarono e allo stesso tempo rimasero affascinati, nessuno
si era mai rivolto così al loro maestro, se ci avessero
anche solo provato uno di loro, gli sarebbe spettata una dose di
allenamenti extra e senza cena. Credevano che avrebbe reagito, che
uscisse fuori dai gangheri, invece lo videro sghignazzare sotti i baffi.
"Bene. Jitsu-san non
poteva scegliere guerrieri migliori."
"Cos..che?" Amber si grattò una guancia confusa "Era una
burla o una cosa così?"
"A te la libertà di crederla come vuoi. Dunque, non volevate
sapere qualcosa?" disse
tornando al suo carattere diffidente.
Rimasero per un attimo interdette davanti a quel cambio repentino,
sembrava di vedere Amber nelle sue crisi di cambio d'umore che le
predevano quando veniva presa in giro; si risedettero sperando che di
non dover affrontare altre prove a sorpresa.
"Tempo
fa, questa città venne attaccata dai ninja di Orifus, quando
per qualche motivo, si ritirarono." cominciò a raccontare,
riportando alla mente lo scontro sanguinoso a cui dovette partecipare.
"Cosa avete scoperto?" chiese Evelyn volendo approfondire il
più possibile.
Il maestro la guardò con aria di rimprovero per averlo
interrotto, ma ci passò sopra con fatica "L'archivio di Shi
Huang. E' lì che bloccarono la loro avanzata."
"Poi? Prosegua." Amber non badò al tono curioso e incalzante
che usò, Izumo sospirò paziente mentre al lato
della stanza, i due ragazzi ascoltavano in silenzio, cose che
già sapevano e che provavano a fermare ogni giorno.
"L'archivio possiede alcuni testi antichi appartenuti ai maghi bianchi,
ciò ci ha fatto pensare che Orifus se ne voglia
impossessare, ma non può farlo lui direttamente."
Tiara si accigliò "Perché?
"Gli esseri oscuri non possono avvicinarsi a cose ed esseri originati
dalla magia bianca, ne verrebbero bruciati all'istante. Per questo
ricorrono alla possessione."
"Magari di una persona?" suppose Evelyn, avendone la conferma
da un cenno del capo di Izumo "Se fosse davvero così,
significherebbe che qualcuno in città è sotto
incantesimo di Orifus."
"Un corpo umano può tranquillamente prendere i testi senza
che l'oscuro, ci rimetta le penne e purtroppo..." una smorfia
infastidita si fece largo sul suo volto per ciò che stava
per dire "....non siamo stati capaci di capire chi fosse."
"C'è una cosa che non capisco." cominciò Amber
"Per quale motivo vuole quei testi? Non mi sembra uno che è
pronto a convertirsi da magia nera, a magia bianca sinceramente."
"Questo non so dirvelo. Dovrete scoprirlo voi."
"Ah, bene."
"Chiunque sia, ha un ascendente negativo che si ripercuote sui nostri
cittadini. Avrete sicuramente notato il comportamento remissivo che
molti hanno.
Le ragazze annuirono ed Evelyn ebbe un sussulto "Maestro, le nostre
compagne sono proprio all'archivio in questo momento. Pensa che questa
persona possa essere vicino a loro?"
Izumo alzò la testa fissandola seriamente "Può
essere ovunque...anche in mezzo a noi."
***
Era abbastanza facile prendere il controllo di una mente, sopratutto se
questa era giovane e piena di ambizioni. Rideva sguaiatamente ogni
volta che vedeva le sue vittime provare a resistergli, il risultato? Il
pieno controllo della mente e del corpo, oppure morte certa per lo
sforzo vano per liberarsi. In quella missione dovette riorrere alle sue
arti oscure, i suoi guerrieri d'ombra non capivano niente che andasse
all'infuori di uccidere, e Dark non sarebbe passato certo inosservato
nella città.
La manipolazione della mente era l'unica alternativa per avere quei
testi, avrebbe fatto di tutto pur di sapere se citavano il nascondiglio
della pietra, per fortuna era riuscito a bloccare i suoi ninja prima
che buttassero giù il prezioso archivio, aveva
già sentito l'energia della magia bianca nella
città, seppur molto flebile, ma c'era.
Doveva solo aspettare il momento adatto, ma a quanto pare, stando alla
mente manipolata del giovane, la fortuna girava a suo favore mandando
qualcuno apposta per cercare quei testi. Però, rimase
stupito quando attraverso gli occhi del suo prigioniero, coloro che
cercavano i testi erano delle fanciulle molto giovani, se non graciline
per quanto poté giudicare, impossibile che potessero essere
i guerrieri prescelti; forse erano lì per conto di Jitsu,
quel piantagrane non stava mai al suo posto, neanche dopo la morte del
padre era riuscito a farlo desistere dal trovare i prescelti.
Dal suo trono di pietra, si concetrò meglio tornando a
ripopolare la mente del suo prigioniero "Non perderle di vista."
sussurrò autorevole "Seguile a debita distanza e sottrai
loro ciò che hanno preso dall'archivio."
La vittima obbedì, oramai completamente succobe dalla
volontà di Orifus "Sì, mio signore."
Angolo
dell'autrice accaldata
Ciao
a tutti quelli che hanno resistito al caldo e hanno potuto leggere,
perfortuna in questi giorni è tornata un po' d'arietta, ci
voleva proprio.
Parlando
del capiolo, le cose stanno avendo una loro piega e Orifus mette in
campo le sue prime carte da gioco, come risponderanno le ragazze?
"Questo
lo devi scrivere cara."
"Oh
ciao Zena. Sei venuta a curiosare?"
"Piccola
sbirciatina nel backstage."
"Comincio
a pensare che vi state fissando un po' tutte sul backstage."
"Fa
sempre piacere salutare chi ci segue e ha la pazienza di aspettare un
tuo capitolo."
"Ma fa caldo!"
"Una guerriera non si piega al caldo, e poi come hai dettuo tu,
c'è più aria."
"Intanto io non
sono una guerriera! Per cui sono scusata!"
"Essere una guerriera non significa solo combattere fisicamente."
"Ok...c'è
altro?"
"Sì: i saluti! Cari lettori e lettrici, al prossimo capitolo
e grazie per il seguirci ogni volta." (fa saluto ninja e se
ne va)
Ok, spero di poter
andare al mare ora XD . Al prossimo mese ;)
mìorbhaileach:
fantastici!
Tegaki ninja
Nekote
Pagoda di Bai Dihn
(Vietnam) è come ho immaginato l'archivio della storia.
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