Quella mattinata per Sesshomaru era stata costellata solo da insuccessi
e pessime notizie,prima era stato colpito,per l'ennesima volta,da un
maestro assassino,poi gli era stato detto che in realtà
Akira probabilmente non era chi sembrava e per di più gli
era stato rivelato che possedeva la connessione,qualunque cosa fosse
lui la possedeva...e che un giorno avrebbe potuto ucciderlo.
Se il buongiorno si vedeva dal mattino,il suo era stato decisemente
brutto e come se non bastasse doveva vedersi con Ezio nel
pomeriggio,cosa aveva fatto di così brutto per meritarsi
tutto questo?
Era giunto alla soglia della casa del libro che poco prima di superare
luscio gli tornarono alla mente le precedenti parole di Yuki,calme come
un ruscello,profonde come gli abissi del mare,il cui segno era
marchiato più in profondità di una
cicatrice,certamente non avrebbe mai ammesso che lei potesse aver
ragione,ma non poteva nascondere che tutto ciò che gli aveva
detto quella donna non lo avesse preso alla sprovvista,cosa che da un
pò gli capitava frequentemente.
E quel suo sfogo di rabbia,ora si pentiva di essersi comportato in quel
modo,lui non voleva mostrarsi così,non in quel modo,non in
quella maniera,ma era da giorni che aveva accumolato solo rabbia e
frustrazione,poi altra rabbia e altra frustrazione e ancora e ancora e
ancora,fino a che quelle emozione,quei sentimenti,si erano accumolati a
tal punto da far uscire tutto e con forza massiccia,come un vulcano
dormiente che all'improvviso esplode in tutta la sua
potenza,pura,caotica ed improvvisa.
Non poteva negare a se stesso che quello sfogo non gli avesse fatto
bene,alla fine era esploso,ma forse sarebbe stata solo questione di
tempo,già il giorno prima con Toran aveva dato segni di
cedimento,ma più tardi verso sera si era calmato,forse il
parlare con lei lo faceva star bene,in fin dei conti lui l'aveva sempre
vista come una donna combattiva,energica,insomma si sentiva a suo
agio,in fondo era stata l'unica persona all'infuori di lui ad essere
rimasta invischiata in questa storia,forse era una delle poche creature
al mondo che non riteneva un totale spreco di tempo,non sapeva dire se
la sua fosse una simpatia per la pantera,ma se non altro condividevano
un interazione sociale,per di più sotto lo stesso tetto,non
male per un cane solitario come lui.
Con questi pensieri nella testa uscì dal locale diretto
verso la sua casupola,ora la gente del posto sembrava essere aumentata
tutta d'un tratto,gente che andava e gente che veniva,subito ci si
gettò dentro,di mala voglia,ma la tentazione di andarsene da
li era veramente forte e quindi,col cappuccio in testa e lo sguardo
basso,si mescolò anche lui al resto della folla.
Negozi,negozietti e bancarelle avevano aperto da poco che
già cominciavano a chiamare,o urlare a seconda del tipo di
venditore,i probabili clienti della giornata,voci,suoni e rumori che si
mescolavano,in modo confuso e disorganizzato,caos variegato,vario e
difficile da sopportare.
Si destreggiava come poteva in quel fiume di persone che andavano da
una parte e si dirigevano in un altra,corpi su corpi che si scontravano
frettolosamente,come formiche che avanzano con vorace
fretta,a lui tutto questo dava solo fastidio,per tanto
pensava solo a come agevolare il suo percorso,senza dare troppo
nell'occhio.
Il suo corpo magro ed allenato lo aiutava a spostarsi nei punti in cui
le persone lasciavano uno spazio,un singolo spiraglio che lui subito ci
si spostava dentro,per poi andare avanti sempre nello stesso modo,con
agilità e tempismo.
Ma dopo qualche minuto cominciò ad abituarsi a quel via vai
di gente cambiando di conseguenza i suoi movimenti,anzi chè
cercare un punto vuoto nella folla gli venne in mente,chissà
per quale motivo,il moto di un fiume,i cui pesci all'interno si
muovevano in modo disorganizzato,ma in tutto ciò; non
potè non notare un ordine ben preciso nelle similitudini di
tutta quella marmaglia,tutti si comportavano allo stesso modo, con
piccole differenze,ma tutto li acquistòun senso nel nuovo
pensiero che l'inuyokai si era fatto.
Questa volta non si sarebbe fatto strada con la sola
agilità,avrebbe seguito la corrente.
Invece di farsi strada attraverso le persone che venivano nella sua
stessa direzione,optò per la situazione opposta,sfruttare il
passaggio che le persone di fronte a lui gli avrebbero agevolato il
percorso,certamente avrebbe potuto saltar via dalla folla come nulla
fosse,ma a lui non piaceva attirare l'attenzione,non gli piaceva avere
gli occhi di qualcuno puntati sulla sua schiena,tanto valeva stare
calmi,di emozioni quella mattina ne aveva più che a
sufficienza.
Dopo un pò i suoi movimenti in quegli spazi angusti erano
migliorati,in quel momento però,gli venne in mente un
episodio avvenuto il giorno prima,i movimenti di Ezio all'interno della
folla,sembravano così precisi,rapidi,una lama nella
folla,come gli aveva detto il maestro assassino.
E nel ripensare a quell'episodio cominciò a nutrire un
sospetto riguardo a quello che stava facendo lui adesso,diede una breve
occhiata al suo modo di spostarsi in mezzo a tutte quella gente,e la
cosa lo preoccupò.
Se i suoi sospetti erano veri e quella storia sulla connessione fosse
altrettanto reale,allora voleva dire che quello che stava facendo non
era stata un intuizione nata sul momento,ma più
semplicemente un blanda imitazione di Ezio,era solo un sospetto,un
piccolo dubbio,eppure non poteva non accorgersi di quello che stava
facendo nella folla,stava imitando gli stessi movimenti di Ezio,la cosa
preoccupante e ci stava riuscendo veramente bene.
Dopo una decina di minuti riuscì a tornare al suo
alloggio,aprì la porta e ci si buttò dentro nel
minor tempo possibile,per poi richiuderla e isolarsi dal mondo,era
successo così,senza il che ben che minimo preavviso,certo
preoccuparsi di una simile cosa sembreva certamente una stupidaggine.
Ma se da una parte sentiva di preoccuparsi troppo,dall'altra credeva
che la connessione fosse la vera causa di alcuni movimenti,azioni
involontarie della quale lui no aveva il ben che minimo controllo,ma
come si poteva spiegare il tutto? E perché mai si
manifestavano solo in determinati momenti?
Più ci pensava e più gli si contorceva la
mente,se era vero che ogni azione,ogni mossa,ogni movimento legato con
quegli incappucciati,era dovuto ad un qualche collegamento tra lui e la
setta degli assassini.
E se la sua supposizione era esatta c'era un solo elemento in comune
tra lui e la manifestazione di quei comportamenti.
Ora che era giunto alla soluzione del suo nuovo dubbio,potè
rilassarsi notando solo un attimo dopo che la pantera non era nella
piccola casetta,tanto meglio,almeno non avrebbe dovuto spiegare quello
che avrebbe fatto dopo.
Si poggiò contro il muro,posizionandosi sotto la finestra
così che la luce del sole non potesse dargli fastidio,appena
si mise comodo cercò subito di contattare il probabile
responsabile del suo nuovo problema.
- Tu lo sapevi,vero?
Disse Sesshomaru tutto d'un tratto,con nessuno che lo stesse
ascoltando...apparentemente.
- Si,mi stupisco che tu ci sia arrivato tanto in fretta.
- Non'è stato difficile,la tua comparsa coincide esattamente
con i cambiamenti che sto subendo,compresa la guarigione rallentata e
le strane cose che mi succedono quando dormo,per tanto voglio entrare
nella mia testa e parlare direttamente con te.
- Non posso farlo.
- Perchè no? infondo sei tu che vivi dentro di me.
- Tu non capisci,non posso farlo perchè non'è una
cosa che decido io.
- Spiegati meglio.
- Io sono un ospite all'interno della tua mente,sono solo un
osservatore degli eventi e solo quando realmente necessario posso
intervenire in tuo aiuto,posso farti da guida,ma per tutto il resto,sei
da solo.
Lo yokai appoggiò la nuca contro il muro,chiuse gli occhi ed
infine sbuffò dalle narici,era stanco,per la prima volta in
tutta la sua vita sentì il bisogno di aggrapparsi a
qualcosa,qualcosa che lo salvasse da tutto quello,un arpiglio,un
appoggio,un ancora che lo aiutasse a non andare alla deriva.
Sentiva che il mondo intero si stava scagliando contro di lui,troppo
cose da sopportare tutte d'un colpo,troppa tensione da dover
trattenere,doveva trovare un pò di pace,doveva trovare un
angolo di mondo che fosso solo il suo,quel qualcosa che forse cercava
già da lungo tempo,da prima anche ancora che questa storia
ebbe inizio.
Ma proprio mentre il suo quotidiano distacco dal mondo era
iniziato,sentì qualcuno che aprì la porta,era
Toran.
Per un brevissimo istante lei entrò con sguardo
distratto,come se la sua attenzione fosse da un altra parte,quasi
avesse la testa fra le nuvole,subito dopo si accorse della presenza del
suo compagno di stanza,sempre se così si potesse definire.
- Sesshomaru,pensavo fossi andato ad allenarti con l'umano,è
successo qualcosa?
- Ho finito prima,più tardi ricomincio.
- Ah capisco,senti,stavo giusto andando ad allenarmi,so che
c'è un fiume più a valle dove sembra non ci vada
nessuno,mi farebbe comodo un compagno di allenamento,quindi se vuoi
venire....
- Va bene.
Toran si sentì presa alla sprovvista,sicuramente si sarebbe
aspettata un rifiuto,conoscendolo bene avrebbe potuto prenderla di
forza e cacciarla via come un gatto randagio,eppure aveva acconsetito
alla sua richiesta,una piccola,semplice,insignificante richiesta.
- Davvero?
- Ovunque e meglio di questo posto,se non altro da come l'hai descritto
sembrava un luogo tranquillo.
- Beh veramente non ci sono mai stata,ma penso di si.
- Allora fai strada.
E detto ciò lo yokai si alzò,nella speranza che
allontanarsi da quel villaggio di matti,dove alcune persone portavano
un cappuccio in testa mentre tutto ciò che avevano di cui
parlare riguardavano storie su fantasiose
connessioni,civiltà dimenticate e tutte le altre fesserie
che gli avrebbero rifilato d'ora in avanti.
Ma in cuor suo sapeva che allontanarsi da li,anche se per breve
tempo,gli avrebbe fatto bene,poichè si stava per distanziare
da cose che in quel momento non capiva e che forse,aveva timore di
capire.
Dopo un oretta buona di cammino i due continuarono per la loro
strada,buona parte del loro percorso passava per la foresta,cosa che
che a lui non dispiaceva poi molto,l'assenza di persone che vanno e che
vengono,i suoni del bosco e i versi degli animali in sottofondo,la
quiete che si percepiva tutt'attorno,cos'altro si poteva desiderare?
Li,lontano dal caos del villaggio,lontano dai problemi che da tempo lo
affliggevano,lontano da tutto e da tutti,tutti tranne lei,era curioso
come già da subito avesse dovuto rifiutare la proposta di
accompagnarla fin li.
Ma nel pronfondo della sua coscenza sentiva che seguirla era la cosa
giusta da fare,non sapeva perché;,l'averla vicino a se,non lo
infastidiva,di certo la cosa non lo divertiva,ma non poteva dire di
star male con lei accanto,passeggiavano,l'uno accanto all'altra,nessuno
dei due parlava,si scambiavano qualche sguardo di sfuggita,lei con i
suoi occhi azzurri che ogni tanto sbirciava il dorato e rigido sguardo
di lui.
Non che lui ogni tanto non ricambiasse la cosa,poche volte,seppur di
sfuggita,le aveva dato qualche rapida occhiata,per poi tornare con lo
sguardo verso la sua direzione,il loro sembrava quasi un gioco,ma se da
una parte lei controllava che la seguisse,dall'altra lui sembrava solo
voler capire dove diavolo lo stesse portando,ma tutto sommato era
meglio trovarsi a girovagare in mezzo al verde,piuttosto che star
chiuso in quella casa a rimuginare su problemi che lo tormentavano,come
uno sciame di zanzare che si accanisce su un vittima di passaggio.
- Posso farti una domanda?
Chiese Toran di punto in bianco.
- Se proprio devi.
- Non ti sembra strano? cioè,me e te,insomma,c'è
stato un tempo in cui abbiamo cercato di ucciderci a vicenda,mentre
adesso dormiamo sotto lo stesso,sai,ogni tanto ripenso a quella
notte,in cui vendicasti i miei fratelli,uccidendo il nostro signore e
subito dopo riportandoli alla vita.
- Uccisi il tuo signore solo per concludere quella storia assurda sulla
vendetta delle pantere,per quanto riguarda i tuoi fratelli non
accettavo il modo in cui erano morti,la mia non'è stata
pietà,semplicemente non accettavo l'idea che fossero morti
in un modo così vile e senza ritegno,un comandante in capo
non dovrebbe uccidere i suoi seguaci,sopratutto se questi lo servono
lealmente.
- Non ti facevo così premuroso.
- E io non ti facevo così chiacchierona.
Toran osservò il suo accompagnatore con sguardo
cagnesco,quasi fosse offesa da quella risposta,ma tutto sommato sapeva
che quello era il suo carattere,il suo modo di esprimersi,diretto e
senza troppi giri di parole,ma poteva biasimarlo? Infondo i loro clan
si erano combattuti per secoli e adesso pretendeva di averci un
contatto diretto come se nulla fosse?
A pensarci bene era stata un pò precipitosa con lui,ma
d'altro canto lui non era la creatura più sociale di questo
mondo,Sesshomaru aveva l'emotività di un sasso,e le rare
volete che cambiava espressione era solitamente per rabbia,cosa che
ultimamente gli veniva abbastanza spesso.
Per tanto,data la situazione e rancori ormai passati,la ragazza
cercò ancora una volta di parlargli.
- Quello che sto cercando di dirti,beh...ecco io....grazie,per quello
che hai fatto.
Lui girò la testa da tutt'altra parte,quasi sembrasse
disinteressato alla questione,lei in risposta abbassò lo
sguardo,si sentì così stupida nell'aver rivelato
quel suo pensiero ad uomo così insensibile,solitario e
scontroso,proprio non sapeva spiegarsi perchè glielo voleva
dire.
- Prego.
Non riusciva a credere alle sue orecchie,alzò la testa
posando il suo sguardo sulla sua chioma argentata,non riuscì
a vederlo in volto,ma in quel momento seppe per certo,che non era
disiteressato a quello che lei che gli aveva detto,quella di Sesshomaru
fu una risposta breve,eppure le aveva risposto,piccole
soddisfazioni,piccole,ma intense.
A quel pensiero,sulle labbra di Toran comparve un sorriso,ma fu subito
dopo che arrivò la notizia più bella,all'inizio
si sentì leggermente,poi via via che si avvicinavano il
rumore si fece più forte,era lui,l'avevano trovato.
Ci misero poco a superare gli ultimi alberi e gli arbusti che
crescevano selvatici in quella zona,ed infine lo videro,il
fiume,ampio,lungo e circondato da una natura incontaminata,mentre le
montagne facievano da sfondo,completando quello che sembrava ai loro
occhi uno spettacolo degno di nota.
- Guarda,che meraviglia,allora che ne pensi?
- Non'è male,almeno siamo lontano da tutti quegli
umani,sanno fare solo chiasso,se non altro qui c'è un
pò di quiete.
- Hai ragione,ci voleva un pò di pace.
- Concordo,quindi,iniziamo con l'allenamento?
- No,o meglio,non subito,primo ho bisogno di provare alcune cose,tu
intanto dovresti riposarti,visto che ti sei già allenato con
gli assassini ed oggi ti allenerai ancora,penso che per ora dovresti
riposare,quando ho bisogno di chiamo.
Sesshomaru era rimasto quasi di stucco nel sentire Toran fare certe
insinuazioni,lui stanco? Di certo dove ammettere che la sua precedente
visita alla casa del libro lo aveva leggermente distrutto,ma tutto
sommato si era ripreso dal colpo ricevuto da Yuki,ma tutto sommato gli
ci voleva un momento di pigrizia.
Senza dir nulla si appoggiò ad uno dei tanti alberi presenti
alla riva e ci si appoggiò,finalmente un momento di completo
ristoro,allungò le gambe e poggiò la nuca al
tronco,ora si che poteva dirsi in pace col mondo,ma sopratutto con se
stesso.
Era questo ciò che cercava da un pò di
tempo,quiete,pace e quiete,pace del corpo,pace dei sensi,riposare
lontano da tutto il resto,ma proprio quando sentì il bisogno
di chiudere gli occhi,si fermò sull'immagine di lei.
La pantera si era tolta gli stivalli e aveva legato la parte inferiore
della veste usando i due lembi come nodo provvisorio,scoprendo la parte
che andava da i piedi al ginocchio,le sue gambe sembravano lisce come
seta,eppura era impossibile non notare una parvenza di muscoli,polpacci
abituati a correre per miglia e miglia se necessario.
Poi Toran cominciò a chiudere gli occhi e subito dopo le sue
mani cominciarono ad eseguire movimenti lenti,in senso
circolatorio,mentre al contempo le dita si muovevano
delicatamente,quasi stessero suonando uno strumento a corda,ma era
ciò che scaturiva da i suoi movimenti era la cosa
più impressionante.
Dall'acqua vennero fuori dei sottili fili d'acqua,ognuno
corrisponndente a un dito alla quale si andò ad unire su
ogni polpastrello,subito dopo ogni filo si ghiacciò restando
così attaccati ad ogni
estremità,poi,all'improvviso,tirò con forza verso
di se allungando ulteriormente i fili e mentre tutto ciò
accadeva,le pietre che sporgevano fuori dall'acqua si scontrarono coi
fili,venendo così tagliate come se fossero erba.
Sesshomaru non lo diede a vedere,eppure era rimasto impressionato
dall'abilità di lei di poter manipolare in quel modo un
elemento tanto sfuggente instabile come l'acqua,la cui struttura era
indefinibile,strana cosa l'acqua,pur non avendo una forma propria,nelle
giuste mani poteva rivelarsi uno strumento più che
pericoloso.
Subito dopo Toran fece cadere i fili passando così al
prossimo trucco da mostrare a Sesshomaru,del tutto differente dallo
spettacolo precedente.
Prima portò le mani verso l'alto,le chiuse a pugno ed infine
li battè entrambi contrò l'acqua più
forte che potè,ne scaturì uno spesso muro di
ghiaccio che bloccava lo scorrere del fiume,ma appena tolse i pugni
dall'acqua il muro cedette,tornando a far scorrere l'acqua normalmente.
- Allora Sesshomaru,che ne pensi?
Il cane da parte sua non si emozionò più di
tanto,ma dal suo sguardo si poteva intuire che la cosa lo aveva
soddisfatto,eppure aveva anche quell'espressione in volto di chi sta a
pensare qualcosa.
- Interessante non c'è che dire,però adesso mi
sorge un dubbio,durante il nostro scontro...
- So cosa mi stai per chiedere...è la risposta e no,quello
che hai visto adesso è il massimo delle mie
capacità,in questo stesso momento sto cominciando a perdere
le energie,finchè posso fare qualcosa di semplice come una
punta o un sottile strato di ghiaccio su un terreno solido o sul letto
di un fiume non ho problemi,ma è quando devo modellare il
ghiaccio a seconda dei miei desideri non'è così
facile,devo tenere a mente la forma che voglio,il modo in cui intendo
usarlo,quanto tempo riesco a tenerlo in quello stato,non'è
facile,te lo garantisco.
Sesshomaru rimase interdettò per un pò,per quanto
la cosa gli desse da pensare,ora n'è aveva la conferma,aveva
usato tutte le sue energie per combatterlo al meglio,certo,alla fine
era risultato lui come vincitore,eppure non poteva ignorare il modo in
cui aveva cercato di tenergli testa,il modo in cui aveva sfruttato il
suo vanataggio e il suo elemento naturale al massimo delle sue
capacità.
Ora poteva confermarlo a se stesso,quella donna meritava il suo
rispetto,un rispetto che forse non gli aveva mai fatto notare,era stata
una dei suoi pochi avversari ad avergli tenuto testa.
- Non n'è dubito,però adesso riposati,lo
noterebbe anche un cieco che sei stremata.
Toran uscì dal fiume e slacciò la veste,facendola
tornare com'era in origine,tutta via non si rimise gli
stivaletti,camminando sulla riva del fiume a piedi nudi,per poi
raggiungiere Sesshomaru e poggiandosi al suo stesso albero.
L'inuyokai rimase immobile,però il fatto che la pantera gli
stesse così vicino lo faceva sentire strano,non era sua
abitudine condividere i suoi spazi personali con qualcuno,apparte Rin o
in rare occasioni anche Jaken,ma apparte loro due nessun'altro,lui era
un tipo piuttosto riservato,amava i suoi spazi e non tollerava che
qualcuno potesse oltrepassare i confini che lui stabiliva.
L'espressione sul volto di lui cambiò da inespressivo a
leggermente infastidito,la guardò con sguardo tagliente,ma
apparte quello nulla di più,Toran invece si sentiva a suo
agio con lui,infondo era l'unica persona che conosceva tra tutti quei
tipi strani,non che Sesshomaru fosse un campione di
cordialità,ma almeno era qualcuno di cui si poteva
fidare,era lontana dal suo clan,dalla sua famiglia e da tutto
ciò che la riguardava,l'unica cosa che si collegasse a lei
era lui.
Che ironia,tanto tempo sprecato per uccidersi l'un l'altro,solo per poi
ritrovarsi li,vicino a quel fiume a un oretta buona da quel villaggio
di matti coi cappucci bianchi.
- Con tutto lo spazio che avevi a disposizione,ti dovevi mettere
proprio qui?
- Vedo che qualcuno e geloso dei propri spazi e poi lo sai che non mi
fai alcuna impressione,dico bene?
Disse lei in tono quasi scherzoso,ma lui da parte sua non
sembrò gradire molto la sua spiritosaggine,in effetti non
era tipo da risate,a pensarci bene non ricordava di aver mai riso molto
nella sua vita,forse in gioventù,quando era ancora un
cucciolo,in quei rari momenti di svago,in cui suo padre si occupava di
lui,una delle poche creature con la quale aveva vissuto un contatto
reale.
- Sesshomaru,mi senti?
Lui tornò con lo sguardo su di lei, dopo che si era lasciato
trasportare dai ricordi di un passato ormai lontano.
- Tutto bene?
- Si...sto bene.
- Non si direbbe,avevi una aria strana,cosa ti è successo.
- Niente,nulla di rilevante.
Toran staccò un attimo il suo sguardo dal volto
dell'Inuyokai,si fece pensosa,poi tornò a guardarlo,con uno
sguardo più dolce.
- Da quando ti conosco sei sempre così serio,sempre
arrabbiato,come se dovessi combattere col mondo intero.
- E questo improvviso interesse per il mio stato d'animo da dove esce?
Non'è un problema tuo.
- Dormiamo sotto lo stesso tetto,controllo che la notte non ti succeda
qualcosa di strano,tutto quello che voglio e che tu stia bene,sopra
tutto con te stesso,lascia che ti aiuti.
- Non ho bisogno di supporto morale.
- Quello di cui hai bisogno e riposarti,rilassarti,trovare un
pò di pace.
- Pace,come posso trovare pace con tutto quello che mi sta succedendo?
Ho troppe domande che non hanno una risposta...tu non capisci come mi
sento.
- Hai ragione,non posso capirlo...
La pantera,spinta da chissà quale
impulso,appoggiò una sua mano su quella più
vicina di Sesshomaru,il suo tocco sembrava così
leggero,morbido,come neve appena caduta dal cielo,ma allo stesso tempo
bruciante,quasi fosse fuoco,sapeva che era solo una sensazione,un gioco
dei sensi,ma allora perchè gli sembrava così
reale.
Lo sguardo della pantera era più penetrante di un cristallo
di ghiaccio,più potente di una bufera,qualunque cosa
muovesse le parole e le azioni della ragazza era certamente forte e per
nulla facile da abbattare,la cosa certamente lo lasciò
stupefatto.
- Ma puoi aiutarmi a comprendere,non sei da solo in questa
battaglia,non finchè ci sarò io.
Lo sguardo di lui si addolcì,quasi fosse divenuto
più tenero,sentì il contatto con la sua pelle
come un incendio,come se quel contatto fosse più potente del
veleno che si celava nei suoi artigli,avrebbe potuto staccarsi da lei e
andarsene come se nulla fosse successo,eppure non ci riusciva,se ne
restava li,con un peso che non gli permetteva di alzarsi.
- E da tutta la vita che sono da solo, per non parlare che ci
conosciamo appena,apparte gli scontri a malapena ci siamo incontrati,tu
non sai nulla di me e io non so nulla di te,ma allora perchè
stai facendo questo?
Lei non seppe cosa rispondere,ma i suoi occhi non si staccavano da
quelli dell'Inuyokai,due sguardi tanto carichi di
volontà,quanto di enrgia,difficile dire chi dei due era il
più motivato a voler ragione.
- C'è stato un tempo,in cui io e te ci siamo combattuti fino
allo stremo,ricordo ancora come abbiamo provato a ucciderci a
vicenda,eppure io non avevo nulla contro di te,per molto tempo tutto
ciò che mi bastava sapere e che i cani e le
pantere erano in guerra,questo per me era una motivazione
sufficiente.
- Non capisco dove vuoi arrivare.
- Una volta eri soltanto un ragazzo arrogante,borioso e sicuro di se,ma
da quando ti ho rivisto,sembri diverso,ieri sera me ne hai dato una
prova.
- Che vuoi dire?
- Sesshomaru...non ti rendi conto di quanto male tu ti stia facendo,il
peso che porti nel cuore rischierà di ucciderti se non te ne
liberi...e tu sai qual'è il nome di quel peso.
Nel sentirla pronunciare quell'ultima parte di frase capì
immediatamente a chi si stava riferendo e subito gli venne in mente
lui,quell'oscura figura che ormai si era trasformato nel suo
tormento,la sua nuova ragione di odio,il nuovo mostro da abbattere.
Akira.
Sesshomaru si alzò staccando brutalmente il suo contatto
fisico con lei,se prima nel suo sguardo c'era confusione per
ciò che vedeva negli occhi della pantera,ora la guardava con
astio,fissava lei,ma pensava a un altro.
- Aspet....
- Cosa? Cosa dovrei aspettare? Che ti ascolti? Che anche tu mi dica
cosa devo fare?
- No non'è questo e solo....
- Mi hai portato fin qui,solo per rammentarmi questo? Allora lascia che
ti dica una cosa,sono sempre stato solo,fin da quando ne ho memoria non
avuto altro che me stesso a sostenermi,sono nato solo e
morirò solo,riuscirò nel mio intento di diventare
lo yokai più forte di tutti e quando accadrà
state pur certi che ci riuscirò da solo.
La fissò un ultima,poi si girò di spalle e fece i
primi passi per andarsene,ma prima che la sua lontananza divenisse
tale,un mano lo prese per una manica e parole sussurrate con tristezza
giunsero alle sue orecchie.
- Tu sei come una katana senza fodero,puoi colpire tutti i nemici che
vuoi,ma quando avrai perso il tuo filo,quando sarai divenuto solo
ruggine,non potrai più essere riparato,resterai a
terra,finchè non sarai divenuto polvere e verrai spazzato
via per questo vasto mondo.
Sesshomaru si fermò per un attimo,restarono in
silenzio,nell'attesa che l'inuyokai le dicesse qualcosa,una leggera
brezza soffiò attorno a loro,come a indicare che il loro
silenzio era come un linea sottile da non oltrepassare,come se il
pronunciare un altra parola fosse un peccato mortale,una dolorosa
conseguenza di poche parole dette di troppo.
E tra loro,fu proprio lui a infrangere quel frammento di pausa beata e
al contempo maledetta.
- Allora arruginirò,perchè non conosco altro
all'infuori del combattere.
Infine lo disse,ciò che pensava davvero,lei
inconsapevolmente lasciò la presa su di lui e non potendo
far altro per trattenerlo lo vide andar via,in direzione della
foresta,dove lui tanto amava perdersi.
Lei abbassò lo sguardo e tristemente abbassò la
testa,potendo confidare solo a se stessa pensieri che non avrebbe mai
avuto il coraggio di rivelare a nessuno.
- Perchè non vuoi essere salvato?Perchè ti ostini
a restare nella tua solitudine....perchè....non mi vuoi al
tuo fianco?
Nel mentre lei pensava a quelle parole,una singola goccia d'acqua cadde
da uno dei suoi occhi,che gli scese su una guancia,per poi finire a
terra,segnando la fine di un amara conversazione.
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